Rubbettino: ARTE
Utopie dello sguardo. Berlingeri Marra Pingitore
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 144
L’utopia è un luogo senza luogo, senza una spazialità stabile e definita, dove tutto è possibile; è il luogo in cui, nell’atto immaginativo, si esplica tutta la potenza dell’inimmaginabile, è vortice di energia autorigenerantesi, è pura dimensione dello spirito che crea, laddove gli artisti, poeti dell’assoluto, sono inevitabilmente attratti.
Giacomo Mancini. La scultura di Domenico Sepe
Libro: Libro rilegato
editore: Rubbettino
anno edizione: 2023
pagine: 140
La figura di Giacomo Mancini è, per citare il famoso passaggio hegeliano, nota ma non conosciuta. Nota, ovviamente, per il suo rilievo nazionale in almeno un trentennio. Ma, appunto, a dispetto di ciò, registriamo la scarsità di studi e di ricerche sulla sua azione, se comparata ad altre figure, spesso assai minori, nella storia della politica italiana e anche del Partito socialista italiano. La sua opera tuttavia va ben al di là dei confini del socialismo: come esponente politico, segretario di partito e soprattutto ministro, quindi nella fase finale della sua vita anche come sindaco, Mancini è stato un protagonista del duplice "miracolo" della Repubblica, tra la metà degli anni Cinquanta e gli anni Ottanta. Il miracolo economico, cioè il passaggio in pochi anni dell'Italia da paese povero e uscito sconfitto da una guerra disastrosa a nazione tra le più ricche del pianeta, e il miracolo politico della implementazione e del consolidamento della Repubblica, che è poi la democrazia liberale, assediata continuamente dai consueti sovversivismi neri da un lato e rossi dall'altro. L'archivio della Fondazione Giacomo Mancini è uno scrigno che raccoglie le tracce di tutto questo sforzo di colui a cui essa è intitolata, e l'obiettivo primo della nuova collana di studi e ricerche sarà di valorizzarla, attraverso una serie di raccolte di suoi interventi, divisi per gli argomenti a cui Mancini si era dedicato: dalla questione dei vaccini da ministro della Sanità alla frana di Agrigento del 1966 in quanto ministro dei lavori pubblici, dalla lotta per i diritti civili a quelli per una giustizia giusta e liberale, dalle battaglie contro la destra neofascista del Boia chi molla alla difesa garantista degli imputati del processo 7 aprile, dalla sua attività di segretario del Psi fino alla sua visione in politica estera, questi sono solo i primi temi a cui saranno dedicati altrettanti volumi, ognuno curato da studiosi del tema. Accanto a questi, nella collana appariranno anche lavori monografici su Mancini, ma anche sul Partito socialista dei suoi decenni e sulla vita politica e sociale dell'Italia repubblicana. Apre idealmente, ma non solo, la collana questo primo volume, una sorta di catalogo visivo della memoria lasciata da Giacomo Mancini, nella sua comunità, e di quella nazionale. Una memoria che, il più possibile, la Collana di studi e ricerche cercherà di far diventare storia.
