Bollati Boringhieri: Nuovi saggi Bollati Boringhieri
Naturalmente intelligenti. Istruzioni per lo sviluppo armonioso del cervello dei bambini della prima età
John Medina
Libro: Copertina rigida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2011
pagine: 328
Cosa sappiamo per certo sul funzionamento del cervello, e in particolare sul cervello dei bambini? Che cos'è che ci rende intelligenti? Che cosa può rendere intelligenti i bambini? Perché alcuni lo sono più di altri? E perché certi bambini che sembrano non esserlo, in realtà lo sono? Sappiamo che la forza dell'intelligenza non scaturisce da un unico principio perfetto, ma dalla nostra vasta e differenziata diversità. Sappiamo che lo sviluppo cerebrale dei bambini ha un bisogno esclusivo, totale, delle cure affettuose e continue dei loro genitori. Sappiamo che un ambiente pedagogico adatto può guidare un bambino ad apprendere processi grandi e complicati a partire da processi più piccoli, così come sappiamo che il cervello di un neonato non è pronto a sopravvivere nel mondo senza un adeguato, costante insegnamento. Ma sappiamo anche che nessun tipo di educazione potrà mai cambiare il fatto che più o meno la metà del potenziale intellettivo di un bambino è su base genetica. Da anni John Medina è apprezzato per i suoi studi e per i saggi sul funzionamento del cervello. Per i lettori è facile stabilire con i suoi libri un rapporto di tenace affezione perché Medina è uno dei non moltissimi uomini di scienza che sanno spiegare nel migliore dei modi le cose più difficili. Ed è proprio il caso di questo suo nuovo libro, concepito per rispondere alle domande concrete che milioni di genitori si pongono nei confronti dei loro figli.
Lingua madre. Cure materne e origini del linguaggio
Dean Falk
Libro: Copertina rigida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2011
pagine: 283
In un periodo remotissimo della preistoria, tra i sette e i cinque milioni di anni fa, accadde qualcosa dalla portata evolutiva incalcolabile: i nostri progenitori raggiunsero la postura eretta, diventando bipedi. Secondo la paleoantropologa Dean Falk ciò pose le condizioni per un altro, dirompente accadimento. Si tratta della nascita del linguaggio, l'elemento distintivo dell'animale uomo. Nella sua ricostruzione dello scenario primordiale protagoniste assolute sono le antiche madri e la loro prole. Non avrebbero potuto raccogliere bacche, radici, erbe necessarie al sostentamento senza appoggiare a terra i piccoli, ormai incapaci di aggrapparsi a loro come invece continuava a succedere tra le scimmie antropomorfe. L'unico contatto con gli esserini inermi e piangenti rimaneva allora quello vocale. Cercavano di acquietarli con vocalizzi, ossia rudimentali sonorità melodiche destinate in seguito a trovare affinamento e sviluppo nel protolinguaggio, ma sopravvissute fino a noi attraverso il maternese, la lingua universale dalle tonalità affettive e dalle modulazioni musicali con cui in tutto il mondo ci si rivolge ai bambini piccoli. Musica e linguaggio affonderebbero così nella notte dei tempi, quando accudire significava restare a portata di voce.
