Partendo dal doppio significato che il verbo riparare ha in italiano, aggiustare e proteggere, si mettono a confronto l'architettura, che da sempre ha il compito di offrire un rifugio e che oggi si propone di riaggiustare preesistenze e tessuti urbani, e la psichiatria, che nella sua storia ha preteso di riparare la mente del folle, proteggendo lui, e al tempo stesso la società, attraverso l'internamento. Il confronto tra architettura e psichiatria è utile se si progetta il riuso di un ex manicomio, ma diventa indispensabile se il manicomio in questione è quello in cui, nel 1961, nasce la battaglia per i diritti delle persone con disturbi mentali che metterà al bando con la legge Basaglia del 1978 una tipologia architettonica - quella dell'ospedale psichiatrico - divenuta simbolo della negazione di quei diritti. La storia di questo ospedale, ora parco Basaglia, marginale per antonomasia - uno dei suoi bordi coincide con il confine di Stato - e al tempo stesso al centro di travagliati incroci di culture, identità e lingue, ne fa un luogo emblematico per il contemporaneo. In questa complessità è stato proposto alla riflessione di più saperi e di diverse pratiche progettuali.
Riparare l'umano. Lezioni da un manicomio di frontiera
| Titolo | Riparare l'umano. Lezioni da un manicomio di frontiera |
| Curatori | Sergio Pratali Maffei, Giuseppina Scavuzzo, Gianfranco Guaragna |
| Argomento | Arti, cinema e spettacolo Architettura |
| Collana | Alleli/Research, 45 |
| Editore | LetteraVentidue |
| Formato |
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| Pagine | 144 |
| Pubblicazione | 12/2019 |
| ISBN | 9788862423977 |