Salvati dall'oblio. Tesori d'archeologia recuperati dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale
Libro: Libro in brossura
editore: Rubbettino
anno edizione: 2022
pagine: 326
«Centinaia di reperti archeologici recuperati nel corso di cinque distinte operazioni tra il 2007 e il 2015 dal Nucleo CTPC di Cosenza: con la mostra “Salvati dall’oblio” il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale testimoniano il risultato concreto di quell’azione di contrasto al traffico illecito di beni culturali che costituisce un primato assoluto del nostro Paese a livello internazionale. Forte del ruolo guida in questo settore, l’Italia, unica nazione al mondo ad avere iscritto nella propria costituzione il dovere repubblicano della tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, ha fatto della diplomazia culturale un vettore propulsivo della propria azione geopolitica. A partire dalla Dichiarazione di Milano, siglata il 1 agosto 2015 da 83 Ministri della Cultura riuniti all’Expo Universale, per passare a quella di Firenze in occasione del G7 Cultura 2017 fino a quella del G20 Cultura di Roma nel 2021, grazie alla spinta italiana è stata più volte ribadita la necessità di una responsabilità multilaterale nel salvaguardare i beni artistici, storici e archeologici nelle aree di crisi. Di pari passo, l’Italia è stata la prima a costituire una unità in seno alla task force Unite4Heritage dell’Unesco, spendendosi in sede Onu insieme alla Francia per l’adozione della risoluzione 2347/2017 che autorizza l’utilizzo della componente culturale nelle missioni di peacekeeping. Questi successi diplomatici sono il frutto dell’opera condotta nei decenni dagli istituti del MiC e dal Comando Tutela Patrimonio Culturale, sia nel recupero di beni culturali italiani illecitamente esportati che nella restituzione a Paesi terzi di beni culturali appartenenti al loro patrimonio e giunti clandestinamente nel nostro Paese. Di tutto questo “Salvati dall’oblio” costituisce un esempio tangibile.» (dalla presentazione di Dario Franceschini, Ministro della Cultura)
Tiresia, il mito tra le tue mani. Collezione Rizzon
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2022
pagine: 42
"Nel panorama generale della valorizzazione e della promozione del patrimonio archeologico nei luoghi di cultura, il tema dell'accessibilità rappresenta la nuova frontiera ed una sfida per gli addetti ai lavori. Spesso l'ostacolo principale è rappresentato dagli edifici storici sede dei principali istituti museali che per loro natura presentano impedimenti di varie tipologie. Il progressivo abbattimento delle barriere stratificate nel tempo è il primo passo per superare le difficoltà di accesso "fisico" nelle sale. Ma il passo che segue scaturisce dalla consapevolezza e dalla necessità di rendere inclusiva la visita del Museo e del suo percorso espositivo attraverso un progetto di accessibilità ampliata, mirato a migliorare quei luoghi in cui la visita sembrava già di per sé preclusa ad alcune categorie di utenti. Da questa idea nasce "Tiresia, il mito tra le tue mani" e la "Collezione Rizzon" un progetto di accoglienza, una riflessione complessiva sulla fruizione del museo per l'abbattimento delle barriere cognitive pensato e realizzato con la finalità di accrescere il confort della visita per i visitatori con disabilità uditive e visive, ma anche e soprattutto con la volontà di offrire loro un linguaggio dedicato per la fruizione di uno dei contesti più significativi dell'intero Istituto, quello rappresentato dalla Collezione Rizzon, importante testimonianza delle forme vascolari e degli apparati iconografici diffusi nell'area dell'Italia meridionale tra il V e il IV secolo a.C., opera delle botteghe dei più noti ceramisti del tempo. I vasi della collezione presentano una qualità e un valore documentario che li rendono una fonte imprescindibile per lo studio e la conoscenza della ceramica antica e permettono uno sguardo privilegiato alle comunità del passato. L'accessibilità di questa collezione passa quindi attraverso la stimolazione sensoriale capace di raggiungere le memorie più antiche, più profonde del sé, diventando strumento di conoscenza di un patrimonio fondamentalmente controllato da un unico senso, quello della vista. La barriera del "non toccare" cede così il passo a fedeli riproduzioni che permettono di apprezzare la forma materica, attraverso l'udito una voce rapisce il visitatore, portandolo in un mondo lontano, ma non perduto, di sapienza e conoscenza, mentre la stimolazione dell'olfatto, che tra i sensi rappresenta il principale richiamo alla sfera emozionale, andrà a caratterizzare un percorso di visita che ha la velleità di essere un'esperienza da vivere immersi in un ambiente multisensoriale, in cui vista, tatto, udito e odorato saranno parte integrante e determinante per una fruizione ampliata del Museo." (dall'introduzione di Annamaria Mauro)
Hidden images
Abrate Marco
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2022
pagine: 32
In un tempo, come quello nostro, in cui il Graffitismo, o Writing, è diventato Street Art, perdendo alcune caratteristiche contestative ma anche dilettantesche, alcuni street artists affiancano al loro lavoro di "strada" quello apparentemente più "tradizionale", cioè realizzano "quadri" e "sculture". Non si tratta, certo, di ripensamenti o di pentimenti, tanto meno di tradimenti, né di un "ritorno all'ordine", bensì di una naturale e necessaria evoluzione. Marco Abrate vive entrambe le situazioni ma qui esaminiamo quella che lo vede attivo nella creazione di opere da esposizione (in gallerie, musei, collezioni). L'elemento base del lavoro di Abrate è proprio il materiale che costituisce la sostanza e l'apparenza esterne di un muro: l'intonaco. Questo è anche l'elemento unificante le due attività e impedisce che ci sia soluzione di continuità tra il lavoro all'esterno e quello all'interno dello studio. Se per lo street artist l'intonaco è preesistente, già dato dal muro di un edificio, nel caso della costruzione di un quadro occorre o usarne un pezzo prelevato all'esterno o riprodurlo e stenderlo su una superficie lignea. Così l'opera viene creata con materiali vari: all'intonaco, che di per sé è il risultato di diversi elementi, si aggiungono cemento, vernici, acrilici, carta, anche il muschio, e poi l'artista pone il lavoro finito in una vecchia cornice vistosa la quale dà un aspetto "classico" all'opera stessa. Dai e tra i frammenti di intonaco appaiono figure, figure umane, maschili e femminili, quasi sempre raffigurate solo nel volto, ma non si tratta di ritrattistica bensì di evocazione.
