Ubulibri: I libri bianchi
L'incredibile storia del cinema-spazzatura
Jonathan Ross
Libro
editore: Ubulibri
anno edizione: 1996
pagine: 280
Le mie regie. Volume Vol. 2
Konstantin S. Stanislavskij
Libro
editore: Ubulibri
anno edizione: 1996
pagine: 149
Ingmar Bergman: tutto il teatro
Lise-Lone Marker, Frederick J. Marker
Libro
editore: Ubulibri
anno edizione: 1996
pagine: 315
Cinema. Volume Vol. 2
Gilles Deleuze
Libro: Libro in brossura
editore: Ubulibri
anno edizione: 1993
pagine: 308
Con "l'immagine-tempo", dopo "l'immagine-movimento", Gilles Deleuze prosegue la sua rifondazione del pensiero sul cinema, anzi una ridefinizione del cinema medesimo. La teoria per lui non si fonda sul cinema ma sui concetti da questo suscitati. I grandi autori sono come i pittori o i musicisti: parlano meglio di altri di quel che fanno, tramutandosi così in filosofi. Secondo Deleuze sono proprio i concetti del cinema e non le teorie a creare l'unicità della settima arte ed è per questo che non bisogna chiedersi "che cos'è il cinema", ma "che cos'è la filosofia". Da questa nuova pratica delle immagini e dei segni che è il cinema, ecco nascere una sindrome personale che prende corpo come visione del mondo.
Modern nature. Diario 1989-1990
Derek Jarman
Libro
editore: Ubulibri
anno edizione: 1992
pagine: 320
L'immoralità leggendaria. Il teatro di Jean Genet
Libro
editore: Ubulibri
anno edizione: 1990
pagine: 436
Stanotte vorrei parlare con l'angelo. Scritti (1968-1988)
Wim Wenders
Libro
editore: Ubulibri
anno edizione: 1989
pagine: 220
Diablogues. Il teatro di Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Mattia Visani
Libro: Libro in brossura
editore: Ubulibri
anno edizione: 2011
pagine: 189
Attori, autori e registi teatrali, Enzo Vetrario e Stefano Randisi lavorano assieme dal 1976. Col Teatro Dagide di Palermo, la loro città, hanno condiviso fino al 1982 l'esperienza formativa del teatro di gruppo, orientando la propria ricerca verso l'improvvisazione, la drammaturgia collettiva e il teatro d'attore. Dopo l'esperienza artistica all'interno della cooperativa Nuova Scena, a Bologna, nel 1995 sulla scia del loro successo dall'omonima commedia di Roland Dubillard, hanno creato la compagnia Diablogues proseguendo una linea di indagine che li ha condotti alla piena maturazione di un fine artigianato teatrale, in cui lo studio della tradizione va di pari passo coll'invenzione di originali forme espressive. Il libro prende in esame una trentina d'anni del loro lavoro, soffermandosi anche sull'incontro determinante con maestri quali Michele Perriera, Beppe Randazzo e Leo de Berardinis, tessendo un racconto che è memoria appassionante di un'epoca di vivaci sperimentazioni. Attraverso una documentazione basata perlopiù sulle testimonianze dirette dei protagonisti e dei tanti partecipanti a questa avventura teatrale, si sviluppa un'analisi dell'arte di Vetrano e Randisi che oltre a dar conto dello sviluppo complessivo del loro lavoro, espone le circostanze materiali, storiche e sociali in cui hanno preso vita una poetica e uno stile peculiari, che hanno nell'umorismo e nel grottesco i principali punti di forza.
Bruciare la casa. Origini di un regista
Eugenio Barba
Libro: Libro in brossura
editore: Ubulibri
anno edizione: 2009
pagine: 368
Viaggio nel teatro di Thierry Salmon. Attraverso «I demoni» di Fëdor Dostoevskij
Renata M. Molinari
Libro: Libro in brossura
editore: Ubulibri
anno edizione: 2008
pagine: 238
Scomparso nel 1998 appena quarantunenne, Thierry Salmon è ancor oggi una leggenda del teatro che merita di essere meglio conosciuta per il modo in cui, da "Fastes-Foules" alle "Troiane", questo regista belga, italiano di adozione e di fatto cittadino del mondo, sapeva legare attori e spettatori, compagni di visione e creazione, al sogno di un teatro "vero" e totalizzante, fondando un proprio metodo in continua evoluzione. Con questo sogno e con molti fedeli compagni di creazione, Thierry Salmon incontra nel 1990 "I demoni" e dà inizio a quel "Progetto Dostoevskij" che lo accompagnerà o forse lo guiderà per tre intensi anni di lavoro e anche più, fra Italia, Belgio e Russia, assecondando il suo metodo di lavoro con attori di diverse lingue con lunghe sessioni di prova in diversi luoghi. Ed eccolo organizzare seminari nelle scuole di teatro, cinque studi e un intenso lavoro a Pietroburgo, per arrivare a uno spettacolo dall'emblematico titolo di "Des passions". In questo libro Renata Molinari vuole esplorare le radici di questa passione teatrale, gli strumenti e le condizioni che consentirono di darle forma in scena, nell'intimità delle prove e nell'incontro con lo spettatore.