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Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Volume Vol. 1

Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Volume Vol. 1
Titolo Studi jaspersiani. Rivista annuale della società italiana Karl Jaspers. Volume Vol. 1
Volume Vol. 1
Curatori ,
Argomento Scienze umane Filosofia
Editore Orthotes
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 394
Pubblicazione 11/2013
ISBN 9788897806431
 
22,00

 
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Il numero è dedicato al complesso rapporto tra Fede e sapere. Karl Jaspers elabora un interessante tema in questo contesto, ed è quello di “fede filosofica”. Che cosa si intende per fede filosofica? È possibile una fede che si dicafilosofica? Può essere questo un modo per superare le strettoie di una fede che oggi si pone al servizio del più incontrollabile fanatismo? Da queste domande muovono i saggi presentati in questo volume, a cui contribuiscono alcuni tra i più importanti studiosi di Karl Jaspers e che cercano in questo modo di confrontarsi con un tema di indiscutibile attualità nella attuale lacerazione che attraversa il mondo. La consapevolezza dell’esito del pensiero contemporaneo nel “moderno nichilismo” costituisce infatti la ragione fondamentale per cercare proprio nel confronto con il pensiero di Karl Jaspers una possibile risposta filosofica al nichilismo, senza con questo cadere nel fanatismo delle religioni di cui il nostro tempo sta offrendo uno scenario sempre più preoccupante. “La fede filosofica è la sostanza di una vita personale”, afferma Jaspers nel 1937, sottolineando che la fede appartiene all’essere umano e non necessariamente alla religione. È la fede il fenomeno di fondo, non la religione. L’uomo non è quindi “naturaliter religiosus”, come vuole la formula tradizionale, piuttosto è, per cosi dire, “naturaliter credens”. La fede appartiene cioè all’essere umano – inevitabilmente e al di la dell’appartenenza religiosa, della provenienza culturale e del vincolo ideologico. Questa è la principale affermazione di Jaspers. Nella nostra epoca, in cui i conflitti religiosi si acuiscono, essa può dunque avere la potenzialità di contribuire all’analisi e al chiarimento delle situazioni di conflitto, nella dimensione in cui viene riconosciuto e tematizzato il significato delle forme di fede non religiose in un mondo che si globalizza e con ciò si secolarizza sempre di più. Ma rispetto alle potenzialità che questo concetto poteva avere, il dibattito si è interrotto a metà strada. Il fenomeno caratteristico dell’umanità dell’autoaccertamento e del considerare come vere le credenze non religiose è rimasto tematizzato in modo inadeguato. Un’occasione persa per sempre? Questo il punto di partenza dei saggi presentati in questo volume.
 
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