Skira: Archeologia, arte primitiva e orientale
Le nuvole e il fulmine. Gli Etruschi interpreti del volere divino
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 224
Gli Etruschi eccellevano nella produzione di spettacolari oreficerie e oggetti in bronzo, votivi o domestici. Questa misteriosa civiltà sviluppatasi nell'Italia centrale dall'età del Ferro (attraverso gli apporti di popoli diversi) fino all'integrazione romana realizzatasi tra il IV e il I secolo a.C., attinse molto dai Greci e dai loro miti, che venivano rielaborati e reinterpretati secondo il gusto degli artigiani, del pantheon etrusco e delle tradizioni locali. "Mentre noi pensiamo che i fulmini si verificano perché le nuvole si scontrano, gli Etruschi ritengono che le nuvole si scontrino proprio per inviare un messaggio divino". Con queste parole, Seneca nel secondo libro delle Naturales Quaestiones riassumeva la particolarità delle credenze etrusche secondo le quali le divinità influenzavano le attività umane inviando segnali che dovevano essere decodificati. Le nuvole e il fulmine presenta oltre cento opere provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze: statue, preziosi oggetti in oro, argento e bronzo, ceramiche figurate e le caratteristiche urne cinerarie decorate con i più distintivi motivi etruschi, tra cui quello dei defunti sul coperchio. Il volume illustra il fascino della civiltà etrusca, vista attraverso gli aspetti della vita quotidiana, dei culti e dei rituali funerari; un'attenzione specifica è rivolta alle pratiche religiose della divinazione, con particolare evidenza all'abitudine degli Etruschi di trarre presagi dal volo degli uccelli, dalle viscere degli animali e dall'osservazione del cielo con i suoi fenomeni atmosferici. Tra gli straordinari capolavori spiccano canopi, corredi funebri, la cosiddetta Mater Matuta (una statua cineraria femminile), oltre a terracotte, statuette e specchi in bronzo che testimoniano la varietà (e la diversità) del pantheon etrusco, come il bronzetto di Tinia (Zeus etrusco), quello di Menerva (Athena) o quello di Uni (Juno Sospita).
Sardegna. Isola megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo
Manuela Puddu, Federica Doria, Stefano Giuliani
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2021
pagine: 224
La Sardegna, isola nel cuore del Mediterraneo, ha visto svilupparsi, millenni or sono, culture e civiltà originali, capaci di dar vita a testimonianze ed evidenze monumentali uniche che hanno connotato il paesaggio sardo fino ai nostri giorni, affascinando e facendo interrogare intere generazioni di visitatori e studiosi chiamati a decifrare significati e valenze di tali testimonianze e a ricostruire costumi e rituali degli abitanti. Le antichissime culture megalitiche della Sardegna, e in particolare la cultura nuragica, saranno ora per la prima volta al centro di un'incredibile mostra internazionale, che toccherà quattro importanti città europee e i loro prestigiosi musei, rivelando al pubblico storie e testimonianze materiali, paesaggi e civiltà affascinanti e uniche, per molti versi ancora avvolte nelle nebbie della ricerca.
Ercolano e Pompei. Visioni di una scoperta. Ediz. italiana e ingelse
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2018
pagine: 387
In occasione delle celebrazioni per i 280 anni dalla scoperta di Ercolano e i 270 anni da quella di Pompei, con una prospettiva del tutto originale sono indagati i supporti e le modalità con cui vennero comunicati i ritrovamenti dei due siti - inizialmente sporadici e casuali, poi sempre più consistenti - attraverso le espressioni visionarie di coloro che intuirono da subito la portata delle scoperte e cercarono di promuovere l'avanzamento degli scavi e le ricerche intorno a essi. Dalla fine del Settecento ai primi anni del Novecento, da J.J. Winckelmann a Karl Weber, da François Mazois a William Gell, da Giovanni Battista a Francesco Piranesi, da Luigi Rossini a Pietro Bianchi, furono numerosissimi i disegnatori, gli incisori e i cultori dell'antico, fino ai fratelli Alinari. La peculiarità e l'originalità di questo volume è la raffigurazione e l'iconografia di due tra i siti archeologici più importanti al mondo attraverso lettere, taccuini di viaggiatori del Grand Tour, acquerelli, incisioni, litografie, disegni, rilievi, fotografie, cartoline dal '700 ai primi '900; 300 anni di storia iconografica di questi due siti di eccezionale bellezza e seduzione.
