La scultura è un’arte universale. È da sempre praticata da tutte le culture del mondo e risale a un lontanissimo passato. Le prime pietre sagomate sopravvissute potrebbero persino precedere l’avvento del linguaggio. L’impulso a dar forma a pietra, argilla, legno e metallo è evidentemente profondo nella nostra psiche e biologia. Ed è il motivo che collega l’interrogativo «cos'è la scultura?» alla domanda più universale su cosa sia l’umanità . La scultura non può essere vista esclusivamente come una ricerca estetica; è legata all’istinto irresistibile dell’uomo a lasciare un segno nel paesaggio, di costruire, realizzare immagini, praticare una religione e sviluppare un pensiero filosofico. Attingendo a esempi da tutto il mondo e di ogni epoca, da migliaia di anni avanti Cristo fino all’oggi, gli autori considerano la scultura come una forma d’arte transnazionale, con un’autonoma e avvincente storia. Analizzano materiali e tecniche, ma anche temi generali come lo spazio, la luce e l’oscurità . Entrambi sono convinti che la scultura sia una forma di pensiero fisico, in grado di alterare il modo in cui le persone si percepiscono. E ci invitano a guardare la scultura, e più in generale il mondo che ci circonda, in un modo completamente diverso.
Plasmare il mondo
| Titolo | Plasmare il mondo |
| Autori | Antony Gormley, Martin Gayford |
| Traduttore | Mario Capello |
| Argomento | Arti, cinema e spettacolo Storia dell'arte: stili artistici |
| Collana | Saggi |
| Editore | Einaudi |
| Formato |
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| Pagine | 360 |
| Pubblicazione | 10/2021 |
| ISBN | 9788806248710 |

