Ancorché alcuni aspetti della componente biologica come l'alimentazione e la sessualità facciano parte degli interessi di tanti sociologi, il dibattito contemporaneo non mostra ancora, salvo alcune eccezioni, il necessario impegno per la tematizzazione sistematica dei limiti storici, che continuano a marcare il rapporto tra la componente biologica e la componente socio-culturale. L'inadeguatezza del dibattito trova corrispondenza nella tradizione sociologica del Novecento, ed è evidente nel diverso approccio teorico dei founding fathers della sociologia. Nell'olismo assolutizzante di Durkheim e nello storicismo problematico di Weber si rispecchia l'analoga modalità di qualificare la componente biologica come mancante dei requisiti fondamentali che contrassegnano i fatti sociali. L'assunto epistemologico di Durkheim e di Weber, dalla fine dell'Ottocento fino agli anni Cinquanta del Novecento, è riuscito ad espellere la componente biologica, in tutta la sua complessità, dall'universo dei fatti sociali, consentendo a studiosi di altri ambiti disciplinari di "sconfinare" ed affermare il loro predomino. Alla luce dell'innegabile progresso scientifico e culturale maturato nell'ultimo mezzo secolo, le ambiguità analitiche dei maestri summenzionati si prestano a nuove riflessioni, in un'ottica che, riconsiderando l'articolazione bipolare della dimensione della componente biologica, recupera all'universo sociologico quegli ambiti egemonizzati dalla medicalizzazione e psicologizzazione.
La componente biologica: dalla marginalità al recupero nell'universo dei fatti sociali. La sessualità
| Titolo | La componente biologica: dalla marginalità al recupero nell'universo dei fatti sociali. La sessualità |
| Autore | Carmelo Carabetta |
| Collana | Sociologia, 728 |
| Editore | Franco Angeli |
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| Pagine | 160 |
| Pubblicazione | 11/2012 |
| ISBN | 9788820412517 |