Lo straordinario potere dei nostri sensi. Guida all'uso
Lawrence D. Rosenblum
Libro: Copertina rigida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2011
pagine: 460
Ricerche recentissime hanno dimostrato che i nostri sensi funzionano insieme, condividono effetti percettivi, si influenzano l'un l'altro, compensano reciprocamente le eventuali deficienze, al punto che il nostro cervello non ha interesse a sapere se al momento reclutiamo questa o quell'area sensoriale: l'essenziale è orientarci nel mondo. Ogni giorno siamo dunque in grado di udire e annusare le forme, toccare le parole, vedere gli oggetti con la lingua, assaggiare gli odori. Possiamo permetterci il lusso dell'autocoscienza proprio perché appena sotto la sua soglia agisce un retaggio evolutivo che ci fa muovere con la sicurezza dei pipistrelli, fiutare il prossimo come i cani, utilizzare il tatto per procura alla stregua dei ragni. Lawrence D. Rosenblum ci svela a noi stessi attraverso una sarabanda trascinante di esperienze quotidiane e di casi non comuni, ed è bravissimo nel ricondurre sia le prime sia i secondi alla stessa origine nei meccanismi basilari della percezione implicita. Essi hanno del miracoloso non solo quando si attivano nei ciechi che vanno in mountain bike, giocano a baseball o dipingono, ma anche ogni volta che si traducono nei gesti apparentemente banali di cercare le chiavi in tasca o mangiare delle patatine, e nei comportamenti più coinvolgenti quali la scelta del partner. Nessun gesto umano è troppo arduo o elementare per i magnifici cinque e per il loro sodalizio multisensoriale: grazie a Rosenblum adesso ne abbiamo le prove.
La vita segreta dei semi. Le insospettabili avventure segrete di semi, piante e giardini
Jonathan Silvertown
Libro: Libro rilegato
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2010
pagine: 243
Se il cuore di una mela racchiude un frutteto invisibile, come recita un proverbio gallese, proviamo a immaginare quali scrigni di tesori abbia in serbo quell'enorme semenzaio che - secondo Henry Thoreau - è la terra. Nel caso dei semi scienza e fantasia gareggiano, ma la prima sembra avere la meglio: romanzi gotici e d'avventura, trame amorose, drammi della fiducia tradita non riuscirebbero a eguagliare gli ardimenti, l'abilità di raggiro, le seduzioni di cui i semi hanno dato prova, fin da tempi remotissimi, nella loro vita evolutiva. È merito di Jonathan Silvertown saperci stupire e incantare con vicende insospettate di corredi genetici, embrioni, veleni, predatori, fragranze, voli, colori, che rendono trasparenti anche metafore comuni e usi letterari. Apprendiamo così come la tartaruga che in "Furore" di John Steinbeck lascia cadere dal guscio semi di avena ottemperi a una strategia di dispersione della pianta. Impalpabili o scultorei, sopiti per millenni o germoglianti in un baleno, alati o zavorrati di grassi, appetitosi o letali, i semi sono fattori di civilizzazione e di socialità. Il libro di Silvertown ci familiarizza con l'esistenza germinale di ciò che insaporisce la nostra dieta, lussureggia nei nostri parchi, arricchisce la nostra farmacopea.
Il cervello. Istruzioni per l'uso
John Medina
Libro: Libro rilegato
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2010
pagine: 315
Per convenzione, la linea Homo comincia con Homo habilis - creatura di cui non sappiamo quasi nulla, se non che la sua massa cerebrale aveva più o meno le dimensioni di un'arancia - e termina con Homo sapiens, cioè noi. Non siamo a conoscenza di nessuna ragione convincente che possa spiegare perché, all'inarca due milioni di anni fa, il nostro cervello abbia improvvisamente incominciato a crescere. Come che sia, un cervello voluminoso è un organo molto esigente. Il nostro, in particolare: pur costituendo appena il 2 per cento della massa corporea, divora il 20 per cento dell'energia disponibile. Sappiamo molte cose, sul nostro cervello, ma è ancora troppo poco. Come funziona? Di che cosa ha bisogno per funzionare al meglio? Perché è in grado di imparare perfettamente le cose più disparate? Perché è così facile dimenticarle? La maggior parte di noi non lo sa. John Medina, biologo molecolare di fama internazionale, per anni ha svolto ricerche sulle misteriose connessioni tra cromosomi e funzioni mentali, tra geni e comportamento. La ricerca in questo specifico campo, cioè dentro il più sofisticato sistema di trasferimento di informazioni a noi noto (stiamo sempre parlando del nostro cervello), corrisponde all'attraversamento di uno dei più affascinanti territori intellettuali che si conoscano.