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Accademia University Press

Il Grande Inquisitore. Interpretazioni nel pensiero russo

Il Grande Inquisitore. Interpretazioni nel pensiero russo

Libro: Copertina morbida

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 304

Le pagine dedicate da Dostoevskij al confronto tra il Grande Inquisitore e Cristo ne I fratelli Karamazov suscitano ancor oggi considerazioni e dibattiti. Nella cultura russa la Leggenda, come fu presto chiamata, divenne un tema portante della discussione etico-politica e filosofico-religiosa fin dagli anni '90 dell'Ottocento, sensibile alle vicende e alle trasformazioni del periodo. L'antologia, che raccoglie testi per lo più tradotti in italiano per la prima volta, intende tracciare un percorso nelle riflessioni sulla Leggenda del Grande Inquisitore maturate nella cultura russa tra il 1902 e il 1933, attraversando l'impegno politico di inizio secolo, la rivoluzione mancata del 1905 e la crisi conseguente dell'intelligencija, il successo rivoluzionario del 1917 e l'affermazione del potere bolscevico, la crisi europea dei primi anni '30. Le riflessioni dei commentatori illuminano aspetti diversi del discorso di Dostoevskij, ma il tema comune della Leggenda permette di disegnare un interessante confronto sul rapporto tra intellettuali e potere.
24,00

Intagli rococò. Professionalità ed elaborazione del gusto negli interni del Palazzo Reale di Torino

Intagli rococò. Professionalità ed elaborazione del gusto negli interni del Palazzo Reale di Torino

Aurora Laurenti

Libro: Libro in brossura

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 284

Torino, 1720-1760 circa. Sotto la guida degli architetti Filippo Juvarra prima, e Benedetto Alfieri poi, il Palazzo Reale dei Savoia è al centro di un impegnativo programma di rinnovamento decorativo. La monumentale magnificenza seicentesca cede il passo a una progettazione attenta alla funzione degli ambienti e alla seduzione dell'ornato. I cantieri di allestimento, inaugurati da Vittorio Amedeo II per il matrimonio del figlio, sono poi ampiamente promossi dallo stesso Carlo Emanuele III, cui si deve la programmatica volontà di rimodellare quasi interamente gli interni del palazzo.È questo il contesto all'interno del quale si muove la straordinaria, quanto poco nota, attività degli intagliatori in legno nel Palazzo Reale di Torino. Sessanta artisti della decorazione - di cui emergono ora i nomi e le competenze professionali - risposero a quella richiesta di rinnovamento, attribuendo una precisa riconoscibilità alla fortunata stagione del rococò a Torino. L'incontro tra la fortunata conservazione delle decorazioni e la ricchezza dei documenti d'archivio ha indirizzato questa ricerca, consentendo di rilevare il ruolo di alcuni brillanti intagliatori nella definizione della cornice ambientale in cui si svolgeva la vita di corte. Lo spoglio delle fonti ha così sollecitato e guidato l'indagine su alcune questioni che risultano centrali per lo studio del design d'epoca moderna: attraverso quali processi si progetta e realizza un ornamento? Chi si assume la responsabilità della sua elaborazione? Che cosa significa, nel Piemonte della prima metà del Settecento, ricercare un preciso «effetto dell'intaglio ed il vero gusto» di una decorazione?
24,00

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

Infinito, indicativo, congiuntivo nelle subordinate sostantive. Uno studio contrastivo spagnolo-italiano

Felisa Bermejo Calleja

Libro: Libro in brossura

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 128

Questo lavoro, organizzato su criteri contrastivi spagnolo-italiano, intende essere un nuovo contributo allo studio dell'infinito nelle subordinate sostantive, non disgiunto dalla correlativa analisi dei modi verbali indicativo e congiuntivo. Si è partiti dalla necessità di una descrizione esaustiva dell'infinito nelle subordinate sostantive spagnole, dedicando tre capitoli alla sua analisi e descrizione. I dati che ne sono risultati appaiono di grande interesse, perché l'uso dell'infinito in spagnolo è molto diverso rispetto all'italiano. Per i valori attribuiti all'indicativo e al congiuntivo nelle proposizioni sostantive, questo lavoro offre la descrizione dei diversi valori semantici e pragmatici associati a determinate condizioni sintattiche, quali la assenza o presenza dell'operatore negativo nel predicato principale (Vs indicativo~congiuntivo) o della coreferenza (Vs infinito-finito). Il criterio contrastivo è servito come principio organizzativo essenziale per la descrizione dei fenomeni linguistici, profilando un quadro capace di integrare le altre risorse o strategie contrastive (commenti, traduzioni di esempi, ecc.).
11,00

