Tradizionalmente siamo abituati a pensare al potere normativo come all'effetto di atti che si esprimono in modo pubblico, attraverso l'emanazione esplicita di norme assistite da sanzioni, e compiuti in misura prevalente da istituzioni statali. Il presupposto comune dei saggi qui contenuti è che quest'immagine è ormai obsoleta o quantomeno parziale. Nuovi poteri regolativi che operano in modo implicito e opaco si intrecciano con il diritto formale e finiscono a vari livelli per prevalere su di esso. Strumenti tecnologici, sempre più diffusi, consentono di manipolare il comportamento di grandi masse di individui, sfruttando la loro irrazionalità. I più disparati aspetti delle nostre vite sono classificati, controllati e disciplinati da forme di normatività tecnica che in modo indiretto fissano e promuovono standard di comportamento. La globalizzazione spinge gli stati a deregolare per risultare più competitivi rispetto agli altri, creando un contesto favorevole alla diffusione di poteri privati senza confini territoriali ed esenti da controlli giuridici. Ci troviamo così di fronte a una situazione di cui forse non conosciamo ancora a fondo le cause, ma che rivela un dato costante: il diritto è debole.
Il diritto debole. Mutazione del diritto e nuove forme di normatività
Titolo | Il diritto debole. Mutazione del diritto e nuove forme di normatività |
Curatori | Michele Ubertone, Marta Taroni |
Argomento | Diritto Giurisprudenza e argomenti d'interesse generale |
Collana | Ethos/nomos. Testi, 17 |
Editore | Giappichelli |
Formato |
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Pagine | 174 |
Pubblicazione | 11/2020 |
ISBN | 9788892134768 |