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A Piné i cavoli bianchi detti capussi abbondavano furiosamente

A Piné i cavoli bianchi detti capussi abbondavano furiosamente
Titolo A Piné i cavoli bianchi detti capussi abbondavano furiosamente
Curatore
Argomento Casa, hobby, cucina e tempo libero Interesse locale, storia familiare, ricordi
Editore Publistampa
Formato
Formato Libro Libro: Libro in brossura
Pagine 172
Pubblicazione 07/2022
ISBN 9788885726642
 
15,00

 
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Questo libro parla dell’importanza della coltura dei cavoli bianchi detti “capussi”, finalizzati essenzialmente alla trasformazione in crauti, sviluppata sull’Altopiano di Piné nei secoli scorsi. Scritto a più mani, si avvale di documenti storici come gli Statuti della Magnifica Comunità di Piné del Quattrocento, dei quadernelli dei Regolani del Cinquecento dove i “capussi” erano donati al Principe Vescovo di Trento e ai suoi funzionari al pari dei gamberi d’acqua dolce, e di quanto scritto dal Mariani nel suo libro della seconda metà del Seicento dove si legge che «i “capussi” abbondano furiosamente, e vengono quasi tutti dalla Montagna di Piné, che ne trasmette [a Trento] sin quaranta Carri alla volta». Inoltre dati importanti ci provengono dall’archivio comunale di Bedollo relativamente all’Ottocento. Dai diversi autori sono state raccolte numerose testimonianze su questo argomento che si fermano alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, quando questa pratica colturale per diversi motivi ha perso la sua importanza, sostituita in parte dai piccoli frutti, in particolar modo fragole.
 
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