Quest’ultimo libro di poesie di Getulio Baldazzi si compone di due raccolte: Figli di un vecchio cielo e Tregue, compendiate nel suggestivo titolo Volti di lignite. Qui il poeta si confronta con la materia più dura e complessa: il mistero dell’esistenza; il senso del nostro cammino destinale; il tempo che scorre; il passo lento e silente delle trasformazioni e i mutamenti. Lo fa con piglio leggero, ma incisivo, fortiter et suaviter, con mite ironia, il pacato sorriso su se stesso, un senso appena velato di rimpianto e delusione e un sottile, ma acuto dolore per tutto ciò che non è stato. Affetti mancati; carezze non date; occasioni perdute; che s’aggiungono alla fitta perdurante dell’umana caducità e all’oscurità e imminenza della meta finale… E questo sentire, penetrante e definitivo, che investe la precarietà e la transitorietà dell’essere, non riguarda solo l’uomo conficcato sulla terra, ma si irradia su tutto l’universo, di cui non si conosce il destino finale. (dalla prefazione di Nella Cazzador).
Volti di lignite
Titolo | Volti di lignite |
Autore | Getulio Baldazzi |
Argomento | Poesia e studi letterari Poesia |
Collana | Il roseto |
Editore | Macabor |
Formato |
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Pagine | 258 |
Pubblicazione | 07/2025 |
ISBN | 9791257440060 |