Arcana: Musica
Ars obscura. Esplorazioni nell'Italia metal
Lisa Deiuri
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
E in mezzo alla nebbia ci scoprimmo commossi. Storie e personaggi nella canzone antifascista italiana
Renato Paganotto
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 296
Canzoni come strumento per preservare la “memoria” e per mantenere vivi i valori della Resistenza, che hanno raccontato, e raccontano tuttora, storie che hanno segnato l’antifascismo in Italia. Storie di ribellione al fascismo, di stragi e di eroismo partigiano. Storie di esponenti politici uccisi dai fascisti o morti in stato di detenzione, di partigiani protagonisti di gesta eroiche o caduti durante la Resistenza, di donne, uomini e bambini che hanno fornito un valido sostegno alla lotta partigiana. In un arco temporale che inizia con gli anni Cinquanta e si conclude ai giorni nostri. Diverse sensibilità, svariati stili. Dagli anni Cinquanta con figure chiave come i Cantacronache agli anni Sessanta con alcuni tra i protagonisti della musica italiana come Ornella Vanoni, Milva e Sergio Endrigo. Gli anni Settanta e Ottanta con le canzoni politiche di cantautori simbolo come Ivan Della Mea e Claudio Lolli o di gruppi iconici come gli Stormy Six e i Nomadi o con le significative produzioni di Pierangelo Bertoli e Ivano Fossati. Gli anni Novanta e il primo decennio del Duemila che si caratterizzano grazie a gruppi come Modena City Ramblers o Gang (dai quali è tratto il titolo del libro) o come i musicisti di “Materiale resistente” e di altri gruppi genericamente più vicini allo ska e al punk. E infine gli anni che partono con il 2011 e finiscono con il 2025, anni segnati da una forte eterogeneità, dai cantautori classici come Francesco Guccini e Claudio Lolli ai cantautori di massa come Ligabue e a figure poliedriche come Vinicio Capossela.
The Cult. Tutte le facce del culto
Cosimo Darino
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 272
Fondati nel 1984 in Inghilterra da Ian Astbury e Billy Duffy, i Cult si sono imposti come uno dei gruppi più amati e iconici di quel decennio compiendo un’audace trasformazione musicale, evolvendosi dal sound gotico delle origini per abbracciare elementi di blues, psichedelia e riff di chitarra potenti, culminando in una svolta definitiva verso l’hard rock. Sopravvissuti al trascorrere del tempo, alle mode passeggere e a innumerevoli cambi di formazione sono ancora qui, testimoni di una storia travagliata e di una resilienza fuori dal comune. Questo volume, primo del suo genere in Italia, ripercorre la loro straordinaria parabola attraverso le gesta di Ian Astbury e Billy Duffy, mente e braccio di questa iconica band inglese. Il libro è arricchito da numerose immagini che includono le copertine dei dischi ufficiali, i singoli e cofanetti in edizione limitata, ognuno con relativo numero di catalogo. Inoltre, un’ampia sezione è dedicata a tutte le date dei tour della band, dai primi anni Ottanta ad oggi. L’obiettivo è offrire un quadro completo e dettagliato che possa servire come punto di riferimento per ogni studio futuro sui Cult.
Anima tradita. La grande opera incompiuta di Mogol-Battisti
Francesco Patrizi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 384
“Un amore israelita, l’attrice di ieri, il quadro immacolato, il grande salto, il sole rosso…” tutti abbiamo cantato le canzoni di Battisti senza chiederci cosa significassero certi versi o a cosa alludessero certi simboli. Mogol ha sempre detto di essersi ispirato alla sua vita e che non c’è nulla da scoprire, ma questo libro non segue la vulgata e si addentra nei testi per ricostruirne la genesi. Parole chiave, simboli, metafore ricorrenti suggeriscono che c’è stata una fonte di ispirazione ben precisa: il lavoro portato avanti con Battisti è ricalcato sulla Grande Opera, l’Opus Magnum degli alchimisti. È un percorso iniziatico che comincia con una metamorfosi interiore (“Emozioni”), conduce alla scoperta dell’anima (“I giardini di marzo”), del Dio nascosto di Niccolò Cusano (“Anche per te”), dell’uomo nobile di Meister Eckhart (“Sì, viaggiare”), dell’eros neoplatonico di Marsilio Ficino (Amarsi un po’). È un’educazione spirituale che ripudia i falsi dèi (il Dio israelita in “Pensieri e parole”) e gli antichi lasciti pagani (il mito di Demetra ne “I giardini di marzo”) ed esalta le nozze alchemiche del sole e della luna (“La canzone del sole”). Solo così è possibile compiere il grande salto verso l’ignoto (“Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi…”) e liberarsi dal mondo-prigione affidandosi alla Vergine (“Il mio canto libero”). Il percorso prevedeva una morte simbolica (“Una giornata uggiosa”) a cui doveva seguire una rinascita spirituale, ma a cantarla sarà Cocciante (“Cervo a primavera”), perché Lucio volta le spalle alla Grande Opera e fa un passo fuori dal sacro recinto, come scrive allusivamente lui stesso. Per Mogol è come se il cantante avesse tradito la sua anima, non glielo perdonerà mai. Analizzando le canzoni secondo questo prisma emerge la dimensione spirituale in cui erano immersi i due artisti, il profondo legame che li ha uniti e il progetto che ha guidato sottotraccia la loro discografia.