Cervantes e Pirandello: un dialogo metanarrativo

Cervantes e Pirandello: un dialogo metanarrativo

Carlo Basso

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 136

«In un'oscura e rovinosa carcere della Mancha, nasce il Don Quijote. Ma era già nato prima il vero Don Quijote: era nato in Alcalá de Henares nel 1547. Non s'era ancora riconosciuto, non s'era veduto ancor bene: aveva creduto di combattere contro i giganti e di avere in capo l'elmo di Mambrino. Lì, nell'oscura carcere della Mancha, egli si riconosce, egli si vede finalmente; si accorge che i giganti eran molini a vento e l'elmo di Mambrino un vil piatto da barbiere. Si vede, e ride di sé stesso». Così Luigi Pirandello ricostruisce ne L'umorismo la genesi del Don Quijote di Miguel de Cervantes, il quale assurge a modello fondante della poetica dello scrittore siciliano, meritevole di aver portato, per la prima volta nella letteratura, il «sentimento del contrario», l'umorismo. La lettura pirandelliana risente della ricezione romantica e idealista del capolavoro cervantino, tuttavia le meravigliose parole con le quali Pirandello mette sotto la sua lente d'ingrandimento Cervantes producono due effetti distinti ma complementari. Da un lato ci autorizzano a leggere l'intera produzione dell'autore siciliano sotto la luce di quella di Cervantes e, dall'altro lato e con le dovute cautele, ci permettono di rileggere Cervantes attraverso nuove prospettive, secondo la massima di Jorge Luis Borges per cui ogni autore crea i propri precursori. Il denominatore comune risiede nel fenomeno della metanarratività, che caratterizza e rende peculiari le strutture narrative e il sistema dei personaggi dei due autori. C'è tanto donchisciottismo nei personaggi pirandelliani quanto pirandellismo nelle costruzioni narrative cervantine.
15,00

In un mondo indipendente da noi. Dalla ontologia alla deontologia pubblica nella filosofia di John Searle

In un mondo indipendente da noi. Dalla ontologia alla deontologia pubblica nella filosofia di John Searle

Federico Valgimigli

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 176

Il presente volume intende proporre un'esposizione complessiva e chiara del pensiero di uno dei principali filosofi statunitensi contemporanei, John Searle. Nello specifico, attraverso l'analisi delle sue principali opere, si è indagata la particolare relazione intercorrente, all'interno della filosofia searliana, tra ontologia ed epistemologia: in questo modo è stato possibile mettere in luce la coerenza del pensiero di Searle, il quale non offre soluzioni metafisiche trascendenti ai problemi filosofici (siano classici come l'esistenza di una realtà indipendente, o più recenti come l'attenzione verso lo sviluppo di un'ontologia sociale) ma al contrario ha da sempre ricercato una risposta unitaria - sebbene non per questo totalizzante - ai fenomeni di questo mondo. Come Searle ama ripetere, noi non abitiamo in tre, quattro o diciassette mondi, ma solo in uno: dunque è in questa sola realtà che andrà ricercata, e sarà possibile trovare, ogni risposta ai nostri interrogativi filosofici. Dall'analisi di quella parte di realtà da noi indipendente (le montagne, la legge di gravità, i fiumi etc.) si può giungere - attraversando la filosofia del linguaggio e della mente - a quella straordinaria architettura di strutture simboliche che è la nostra società: dall'ontologia alla deontologia pubblica, l'opera searliana viene qui esposta nella sua intrinseca unitarietà.
17,50

«Sicut scriptum est». La parola scritta e i suoi molteplici valori nel millennio medievale

«Sicut scriptum est». La parola scritta e i suoi molteplici valori nel millennio medievale

