Rileggendo momenti, idee e personaggi della storia della cultura secondo un’innovativa prospettiva, la tradizione letteraria italiana si segnala per la ricercata mistificazione della realtà, esercizio di libertà conseguito dagli intellettuali attraverso la creazione e la costante assunzione del principio della simulazione. Recuperando esperienze letterarie meno note, nel volume si ripercorrono le principali articolazioni della menzogna e della simulazione nella letteratura e i loro ‘folli’ esiti nella drammaturgia del Seicento. Dalla teoria morale della bugia in Agostino all’allegoria della Commedia di Dante, dall’ironia epico-cavalleresca di età rinascimentale ai risvolti politici della drammaturgia seicentesca, l’attenta disamina del valore pregnante della parola letteraria e dell’azione teatrale illustra una significativa incidenza nella riflessione intellettuale del dispositivo della simulazione: essa si traduce (non solo nella scrittura drammaturgica) in un incessante uso della maschera della follia e del tiranno, per eludere censure e tutelare la libertà di espressione.
La bottega del falsario. Menzogna, simulazione e follia nel Seicento
| Titolo | La bottega del falsario. Menzogna, simulazione e follia nel Seicento |
| Autore | Francesco Saverio Minervini |
| Collana | Strumenti di letteratura italiana, 104 |
| Editore | Cesati |
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| Pagine | 156 |
| Pubblicazione | 11/2021 |
| ISBN | 9788876679223 |