Il jazz e la critica. 80 interviste a giornalisti, docenti, musicologi
Guido Michelone
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 600
È la sera del 15 gennaio 1935 quando Louis Armstrong tiene un concerto a Torino, tra i mugugni del regime e l’entusiasmo della folla: un giovane musicologo antifascista, Massimo Mila, ne scrive in termini entusiastici. È forse il primo atto fondativo della critica in Italia, per quanto concerne il jazz, a sua volta totalmente libero di poter essere ascoltato, discusso, recensito solo dieci anni e mezzo più tardi. Il 25 aprile della Liberazione favorisce infatti nuove figure intellettuali, quasi subito in lotta contro le due parrocchie (Dc e Pci) che moralisticamente osteggiano il jazz sia pure da credi differenti. Il jazz ne uscirà vincente e rafforzato, così come lo studio di una musica che entra nelle università e nei conservatori quale effetto del Sessantotto. È il boom del jazz in quanto musica giovanile, per merito anche di una fresca critica che, dalle radio libere alle riviste rock e folk, rilancia la storia della black music. Attraverso ulteriori slanci cognitivi sull’approccio a un fenomeno ormai parte della cultura del XX secolo a livello internazionale, molta critica jazz italiana è apprezzata pure all’estero. Ma politica e ideologia – assi portanti della jazzologia tricolore – cedono il passo, nel nuovo millennio, a un ricambio generazionale di giornalisti, docenti, musicologi, alla riscoperta dei valori estetici, formali, comunicativi, di un’arte – si chiami essa hot, swing, bebop, cool, free, fusion – ormai consolidata nell’immaginario collettivo, grazie a una critica sempre più dotta, matura, interdisciplinare, come mostrano queste 80 interviste effettuate da Guido Michelone nel corso del tempo e di recente dalla collaboratrice Valentina Voto.
La pagina spar(t)ita ovvero 15 modi in cui la grande letteratura ha parlato di musica dal Cinquecento a noi
Massimo Padalino
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 224
Ci sono libri che hanno più pagine di quante ne contengano in volume. Ad esempio, i libri di quegli scrittori che hanno nascosto nei loro tomi, siano essi romanzi moderni o postmoderni, racconti per bambini, saggi in forma dialogica, o narrativa d’avanguardia tout court, l’ingrediente segreto che olia gli ingranaggi della loro arte: la musica. Lo certificano autori di grandezza assoluta, quali il Tolstoj de La Sonata a Kreutzer, che attraverso le note di una celeberrima opera beethoveniana ci fa rivivere nientemeno che un uxoricidio; o ancora l’Italo Calvino autore di canzoni “leggere”, il Denis Diderot filosofico del Nipote di Rameau, lo Shakespeare giullaresco e ilare di certi suoi capolavori intrinsecamente musicali, come anche l’Henry Miller in vena di polemiche antiamericane a suon di note futuristiche, il Joyce dell’Ulisse con la polifonia delle/nelle sue tante voci, Proust e la mastodontica investigazione musical-interiore di À la recherche du temps perdu, e dulcis in fundo narratori dall’afflato avventuroso e popolare quali Balzac o Stendhal, per non parlare poi di Pynchon e della sua passione per il jazz e per la miriade di personaggi fittizi che lo riportano a galla nella sua scrittura incredibilmente stimolante a più livelli. Tutto questo è "La pagina spar(t)ita", un viaggio verso la dimensione musicale della pagina scritta e delle vicende musicali vere e proprie che in essa si celano.
