Sempre più spesso ci troviamo, come analisti, a confrontarci con condizioni cliniche che ci pongono di fronte a una impasse, una estrema immobilità a cui è impossibile sfuggire perché qualunque movimento rischia di compromettere la parvenza di un equilibrio paralizzante ma necessario alla sopravvivenza psichica. Come interpretare allora tali configurazioni cliniche? Quale modalità di intervento e quale utilizzo della teoria del funzionamento psichico possiamo pensare di fronte a strutture definibili non nevrotiche? Sempre più la clinica ci impone di tenere conto della prevalenza dell'agire e della scarica confrontandoci, in tal modo, con forme disorganizzate del pensiero, elaborazioni precarie, difficoltà di simbolizzazione, con i difetti della temporalizzazione e il conseguente annullamento della linea di demarcazione tra passato e presente, tra una storicizzazione non assimilabile da parte del soggetto e la conseguente prevalenza di un presente sempre attuale. Si tratta di esplorare analiticamente queste situazioni cliniche, con particolare riferimento ai passaggi evolutivi nei bambini, negli adolescenti e negli adulti, che tendono a chiudersi all'inconscio e che usano il linguaggio-azione attraverso comunicazioni primitive volte alla ripresa di contatto con gli affetti sconnessi, con rappresentazioni e memorie soprattutto corporee dove l'esperienza pre-simbolica si mantiene disconnessa dalle aree di funzionamento rappresentativo e simbolico.
L'analista come strumento dell'analizzabilità nei pazienti difficili. La sfida della rappresentabilità al di qua e al di là della rimozione
Titolo | L'analista come strumento dell'analizzabilità nei pazienti difficili. La sfida della rappresentabilità al di qua e al di là della rimozione |
Curatori | A. Gentile, A. Gallina |
Editore | Nicomp Laboratorio Editoriale |
Formato |
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Pagine | 128 |
Pubblicazione | 01/2023 |
ISBN | 9788894989649 |