Nella percezione più diffusa, il futuro è un cammino già tracciato, fatto di leader visionari, di innovazioni rivoluzionarie, di grandi idee, entusiasmanti o apocalittiche: la rivoluzione digitale, la robotica, il cambiamento climatico… La capacità di innovare è delegata ai governi e alle grandi organizzazioni, con i loro reparti di ricerca e sviluppo e la capacità di seduzione delle loro grandi narrazioni. Ma non è vero. Il futuro con la maiuscola, in realtà, non esiste nemmeno. Quello che chiamiamo con questo nome non è altro che il risultato di una serie di scelte fatte nel presente da singoli individui. Il futuro è fatto di persone che hanno voglia di sperimentare, di prendersi dei rischi, di sbagliare e provare ancora. È fatto di capacità di adattarsi, di riconoscere e cogliere le occasioni che il presente offre. Non nasce dai commenti degli esperti o dai grandi discorsi dei leader carismatici, ma dalla creatività e dalla voglia di andare verso l’ignoto delle persone comuni. Dietro a un’invenzione di successo, a un premio Nobel, a una grande carriera, c’è sempre un momento in cui qualcuno è stato capace di scorgere e afferrare al volo un’idea fragile, nascosta, “piccola”, ma tutt’altro che insignificante.
La forza delle piccole idee. Minifesto per riappropriarsi del futuro
Titolo | La forza delle piccole idee. Minifesto per riappropriarsi del futuro |
Autore | Magnus Lindkvist |
Traduttore | Roberto Merlini |
Argomento | Economia e management Affari e gestione (management) |
Collana | Business |
Editore | ROI edizioni |
Formato |
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Pagine | 142 |
Pubblicazione | 11/2017 |
ISBN | 9788885493018 |