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2020

pagine: 176

Da sempre gli storici si sono interrogati sugli svariati valori della parola scritta, evidenziando le funzioni sacrali, economico-contabili, giuridiche, politiche, che questa forma di comunicazione ha assunto nel corso delle diverse epoche.Il convegno «Sicut scriptum est» si è proposto di indagare alcune di queste piste di ricerca, limitando il "campo da gioco" al millennio medievale: un tempo di decisive (e spesso sottovalutate) trasformazioni nella fruizione e nella ricezione dei testi scritti. L'attenzione si è rivolta in particolare a tre filoni di indagine: parola scritta e realtà; parola scritta e oralità; la riflessione sulla parola. Gli interventi dei nove autori (tutti giovani ricercatori provenienti dalle varie Università italiane) declinano queste tematiche su un ampio ventaglio cronologico, territoriale e documentario. Si spazia dalle epigrafi (Nastasi) alle fonti epistolari (Cò, Camesasca), dai diplomi e dai registri (Manarini, Paganelli, Serci) alle fonti narrative (Tasca, Pacia); dalla penisola italiana alle aree francese e iberica; al VI secolo agli albori del Rinascimento.Ne scaturisce un mosaico vivace e composito, rappresentativo di alcune delle principali piste di ricerca su cui i giovani medievisti italiani si stanno avviando rispetto al tema della «parola scritta».
14,00

Le porte dell'anno: cerimonie stagionali e mascherate animali

Le porte dell'anno: cerimonie stagionali e mascherate animali

Enrico Comba, Margherita Amateis

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2019

pagine: 560

Cinquecento anni fa le persone vivevano in un mondo popolato di spiriti, sia buoni che malvagi: demoni e spiriti della foresta e del deserto, ma anche entità che minacciavano la vita quotidiana. Numerose erano anche le entità presenti sul fronte opposto, dominato da Dio, ma popolato da un'infinità di santi, spiriti benevoli, esseri protettori, e così via, che mescolavano disinvoltamente, soprattutto nel mondo popolare delle campagne, temi della religione cristiana dominante con elementi che traevano la loro origine dalle forme religiose pre-cristiane. I carnevali nascono in questo mondo e ne costituiscono parte integrante. Essi rivelano una concezione secondo la quale l'ordine sociale tiene a bada un caos primordiale, che costituisce sia il suo avversario sia la fonte di ogni energia. Lo sforzo necessario per tenere a bada il disordine e mantenere l'ordine della società umana era destinato ad estenuarsi, qualora tale ordine non venisse periodicamente immerso nuovamente nelle energie primordiali del caos per riemergere con forza rinnovata. I carnevali esprimevano tale concezione di un equilibrio precario che doveva essere periodicamente sconvolto e al tempo stesso ritemprato dall'irrompere delle forze del disordine.Nasce così il progetto che sta alla base di questo lavoro: il tentativo di costruire un percorso a ritroso, che porta ad attraversare tempi e civiltà del passato, alla ricerca di una genealogia dei motivi mitici e simbolici che sono identificabili nel sistema delle feste carnevalesche, ma che rivelano una serie di connessioni con molteplici aspetti del passato. Un esercizio di regressione attraverso il tempo, osservando come quei motivi si sono trasformati nel corso delle epoche e delle civiltà, che rivela trasformazioni e continuità, un intreccio complesso di somiglianze e di differenze.
36,00

La rifondazione degli studi teatrali in Italia dagli anni Sessanta al 1985

La rifondazione degli studi teatrali in Italia dagli anni Sessanta al 1985

Roberta Ferraresi

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2019

pagine: 384

La storia dello spettacolo in Italia è una materia piuttosto nuova, che si forma accademicamente nella temperie politica, culturale e artistica che si snoda fra gli anni Sessanta e gli Ottanta. Ma la sua vicenda è molto più lunga e complessa. Anzitutto, perché poggia su di una tensione storiografica preesistente: per questo, più che di "nascita", nel nostro Paese si parla di rifondazione degli studi di teatro. E poi in quanto alcune delle domande alla base del nuovo paradigma scientifico - a partire dalla definizione stessa dell'oggetto d'indagine - continuano a riverberare anche in seguito.Incastonato com'è fra passato e futuro, il processo di istituzione della disciplina non rappresenta esclusivamente uno snodo-chiave nella nostra cultura teatrale novecentesca. È anche una tappa, certo dirompente, di una storia di più lunga durata, da un lato in larga misura già in atto rispetto al momento che si è soliti considerare il suo innesco e dall'altro lato per certi versi tuttora ben viva e attiva. Questo libro ha il proposito di ricostruire i primi passi di tale progetto, alla ricerca tanto delle ragioni che a un certo punto, intorno alla metà del XX secolo, hanno spinto una serie di giovani ricercatori a perimetrare il nuovo campo di studio; quanto degli esiti di quei percorsi, che hanno portato a immaginare - e poi a concretizzare - un altro, nuovo modo di pensare e studiare il teatro all'interno dell'università, che a tutt'oggi pone questioni ancora estremamente attuali.
24,00

Un'utopia «intelligente»: l'economia di Bernard Lonergan S. J.

