Negli anni Sessanta venne evidenziata una profonda trasformazione nelle forme di produzione di valore: inizia la cosiddetta «era post-industriale», o «tardo capitalismo», alimentato da una razionalità tecnologica che progressivamente scardinava la dialettica tra forza-lavoro e mezzi di produzione. La tecnologizzazione dei centri industriali aveva avviato un processo di automazione che avrebbe ridotto considerevolmente l’impiego di energie umane nella produzione materiale. I movimenti controculturali, operai e studenteschi trovarono nella fantascienza l’immaginario necessario per decodificare le trasformazioni in atto. La fantascienza è diventata quindi un serbatoio inesauribile di immaginazione del futuro. Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta la rivista «Un’Ambigua Utopia» si inserisce appieno in questo contesto socio-culturale. Nata da un collettivo di scrittura, ha usato la fantascienza come terreno di discussione per ridisegnare la società nel suo complesso. Nel libro è riprodotta un’ampia selezione dei nove numeri della rivista, introdotta dal curatore e seguita da postfazioni di Giuliano Spagnul, Diego Gabutti e Carlo Pagetti, per comprendere e approfondire la relazione tra fantascienza, movimenti sociali e immagini del futuro.
«I reietti dell'altro pianeta» Un'Ambigua Utopia e le società del futuro
| Titolo | «I reietti dell'altro pianeta» Un'Ambigua Utopia e le società del futuro |
| Curatore | German A. Duarte |
| Argomento | Arti, cinema e spettacolo Cinema, televisione e radio |
| Collana | Humanities |
| Editore | DeriveApprodi |
| Formato |
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| Pagine | 480 |
| Pubblicazione | 04/2024 |
| ISBN | 9788865485156 |

