Colonnese: FUORICOLLANA
Il Piccolo principe. Giuseppe Sanmartino alla Reggia di Caserta
Libro: Copertina morbida
editore: Colonnese
anno edizione: 2022
pagine: 178
La mostra nasce dal recente ritrovamento, nei depositi della Reggia di Caserta, del ritratto in marmo di un neonato a grandezza naturale, opera di Giuseppe Sanmartino, identificato con il Real Infante Carlo Tito di Borbone, primogenito maschio del re Ferdinando IV e di Maria Carolina d'Austria. La scultura fu realizzata su impulso della regina Maria Carolina che, dopo aver dato alla luce nel 1775 l'erede che avrebbe dovuto consolidare la dinastia dei Borbone sul trono di Napoli, commissionò proprio a Sanmartino, il noto autore del Cristo Velato della Cappella Sansevero e primo scultore del Regno, un ritratto a grandezza naturale del neonato Principe Carlo Tito. Sottoposto ad attente indagini diagnostiche e a un accurato restauro nei laboratori del museo, il Ritratto del Real Infante Carlo Tito di Borbone di Giuseppe Sanmartino è la riscoperta attorno alla quale la mostra raccoglie opere di varia natura, legate ai giorni che videro la nascita dell'erede al trono del Regno di Napoli.
Alfabeto napoletano
Renato De Falco
Libro: Copertina morbida
editore: Colonnese
anno edizione: 2019
pagine: 536
"Alfabeto napoletano" di Renato De Falco è ormai un classico. La sua avventura è partita nel 1985 (passando anche per le collane de «l'Unità») fino all'edizione definitiva del 2002. Un volume che racconta la storia di circa millecinquecento parole, da "abbabbià" a "zumpà", illustrandone i significati nel dettaglio, puntualizzandone le etimologie spesso complesse, ritrovandone testimonianze nei classici della letteratura, della poesia e della musica. Mai nello stile asettico di un dizionario, ma sempre col piacere della curiosità e della scoperta. "Alfabeto napoletano" è un'avventura, un viaggio in quel parlato pregnante ed espressivo, denso di sfumature, che solo la lingua napoletana possiede. Del quale, senza pedanteria, de Falco analizza proprietà, regole, caratteristiche; le componenti e i vari apporti delle ascendenze greche, latine, francesi - ma anche arabe, inglesi, tedesche, turche, ebraiche - che fanno del napoletano una lingua di accoglienza e di integrazione. Un approdo per le voci di tutti i tempi.
La pittura dopo il postmodernismo-Painting after postmodernism
Barbara Rose
Libro: Copertina rigida
editore: Colonnese
anno edizione: 2018
pagine: 195
Gli artisti Belgi presenti alla mostra "La pittura dopo il post-modernismo" sono Mil Ceulemans, Joris Ghekiere, Marc Maet, Werner Mannaers, Xavier Noiret-Thomé, Bart Vandevijvere e Jan Vanriet. Gli Americani sono Walter Darby Bannard, Karen Gunderson, Martin Kline, Melissa Kretschmer, Lois Lane, Paul Manes, Ed Moses e Larry Poons. Gli italiani sono Roberto Caracciolo, Arturo Casanova, Bruno Ceccobelli, Elvio Chiricozzi, Gianni Dessì, Nino Longobardi, Roberto Pietrosanti, Marco Tirelli e Rossella Vasta.
Il comandante dei pompieri di Napoli. Ricordo di Alberto D'Errico (1937-2017)
Raffaele Ruggiero
Libro: Copertina morbida
editore: Colonnese
anno edizione: 2018
pagine: 108
Alberto d'Errico (1937-2017), pluridecorato di medaglia d'argento al valore civile, è stato Comandante provinciale di Napoli e poi Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. Lo scorrere del tempo nella vita di un uomo spesso è segnato da vicissitudini che alternano luci e ombre nelle esperienze maturate. Ciò vale per tutti, a prescindere dalla posizione occupata professionalmente e nella società. Un percorso questo che rivela sempre l'unicità di ognuno, connotandone la personalità. Alberto d'Errico non sfugge a questo ineluttabile destino, che mi spinge a cercare, nei ricordi vicini e lontani, le tracce di un cammino pregno di umanità a cui si è sempre accompagnato il senso del dovere e di appartenenza, in primis allo Stato e poi al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Una simile ricostruzione, nel suo caso, comunque risulta riduttiva, perché d'Errico uomo ha fatto molto di più, ha voluto essere, ed è stato, un maestro di comportamenti. Chi di noi, e siamo in tanti, lo ha conosciuto e frequentato, ha la consapevolezza di aver fatto un'esperienza umana e lavorativa che ha irrimediabilmente segnato il prosieguo della propria vita. Questo libro esce a un anno dalla scomparsa di Alberto d'Errico. Quando egli è venuto a mancare, qualcuno ha pianto. Nel riannodare in questo tempo il filo dei ricordi che ha fatto da trama a questo racconto, si è rafforzata in me la convinzione che condividere e partecipare la memoria di un uomo che si è conosciuto e con il quale si sono condivisi tanti momenti, alcuni anche spiacevoli, sia un'emozione e un'esperienza importante. Quel pianto, dianzi citato, è un rimpianto. (Raffaele Ruggiero)