L’obiettivo dell’indagine è inquadrare l’appello, riformato dal d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, tra i tradizionali modelli concettuali del “nuovo giudizio” e del “controllo sul precedente”. Il richiamo all’efficienza, comune agli orientamenti della giurisprudenza e alle recenti novelle, induce ad accentuare nel rimedio di merito i tratti della revisio prioris instantiae; non è, però, possibile smentire che la parte, nel rivolgersi al giudice d’appello, chieda una rivalutazione dei fatti: occorre, perciò, esaminare il tema dalla particolare prospettiva dell’interesse ad impugnare che, per il secondo grado, è anche tensione al novum iudicium. Lo studio si sofferma su questo profilo: la tesi in dimostrazione trae forza dalla disciplina sulla specificità e dalle novità in tema di rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale; si arriva, così, a confermare la multifunzionalità del giudizio di appello, che non può rinunciare all’essere sede di un nuovo vaglio sulla regiudicanda.
La nuova fisionomia dell’appello penale
Titolo | La nuova fisionomia dell’appello penale |
Autore | Francesco Trapella |
Argomento | Diritto Diritto di specifiche giurisdizioni |
Collana | Giustizia penale della post-modernità, 14 |
Editore | Cacucci |
Formato |
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Pagine | 232 |
Pubblicazione | 01/2024 |
ISBN | 9791259653369 |