Questo incontro tra arte, antropologia e scienze sociali propone una riflessione sugli oggetti “fuori posto” che possono diventare supporti di creazione basati sull’accumulazione, la derisione, l’appropriazione indebita o la sovversione. Gli artisti e i ricercatori che analizzano, creano, fanno prendere la parola a degli oggetti, ricorrono a volte a nuove strategie narrative. Deteriorabili, esposti all’usura del tempo, gli oggetti diventano tracce o frammenti, interrogano la memoria – la vita, la morte e la rinascita – e sollecitano l’immaginazione. Se gli oggetti industriali – dettati da mode effimere e destinati a un’obsolescenza programmata – sarebbero destinati ad essere distrutti, i manufatti delle società tradizionali esposti nei musei subiscono una morte simbolica e in alcuni casi una rinascita che provoca malintesi, disturba… Non possiamo descrivere le società senza preoccuparci degli oggetti con i quali viviamo. Spostarli implica rimodellarli, trapiantarli, caricarli di nuovi significati. Gli oggetti intrattengono un dialogo con chi li possiede. Secondo alcune religioni e tradizioni terapeutiche, certuni esercitano un potere di vita e di morte sui loro proprietari.
Antropologia museale. Ediz. multilingue. Volume Vol. 43
Titolo | Antropologia museale. Ediz. multilingue. Volume Vol. 43 |
Volume | Vol. 43 - Oggetti fuori posto, oggetti che parlano |
Argomento | Società, scienze sociali e politica Sociologia e antropologia |
Editore | Edizioni Museo Pasqualino |
Formato |
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Lingua | inglese |
Pagine | 108 |
Pubblicazione | 05/2021 |
ISBN | 9788897035589 |