Un'utopia «intelligente»: l'economia di Bernard Lonergan S. J.

Alberto Schena, Gilberto Seravalli

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2019

pagine: 184

Bernard J.F. Lonergan S.J. (1904-1984) fu un grande teologo che si occupò  anche di economia allo scopo di ricavare principi morali dalle sue  meccaniche, ossia indicazioni scientificamente fondate non solo su «come  l'uomo vive ma su come dovrebbe vivere». Il suo contributo in questo campo  resta tuttavia oscuro nonostante molte presentazioni, rimaste su un  terreno prevalentemente apologetico. In questo lavoro si presenta una  lettura delle opere economiche di Lonergan che ne sottolinea l'affinità  con moderne analisi di impostazione neokeynesiana, e anche un'applicazione  che le chiarisce ulteriormente e ne mette in evidenza il messaggio  centrale con riguardo al nesso tra distribuzione del reddito e sviluppo  economico. Un'ordinata dinamica economica, per Lonergan non garantita,  richiede comportamenti «intelligenti» che in generale tengano insieme  creatività e inclusione e, in particolare, profitti e tempestivo aumento  dei salari, considerando il potere dei lavoratori un presidio a questo scopo e non una prevaricazione. Il pensiero economico del teologo,  elaborato negli anni Quaranta e poi ripreso nei Settanta del secolo  scorso, è in tal modo particolarmente utile in epoca di globalizzazione.  Esso si colloca tra le voci che oggi per i paesi avanzati prospettano una  "via alta" allo sviluppo nonostante la concorrenza dei paesi emergenti,  mentre deleteri modi di vedere dominanti continuano a ritenere  ineluttabile la riduzione dei salari e dunque una via "bassa", la quale  per questo non ottiene la crescita che promette.
14,00

Identità e strategie politiche del Pci e del Pcf: una comparazione tra il triangolo industriale e la regione del Rhône-Alpes

Identità e strategie politiche del Pci e del Pcf: una comparazione tra il triangolo industriale e la regione del Rhône-Alpes

Cecilia Bergaglio

Libro

editore: Accademia University Press

anno edizione: 2019

pagine: 240

Georges Lavau definì la comparazione tra il Partito Comunista Italiano e il Partito Comunista Francese «un esercizio classico». Le analogie tra i due maggiori partiti comunisti di Occidente sono infatti tante e tali da far nascere quasi in maniera spontanea la tentazione di ripercorrerne la parabola storica in parallelo. Soprattutto alla ricerca di differenze, come hanno fatto molti studiosi nel passato, ma anche con approcci più complessi capaci di considerare le due vicende come parte di un tutto, il sistema comunista internazionale. La presente ricerca, attraverso un'attenta analisi comparativa, ricostruisce il profilo identitario delle federazioni comuniste del triangolo industriale in Italia e della regione del Rhône-Alpes in Francia, dalla Liberazione fino alla seconda metà degli anni Settanta. L'indagine ha messo in luce identità multiformi e dinamiche, oltre che strategie politiche estremamente diversificate, in ciascuno dei centri oggetto di studio: Milano e l'industria diffusa, Torino e il sistema Fiat, Genova e l'industria di stato, Lione e la meccanica, Grenoble e l'industria tecnologica, Saint Étienne e i suoi bacini carboniferi. La frammentazione, tuttavia, non è affatto sinonimo di disgregazione. Ad unire storie così diverse sono gli individui, quegli uomini e quelle donne che, riuniti sotto la stessa bandiera, hanno cercato di offrire risposte concrete ai problemi della gente, che hanno immaginato, sognato e lottato per costruire una società diversa e migliore, guidati da un'unica ispirazione di fondo: il diffuso ideale di giustizia e uguaglianza sociale.
19,00

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