La monografia ricostruisce la politica linguistica dell’Impero asburgico nei confronti dell’italiano a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Dopo il Congresso di Vienna, l’italiano acquisì un nuovo status: da lingua elitaria della letteratura di corte, si diffuse capillarmente tra le alte cariche amministrative per fungere da mezzo di comunicazione con le province austro-italiane. Per poter essere utilizzate nelle scuole del Trentino, di Trieste e dell’Istria, le grammatiche e le antologie scolastiche dovevano sottoporsi a un processo di valutazione che spesso scatenava innumerevoli discussioni tra gli autori e i revisori. I diverbi riguardavano questioni relative alle norme linguistiche dell’italiano, ai contenuti dei testi e all’atteggiamento da tenere nei confronti del dialetto. Sulla base di un ampio fondo archivistico di inizio Novecento, la monografia studia i modelli di lingua diffusi nelle province austro-italiane e li rapporta a quelli del Regno d’Italia.
L'italiano nell'impero asburgico. Appunti di storia della lingua all’alba del Novecento
Titolo | L'italiano nell'impero asburgico. Appunti di storia della lingua all’alba del Novecento |
Autore | Gualtiero Boaglio |
Argomento | Lingua Linguistica |
Collana | Linguistica e critica letteraria, 38 |
Editore | Cesati |
Formato |
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Pagine | 261 |
Pubblicazione | 04/2025 |
ISBN | 9791254962220 |