Tesori dei Moghul e maharaja. La collezione Al Thani
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 391
"Gioielli e pietre preziose che narrano di corti favolose, di rituali e cerimonie, di tesori naturali, di maestria artigianale, di una cultura secolare nella lavorazione di pietre e metalli che suscita stupore. È la grande arte della gioielleria che l'India ha saputo sviluppare nel corso di cinque secoli e che ora sarà possibile riscoprire attraverso la superba Collezione Al Thani presentata per la prima volta in Italia. Ancora una volta la Fondazione Musei Civici di Venezia con la mostra "Tesori dei Moghul e dei Maharaja: La Collezione Al Thani" propone una rassegna internazionale di straordinario interesse e una grande prima visione per il nostro Paese. Ancora una volta la città di Venezia getta un ponte con altre culture e tradizioni con le quali già in passato ha saputo confrontarsi: attraverso i commerci delle spezie, dei tessuti, delle pietre dure e preziose, divenendo addirittura il primo importatore di diamanti in Europa, a parte quelli di epoca romana, ed eccellendo nella lavorazione delle pietre fino a tutto il Seicento. Venezia d'altra parte ha nel suo DNA la capacità di tradurre in grande arte il lavoro manuale e la tradizione artigianale - pensiamo anche al vetro e al merletto - e dunque un'innata ammirazione per le abilità altrui. Ed è anche naturale che la sede per ospitare più di duecentocinquanta preziosi oggetti di gioielleria della Collezione Al Thani sia Palazzo Ducale, la residenza delle cariche di governo della Serenissima che a metà del Cinquecento - quando nel subcontinente prese il via con l'Impero Moghul il fervore per la gioielleria - viveva uno dei momenti artistici di maggior splendore. Non posso dunque che ringraziare quanti hanno reso possibile questo incontro a Venezia di tesori, culture e abilità". (Mariacristina Gribaudi Presidente, Fondazione Musei Civici di Venezia)
Sulle vie dell'illuminazione. Il mito dell'India nella cultura occidentale 1808-2017
Libro: Copertina rigida
editore: Skira
anno edizione: 2017
pagine: 672
Nel 1808, la pubblicazione di «Sulla lingua e la sapienza degli indiani» di Friedrich Schlegel inaugura l'emergere di una nuova e sempre più intensa curiosità dell'Occidente per l'India e la sua straordinaria civiltà. A partire dalle riflessioni sull'Induismo e sul Buddismo di Schopenhauer, cui faranno seguito nei primi decenni del Novecento le opere letterarie di Hermann Hesse e le analisi antropologiche di Carl Gustav Jung, l'India, con le sue tradizioni millenarie e la sua spiritualità, ha infatti sedotto una moltitudine di intellettuali e artisti occidentali, che in questo paese hanno identificato una delle grandi culle dell'umanità. Si è così venuto costruendo nel corso degli ultimi due secoli quel mito dell'India che ha conquistato il mondo giovanile internazionale negli anni Sessanta e Settanta. Il volume ripercorre la storia di questa fascinazione indiana dell'Occidente attraverso un ricco apparato iconografico e un gran numero di contributi di autori diversi che si soffermano sui molteplici ambiti in cui questa fascinazione si è espressa, dall'arte alla letteratura, dalla musica alla religione, dalla storia del costume alla psicologia. Ne risulta un percorso singolare attraverso gli ultimi due secoli di storia della cultura occidentale, in cui si possono incontrare, tra moltissime altre, le figure di Schopenhauer, Kipling, Salgari, Redon, Gustave Moreau, Mata Hari, Kirchner, Hesse, Jung, Cartier Bresson, Le Corbusier, Ginsberg, Pasolini, Sottsass, i Beatles, Rauschenberg, Luigi Ontani e Francesco Clemente.
Armenia. Il popolo dell'Arca
KARAPETIAN
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2015
pagine: 176
L'Armenia ha una storia ricca di fascino che affonda le sue radici nella tradizione biblica del Diluvio Universale, emblema di rinascita e di nuova vita. È proprio alle pendici dell'Ararat, sulla cui cima si era arenata l'Arca di Noè, che nel VII sec. a.C. si formò il popolo armeno. Ancora oggi il monte Ararat è un richiamo simbolico fondamentale per l'Armenia, che nel 301 d.C. fu il primo paese al mondo ad adottare il Cristianesimo come religione di Stato. Il volume, a corredo dell'esposizione romana, presenta una ricca selezione di reperti archeologici, codici miniati, opere d'arte, illustrazioni e documenti che offrono una visione amplissima della presenza e del contributo dell'Armenia alla cultura universale. "Armenia. Il popolo dell'Arca" è un viaggio fatto di tappe fondamentali, di intrecci inevitabili, di integrazioni di genti che emergono come affascinanti mosaici, e narra il popolo armeno e il suo albero identitario attraverso i suoi codici e la sua arte millenaria. Preceduto da un'introduzione dei curatori, il volume è suddiviso in tre sezioni (Storia, lingua e religione; Espressioni artistiche; Gli Armeni in Italia) e comprende i saggi di Vartan Karapetian, Paolo Lucca, Gabriella Uluhogian, Murad Hasratian, Hamlet Petrosyan, Dickran Kouymjian, Anna Sirinian, oltre al catalogo delle opere, alla cronologia della storia armena e alla bibliografia.
