Oltre che cerniera tra letteratura antica e letteratura moderna, secondo il magistrale insegnamento di Curtius, Dante è anche visionario profeta delle linee di sviluppo, non solo letterario, della cultura moderna, della quale è in grado di indicare, dalla sua posizione storica, le mete e i limiti, come un altro grande interprete del fiorentino vide, quando scrisse che Dante «non è un sopravvissuto, ma uno che è arrivato prima di noi» (Contini). Il che rende necessaria una diversa curvatura critica, rispetto al tradizionale approccio interpretativo al poeta, che sottolinei gli aspetti problematicamente innovatori, rispetto a quelli di sublime ricapitolazione del passato e della tradizione, tendenza che, d’altra parte, va affiorando in alcuni degli studi più recenti. Considerazioni di questo tipo hanno ispirato i convegni che si sono realizzati a Madrid e a Barcellona su “La modernità di Dante. La poesia - Il pensiero”, in occasione del settimo centenario della morte, di cui si presentano qui gli atti.
La modernità di Dante
| Titolo | La modernità di Dante |
| Curatori | Mariano Pérez Carrasco, Raffaele Pinto |
| Argomento | Poesia e studi letterari Letteratura: storia e critica |
| Collana | Quaderni della Rassegna, 226 |
| Editore | Cesati |
| Formato |
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| Pagine | 171 |
| Pubblicazione | 01/2024 |
| ISBN | 9791254961049 |