Wendy Carlos. Da pioniera a madrina della musica elettronica
Anna Giulia Di Panfilo
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 160
Nata nel 1939, Wendy Carlos è una figura pionieristica sotto i diversi aspetti in cui si intrecciano la donna Wendy e la compositrice Carlos. Il doppio titolo in Composizione e Fisica è un preludio a quella che sarà una vita caratterizzata dalla costante ricerca dell'innovazione, a partire da SWITCHED-ON BACH (1968). Carlos però sembra rifiutare la fama, è introversa, affronta la transizione di genere in un periodo storico complesso per la comunità LGBTQ+ e teme delle ripercussioni sulla sua neonata carriera. Con il coming out pubblico (Playboy, 1919), inizia per lei una nuova fase, in cui da una parte si fa ancora pioniera sperimentando con la sintesi digitale e dall'altra, approfittando delle occasioni che via via le si presentano, accetta il suo essere figura di riferimento. Vent'anni dopo la pubblicazione dell'album che l'ha resa famosa, Carlos raggiunge lo status di madrina della musica elettronica e, attraverso il pubblico e i colleghi più giovani, lo accetta e se ne appropria. Ripubblicando la maggior parte degli album precedenti e usando il suo sito Internet, crea una narrazione di sé con l'esplicito intento di continuare a essere d'esempio per le prossime generazioni.
Asia. Heat of the moment. La storia, gli aneddoti, la musica, le liriche, la discografia completa
Sandro Pistolesi
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 448
"Asia: Heat of the Moment" è un grande viaggio attraverso la storia e l’evoluzione musicale di una delle band più iconiche degli anni Ottanta e non solo. Grazie all’apporto di membri di gruppi leggendari come Yes, King Crimson ed Emerson, Lake & Palmer, gli Asia hanno segnato un punto di svolta nel panorama rock mondiale, mixando le epiche sinfonie del progressive con le frizzanti melodie del pop-rock. In questo libro vengono esplorate le dinamiche musicali, le influenze, le sfide e i successi che hanno caratterizzato la storia del supergruppo. Attraverso l’analisi dettagliata di tutti gli album pubblicati, questo libro lancia sulla band uno sguardo approfondito e a 360 gradi, ripercorrendo i molteplici cambi di formazione, fra addii, new entry e clamorosi ritorni, e rivelando come gli Asia siano riusciti a fondere complessità musicale e un appeal commerciale senza precedenti, a partire proprio dal singolo di successo stratosferico che dà il titolo al volume.
Adesso potete applaudire. Vedemecum per non avere paura della musica contemporanea
Giacomo Jack Baldelli
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 184
Perché di fronte alla musica classica (o “colta”) contemporanea l’ascoltatore si “spaventa”? Perché è ossessionato dall’idea di non riuscire a capirla, di non esserne all’altezza e per questo tende a evitarla come fosse kryptonite? Certo, la musica contemporanea suona “strana” e sembra parlare a un pubblico di pochi eletti, lontano anni luce dalle folle che riempiono le arene degli artisti pop mainstream. Album di alcuni artisti pop-rock come David Byrne e i Talking Heads, i Velvet Underground, i primi dischi di Franco Battiato, kid a dei Radiohead, Revolution #9 dei Beatles, sono stati amati dal grande pubblico sebbene siano molto più complessi e difficili da ascoltare rispetto a certi brani di Philip Glass, Luciano Berio, Steve Reich, Arvo Pärt e di John Cage, che invece sono considerati un fenomeno di nicchia. È allora davvero solo una questione di suoni “strani”? O forse ci sono altri motivi, pregiudizi da scardinare, malintesi da chiarire? Attraverso il racconto di alcuni brani che attingono al repertorio della musica contemporanea, dalla metà del XX secolo a oggi, Adesso potete applaudire riflette su questo argomento. Per aprire una porta e permettere, a chi sia incuriosito, di entrare in questo mondo.
