Secondo Nuto Revelli ogni guerra è, per chi l'ha combattuta, "la ferita mal cicatrizzata che riprende a sanguinare non appena la tocchi". Questo saggio, denso ed originale per il taglio eclettico che ne caratterizza la scrittura, pone a confronto il Giornale di guerra e di prigionia di Gadda e La Main coupée di Cendrars alla ricerca del modo in cui l'esperienza corporea individuale si trasferisce sulla pagina per divenire nerbo e ossatura sia della narrazione autobiografica di guerra, sia, in prospettiva, dell'opera intera di due autori pur così distanti tra loro. Se la memorialistica bellica abbonda e talvolta trabocca di corpi dolenti, ventri sbudellati, teste disintegrate e membra amputate, sia in Gadda che in Cendrars questi stessi elementi (la sofferenza del corpo, le viscere, una testa mozzata, un braccio perduto) travalicano il ruolo di comparse e costituiscono i segni principali dell'evento-guerra, nonché i segni imprescindibili dell'evento-testo, che premono per essere rilevati e diagnosticati. Nel 2010 questo libro ha vinto ex aequo la prima edizione del Gadda First, seconda categoria dell'Edinburgh Gadda Prize.
Cicatrici della memoria. Identità e corpo nella letteratura della grande guerra: Carlo Emilio Gadda e Blaise Cendrars
Titolo | Cicatrici della memoria. Identità e corpo nella letteratura della grande guerra: Carlo Emilio Gadda e Blaise Cendrars |
Autore | Elisabetta Carta |
Collana | La modernità letteraria, 21 |
Editore | Edizioni ETS |
Formato |
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Pagine | 246 |
Pubblicazione | 06/2010 |
ISBN | 9788846726957 |