A partire dalla sua esperienza personale di dissidenza contro il regime comunista bulgaro negli anni Ottanta, Albena Azmanova riflette sulle promesse tradite del capitalismo democratico e sull’incapacità del sistema di rispondere alle crisi ambientali e sociali. Dall’ideologia liberista del XIX secolo al neoliberismo degli anni Novanta, il capitalismo ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento alle difficoltà a cui è andato incontro nel corso del tempo. Le criticità emerse agli inizi del XXI secolo non indicano un’imminente crisi terminale del sistema, ma sono piuttosto il segnale di una sua metamorfosi: la transizione verso il capitalismo della precarietà. L’incertezza economica è diventata il tratto distintivo della condizione di una moltitudine insoddisfatta, che comprende ormai il 99% della popolazione. Le contraddizioni di questo nuovo capitalismo non sono anomalie, ma espressione coerente della sua logica fondamentale: la «produzione competitiva del profitto». Sono dunque mature, secondo Azmanova, le condizioni per una mobilitazione che spinga l’autorità politica a ridefinire dall’interno le regole del sistema. Non si tratta di stabilizzare o riformare il capitalismo, ma di sovvertirne la logica operativa. L’obiettivo è l’instaurazione di un’«economia politica della fiducia», in cui le democrazie, liberate dagli imperativi del profitto, possano finalmente dedicarsi alla soddisfazione dei bisogni dell’uomo.
Capitalismo in bilico. Come la lotta al precariato può portare a un cambiamento radicale
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Titolo | Capitalismo in bilico. Come la lotta al precariato può portare a un cambiamento radicale |
Autore | Albena Azmanova |
Argomento | Economia e management Economia |
Collana | Frangenti |
Editore | Castelvecchi |
Formato |
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Pagine | 254 |
Pubblicazione | 07/2025 |
ISBN | 9791256145560 |