Seduzione etrusca. Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum
Autori vari
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2014
pagine: 480
Pubblicato in occasione dell'esposizione a Cortona, "Seduzione etrusca" ricostruisce la passione per l'antico e per gli Etruschi nel mondo anglosassone del '700 e la moda del Grand Tour attraverso 150 opere eccezionali (dipinti, disegni, reperti archeologici, documenti e oggetti) per la prima volta in Italia. La prima sezione del volume, focalizzata sul Grand Tour del giovane e ricco patrizio inglese Thomas Coke e sulla sua formazione classicista, presenta un nucleo di opere d'arte acquistate da Coke durante i suoi soggiorni fiorentini e romani e provenienti dalla storica residenza di Holkham Hall. La seconda parte è invece incentrata sull'edizione del "De Etruria Regali" di Thomas Dempster, pubblicato nel 1726 grazie al finanziamento di Thomas Coke, presentando un corpus di materiali preparatori: l'unica copia del manoscritto originale, disegni, matrici in rame, prove di stampa, che tornano dall'Inghilterra dopo quasi trecento anni. La sezione conclusiva è dedicata al collezionismo etrusco del XVIII e XIX secolo in Gran Bretagna, con un prestito di oltre 40 opere dell'Etruria centrale dalle collezioni del British Museum.
Valcamonica. Immagini dalle rocce. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 108
Insediati nell'attuale Valcamonica oltre 12.000 anni fa, gli antichi abitanti ci hanno lasciato nel corso dei millenni centinaia di migliaia di figure incise nella roccia che raccontano la vita di una popolazione con una struttura socio-politica ben organizzata e un patrimonio culturale e artistico sorprendentemente complesso. Dai cacciatori seminomadi dell'epoca post-glaciale fino all'Età del Ferro l'uomo ha inciso in ogni periodo i suoi miti, la sua vita e la sua storia. Si tratta di una delle più grandi concentrazioni di arte rupestre al mondo e la maggiore in Europa, primo sito italiano dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità nel 1979.
Pitoti. Arte rupestre digitale dell'Europa preistorica: beni culturali, film, archeologia . Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
editore: Skira
anno edizione: 2013
pagine: 120
Pitoti svela il fascino e il vigore dell'incontro fra le arti digitali e l'arte rupestre preistorica, i pitoti, così chiamati nel dialetto della Valcamonica. Questa valle alpina, ricca di immagini preistoriche, è stata riletta come una metaforica sala cinematografica. I colpi di martellina, pexils, incisi nella roccia, diventano i pixel delle immagini digitali in un emozionante caleidoscopio di tecnologie avanzate che donano nuova vita alle incisioni rupestri: tecniche fotografiche, animazioni, time-lapse, 3-D a scansione laser, suoni ed echi, panorama, ambient cinema, videogiochi e performance artistiche. Pitoti, una joint venture internazionale tra archeologia e arte digitale, segna l'inizio di una collaborazione pionieristica, un'intuizione che crea aperture senza precedenti per entrambe le tradizioni. Il volume è il catalogo della mostra di Milano (Triennale, 1 ottobre - 4 novembre 2012).
Arte africana
Ezio Bassani
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2012
pagine: 304
Delle opere d'arte africana, certamente decontestualizzate quando sono esposte in un museo conosciamo spesso la "vita occidentale", i nomi dei raccoglitori e dei proprietari, ma ignoriamo quasi sempre le circostanze della loro creazione, le innovazioni formali introdotte dall'autore e addirittura l'esistenza di quest'ultimo, quasi che esso sia solo uno strumento. L'universo sterminato della scultura africana è il risultato di un processo evolutivo complesso e diversificato, un mosaico variegato prodotto da una storia ricca e molteplice di contaminazioni stilistiche determinate da contatti, migrazioni, guerre e alleanze. Obiettivo di quest'opera è presentare le arti figurative tradizionali dell'Africa Nera nel modo più esaustivo possibile ed esporre in forma sintetica le caratteristiche storiche, formali, simboliche e funzionali che le distinguono. L'aggettivo "tradizionale" definisce le opere non create per il mercato dell'arte ma in risposta ai bisogni religiosi, politici e anche estetici delle società africane del passato. La scultura è il mezzo prevalente con cui si sono espressi gli artisti africani del passato. La figura umana, evocativa di personaggi importanti della comunità, reali o simbolici, o di entità che facilitano il contatto con il soprannaturale, è il soggetto quasi esclusivo della loro creazione.