Pesante scandalo in copertina. Le più scabrose e controverse illustrazioni di dischi. Dal punk al metal estremo
Niccolò Pala
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 224
Coloro che criticano aspramente e senza riflettere la musica estrema dovrebbero leggere le opere di Aristotele. Secondo il filosofo greco, infatti, l’arte dei suoni possiede la capacità di lavare via dall’animo i sentimenti negativi tramite la catarsi, la purificazione spirituale. Questo spiegherebbe perché, nonostante le perenni rimostranze dei benpensanti, risulti pressoché impossibile arginare la proliferante radicalizzazione sonora che ha preso forma a partire dagli anni Settanta del Novecento: punk, hardcore, death, black, grind e tutti i sottogeneri metal più spinti incarnano provocazione, rabbia, ribellione, nichilismo, in sostanza una gigantesca valvola di sfogo che permette di eludere, seppur brevemente, il fardello dell’esistenza e il male di vivere che permea ogni cosa; e il lato visivo non è da meno. In continuità con il suo predecessore Scandalo in copertina, questo libro prosegue nell’analisi delle copertine di dischi che si sono viste emendate o proibite dalla scure della censura, focalizzandosi questa volta sui generi musicali più rumorosi e oltranzisti. L’oscenità dei Dead Kennedys, l’irriverenza dei Black Flag, le profanazioni dei Christian Death, la volgarità dei Poison Idea, la putrescenza dei Carcass, l’empietà dei Sarcófago, la violenza dei Cannibal Corpse, il cinismo dei Mayhem: qualunque sia lo scandalo in questione, qui se ne dà conto con dovizia di particolari, svelando storie e aneddoti spesso oltre il limite della decenza.
Un disco tira l'altro. Breve storia delle casa discografiche italiane e straniere
Roberto Paravagna
Libro
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 192
Le case discografiche sono una realtà irrinunciabile nel contesto dell’entertainment mondiale. Dalla loro nascita nel 1889, attraverso i prodotti dedicati a una platea mondiale di pubblico che va dai dodici agli ottant’anni e oltre, queste aziende di settore hanno saputo e sanno divertire, tenere compagnia, creare atmosfera, rispolverare ricordi e nostalgie, fare innamorare o elettrizzare milioni di persone. Senza la musica non ci sarebbero queste emozioni e alle spalle della musica c’è questa impresa a volte enorme, altre volte molto piccola, ma sempre fatta di donne e uomini dotati di capacità professionali indiscutibili, menti creative in grado di mettere a frutto le proprie idee, professionisti che vanno a caccia di cantanti e compositori che abbiano qualcosa da dire e da dare, addetti ai lavori che seguono gli artisti più interessanti e li mettono in condizione di realizzare il lavoro di studio, fino a consegnarci la musica che vogliamo. “Un disco tira l’altro” traccia i profili di alcune fra le più note case discografiche italiane (come Ariston, Ricordi, Pdu, Cramps, Numero Uno, Sugar) e straniere (Warner, Columbia/Sony, Universal, Decca, Atlantic, Virgin), indipendentemente dalle loro dimensioni, analizzandone nascita ed evoluzione di pari passo con i cambiamenti della società e i progressi della tecnologia.
DJ Inside. La musica e l’anima di un DJ senza tempo
Franco Perotto
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2025
pagine: 160
Questa è la storia di un aspirante dj che non ha mai smesso di esserlo, perché essere dj non è solo suonare, ma vivere con la musica dentro. “Dj una volta, dj per sempre” non è solo uno slogan, ma una filosofia di vita che trascende il semplice atto di mixare. Essere dj significa entrare in un mondo in cui la musica non è solo una passione, ma una connessione profonda, un legame che ti attraversa e ti definisce. Ogni battito, ogni melodia, ogni mixaggio è un’esperienza che va oltre la tecnica: è un’arte che si nutre di emozioni, di vibrazioni che parlano direttamente all’anima. Anche quando il palcoscenico sembra lontano, la musica continua a vivere dentro il dj, a guidarlo. La magia del mixare diventa un’estensione del sé, un modo di vivere e di percepire il mondo. Non importa se il tempo passa o se i suoni cambiano, il vero dj sa che quella fiamma è inesauribile. L’arte di mescolare non riguarda solo la ricerca del brano perfetto, ma il sentimento di essere uno con la musica, di fondere l’energia del pubblico con quella della pista. Ogni performance è una storia da raccontare, una narrazione senza parole dove il dj è il narratore che parla attraverso il suono. Non c’è un limite al viaggio del dj: anche quando non suona più su un palco, la musica è sempre lì, sottopelle, pronta a riaccendersi.