Questo breve saggio propone uno studio analitico del rapporto tra potere e democrazia in termini di uso della dissimulazione e della menzogna. Il punto di partenza è in alcuni testi esemplari di autori come Hannah Arendt e Norberto Bobbio che, pur provenendo da tradizioni di pensiero molto diverse, approdano a conclusioni assai simili. A partire dalle Riflessioni sui "Pentagon Papers" del 1972 della Arendt, emerge come il potere della menzogna sia un fenomeno straordinariamente diffuso nella gestione degli affari politici: l'antica pratica del mentire - il suo potere, che attira e seduce, che accompagna e giustifica l'azione più vile - persiste, sia pur in altre forme, anche nell'età post-industriale, post-moderna e globale che definisce oggi il nostro orizzonte politico-sociale. Simmetricamente, attraverso la teoria procedurale della democrazia elaborata da Bobbio e in particolare attraverso le osservazioni che il filosofo torinese dedicò al tema del potere invisibile, viene approfondito il nesso mercato-segreto in democrazia, tentando di trarre spunti di riflessione utili alla luce del nostro presente.
Usi politici della menzogna. Uno studio su capitalismo, democrazia e potere invisibile
Titolo | Usi politici della menzogna. Uno studio su capitalismo, democrazia e potere invisibile |
Autore | Dario Zummo |
Collana | Dissertazioni |
Editore | Stamen |
Formato |
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Pagine | 86 |
Pubblicazione | 01/2015 |
ISBN | 9788898697489 |