“Fin dall’antichità, nelle comunità che praticano la Via del Buddha, sono stati istituiti sei incarichi per dirigere gli affari del tempio. Tra questi vi è il tenzo, responsabile della preparazione dei pasti per la comunità”. Così scrive Dogen Zenji (1200-1253), il fondatore della scuola di zen soto in Giappone e uno dei filosofi più importanti nella storia del buddhismo, all’inizio di Istruzioni a un cuoco zen. Ma in questa breve opera, Dogen va molto oltre. Spiega in modo comprensibile e in termini di vita quotidiana l’importanza dello zazen (sedere in meditazione) e il significato della pratica e dell’illuminazione, facendo un paragone tra la preparazione dei pasti per il monastero zen e il nostro stesso addestramento spirituale, ci insegna a ‘cucinare’ o purificare la nostra vita. Per questo motivo, Kosho Uchiyama si è assunto il compito di spiegare e discutere l’importanza dell’opera di Dogen per i seguaci della Via del ventesimo secolo. Il saggio di Dogen è unito all’interpretazione moderna di Uchiyama: il commento sottolinea che i seguaci della Via del Buddha devono basare la propria vita sul Sé, senza cercare nulla. Esso ci indica come vivere con una mente priva di preconcetti nel mezzo dell’esistenza quotidiana, e ci insegna che lo sforzo stesso di purificare la nostra vita è la base dell’illuminazione.
Istruzioni a un cuoco zen. Ovvero come ottenere l'illuminazione in cucina
| Titolo | Istruzioni a un cuoco zen. Ovvero come ottenere l'illuminazione in cucina |
| Autori | Zenji Dogen, Kosho Uchiyama Roshi |
| Argomento | Scienze umane Religione e fede |
| Collana | Civiltà dell'Oriente |
| Editore | Astrolabio Ubaldini |
| Formato |
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| Pagine | 136 |
| Pubblicazione | 06/1986 |
| ISBN | 9788834008577 |

