Tra Elio Vittorini e la città di Milano esiste un legame molto stretto, nato sul finire degli anni Trenta e poi rinsaldatosi nel secondo dopoguerra, quando lo scrittore siciliano intraprende una lunga collaborazione con l’industria culturale e mette a fuoco un’idea originale di letteratura in dialogo con i codici del cinema, della fotografia, delle arti, della sociologia, della filosofia, della politica. Nel cinquantesimo anniversario della morte, il Dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici dell’Università degli Studi di Milano e il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita” dell’Università Cattolica, con il patrocinio della MOD-Società italiana per lo studio della modernità letteraria, hanno organizzato il convegno Vittorini nella città politecnica, che si è svolto a Milano il 19 e 20 febbraio 2016. Ne è emerso il ruolo cruciale della metropoli lombarda nell’attività letteraria, culturale e militante di Vittorini, e nella formulazione di un nuovo modello di intellettuale (con le caratteristiche specifiche del letterato editore) in grado di misurarsi con le sfide della modernità. Premessa di Alberto Cadioli e Giuseppe Lupo.
Vittorini nella città politecnica
Titolo | Vittorini nella città politecnica |
Curatori | Virna Brigatti, Silvia Cavalli |
Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica |
Collana | La modernità letteraria, 62 |
Editore | Edizioni ETS |
Formato |
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Pagine | 158 |
Pubblicazione | 05/2018 |
ISBN | 9788846750839 |