Interior design. Action on surfaces. International exhibition. TransHumance. A new humus for textile identity. Ediz. italiana
Rossana Carullo, Rosa Pagliarulo
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 180
Il libro documenta gli esiti dell'esposizione dal titolo TransHumance. A new Humus for textile identity, presentata a New York alla prima mostra tessile internazionale: New York Textile Month (NYTM) nell'ambito della sezione Talent, riservata ai giovani talenti. Sono esposti frammenti di superfici che descrivono una progressione di minute sperimentazioni sulla materia, ovvero di processi/azioni, che conferiscono a ciascuna superficie una differenziazione degli stati della materia. La trasformazione del valore materiale è al tempo stesso trasformazione del valore espressivo, che accoglie amplifica e declina nuove potenzialità di significato della superficie stessa. In particolare, ciascun frammento utilizza materiali rappresentativi del territorio pugliese, e suggerisce il divenire della configurazione materica attraverso l'interpretazione dei processi di lavorazione tradizionali, secondo nuove interazioni materiche, dalla tessitura, alla piega ai processi di feltratura. L'artefatto trasforma il valore espressivo diventando superficie sensibile, amplificando e potenziando le qualità sensoriali, tattili e visive. Ciascuna superficie evolve così il carattere vernacolare di una tradizione localistica per aprirsi all'esperienza di una trasmigrazione culturale, condizione fertile necessaria per un rinnovamento del patrimonio tessile nel mondo.
Cyclocosmia
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 47
Nel 1975 la rivista Studio International pubblicò per la prima volta l'intervento che Marcel Duchamp aveva pronunciato oltre dieci anni prima, durante un convegno presso il Philadelphia Museum College of Art (marzo 1961). Intitolato Where do we go from here?, l'intervento proponeva una disamina del futuro a partire dal passato, dalla Modernità, nella quale l'artista aveva stravolto "le sue sorti" in termini di libertà espressiva, linguistica, dal mercato, dal favore del pubblico.
Le città valgono
Salvatore Anelli
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 96
"'Le città valgono' è la seconda pubblicazione di una triologia. Il progetto artistico nasce ispirandosi alla lettura del libro di Italo Calvino, 'Le città invisibili', da cui è tratto un palinsesto di emozionanti 'memorie parallele' che si tramutano in strane visioni pittoriche dal valore grafico e interventi poetici. Il frasario fantastico calviniano mi ha permesso di riflettere e ridisegnare alcuni tratti delle città invisibili presenti nel nostro contemporaneo. Nel presente volume il testo introduttivo è curato dallo scrittore e critico d'arte Roberto Gramiccia, le poesie inedite sono di Claudio Damiani, Franco Dionesalvi, Andrea Guastella, Ghislain Mayaud, Gerardo Pedicini, Daniele Pieroni, Paolo Ruffilli, Evelina Schatz. L'accostamento segno/parola era già presente nella prima pubblicazione dal titolo "Le parole valgono", realizzata in collaborazione con il poeta Franco Dionesalvi. Esperimento particolarmente significativo e caratterizzato dall'accostamento ha il segno del pittore e la parola del poeta, tra le materialità della carta e la suggestione verbale. Il tutto è confluito in una stampa, curata da Rubbettino editore nel dicembre 2017, in un numero limitato di copie numerate, pensate come se fossero multipli.
