Il 1° ottobre 2021 la polizia libica conduce violente retate a Gargaresh, quartiere di Tripoli, arrestando oltre 5.000 persone migranti poi rinchiuse nei centri di detenzione, luoghi di violazione sistematica dei diritti umani. Dai 100 giorni di protesta che seguono, nasce il movimento di Refugees in Libya. Nel loro manifesto due richieste spiccano dal punto di vista italiano ed europeo: abolire i finanziamenti alla Guardia costiera libica e chiudere i centri di detenzione, entrambi sostenuti da Italia e Unione Europea. Il 2 novembre 2025, il Memorandum d'Intesa italo-libico si rinnova per altri tre anni perpetuando un rapporto fatto di violazioni del diritto internazionale, forniture, addestramento e figure accusate di crimini contro l'umanità. Come ribadiscono le sentenze, però, la Libia non è un luogo sicuro. Confermando questa modalità di esternalizzazione dei confini, l'Italia continua a violare l'articolo 2 della propria Costituzione, secondo il quale "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo". Diritti che però, muoiono in Libia.
C'è di mezzo il mare
| Titolo | C'è di mezzo il mare |
| Autore | Eva Maria Castelletti |
| Argomento | Società, scienze sociali e politica Società e cultura: argomenti d'interesse generale |
| Editore | Temperatura Edizioni |
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| Pagine | 164 |
| Pubblicazione | 09/2025 |
| ISBN | 9791281166547 |

