«Io possiedo, ma non sono posseduto; perché la cosa migliore che si possa fare è vincere e non essere resi schiavi dai piaceri, senza però evitare di goderne». Aristippo concordava con Diogene di Sinope su un punto decisivo: il massimo bene per l'uomo è costituito dalla libertà. Questa gioiosa indipendenza non era però - come invece avviene nel cinismo - fondata sulla rinuncia, sulla liquidazione di ogni bene superfluo e su una vita ostinatamente frugale e leggera. Aristippo amava ripetere che il possesso di beni - così come un'esistenza agiata e comoda - moltiplicava le possibilità di godere dell'attimo e delle gioie del corpo. Si trattava però di mantenere un difficile equilibrio e di non cadere mai nella dipendenza: bisognava possedere dei beni ma mai esserne posseduti.
La filosofia del piacere
| Titolo | La filosofia del piacere |
| Autore | Aristippo di Cirene |
| Traduttore | M. Trentadue |
| Collana | I grani |
| Editore | Farinaeditore |
| Formato |
|
| Pagine | 104 |
| Pubblicazione | 10/2019 |
| ISBN | 9788832265040 |