La scuola di Felice Casorati e Andrea Cefaly. Catalogo della mostra (Catanzaro, 27 ottobre-26 novembre 2017)
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 109
Il volume raccoglie le opere della mostra "La scuola di Felice Casorati e Andrea Cefaly". Casorati, proveniente da una famiglia di matematici e scienziati, porta nella sua arte il rigore e la precisione e la affianca alla creatività che generano un prodotto inedito e affascinante assolutamente pluridisciplinare tale da poterlo applicare a scene e costumi del teatro dell'opera di Roma e della Scala di Milano. Tutto questo è una grande fonte di ispirazione per il giovane Andrea Cefaly e porta il calabrese a diventare un vero e proprio autore casoratiano percependo in pieno i principi ispiratori di Casorati. Però, se si vuole capire bene il connubio tra i due artisti e la loro sintonia è da comprendere il quadro storico. Stiamo parlando di un mondo che si risveglia, all'indomani della prima guerra mondiale, con la fine roboante delle trame ottocentesche e quindi il termine di tutto uno stile di vita e di morale che andavano via per sempre. Tutto questo non significa, però, un mondo nuovo e colmo di speranza e di nuove scoperte ma, invece, un universo cupo pieno di dubbi sul futuro e costellato di crisi economiche, sociali e morali. Un incubo moderno da cui si risvegliano paesi che non avevano mai conosciuto un conflitto mondiale e in cui i punti fermi ottocenteschi ben saldati a principi morali romantici ed evanescenti sono ormai ridotti in polvere. Cosa fare allora nell'atto artistico e creativo? Meglio affidarsi al rigore delle forme e dei quadri plastici che creano un'atmosfera di ordine irreale ma che per quanto netti e circostanziati non riescono a nascondere le forti contraddizioni del tempo. L'intento è quello di descrivere e documentare questa scuola che ebbe grandi momenti di fulgore e di originalità. Presentazione di Concetta Maria Cefaly, Alessandro Russo, Andrea Perrotta, Simona Cristofaro e Antonio Alessio Vatrano.
Ponte di conversazione con Paolo Aita
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 92
Catalogo d'arte dedicato a Paolo Aita.
Cantieri del '900. Il restauro dell sculture del Palazzo del Governo di Reggio Calabria
Libro: Copertina rigida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2017
pagine: 134
"La pubblicazione di questo volume, esito di un atteso e complesso intervento conservativo che ha interessato le statuarie figure di coronamento del Palazzo del Governo, il primo e più dignitoso edificio della città, ha il merito di accendere i riflettori su aspetti, quali quelli inerenti la produzione plastica in pietra artificiale, rimasti finora piuttosto in ombra nella pur ampia e ben nota produzione scientifica sulle vicende che segnarono la lenta ricostruzione della città e il dibattito che coinvolse, ad un tempo, la migliore intellighenzia reggina e valenti studiosi, architetti, ingegneri e docenti universitari, il cui nome appartiene oggi a buon diritto alla storia dell'architettura italiana e non solo. In ombra, forse, a causa di un pregiudizio culturale che, negando dignità a quella pietra artificiale cementizia, surrogato di più nobili materali lapidei ma largamente impiegata, come noto, ormai dalla fine dell'Ottocento nella pratica decorativa di presitgiose ville ed edifici pubblici, trova ancora oggi forti resistenze in termini di apprezzamento della qualità, spesso di ottimo livello, dei manufatti con essa realizzati e, di conseguenza, induce a uno scarso interesse verso la conoscenza di quelle maestranze o di quegli scultori che pure diedero un contributo non secondario in quell'immenso cantiere che era la Reggio degli anni Venti: così è accaduto per il nostro Ettore Lovetti, scultore di stucco e cemento, formatosi nell'ambito di esperienze di tutto rilievo e accanto ai protagonisti della decorazione plastica dei primi decenni del secolo scorso." (Francesco Prosperetti)