Quodlibet: Quaderni Quodlibet
Atlante della letteratura tedesca
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2008
pagine: 448
Attraverso più di 70 saggi brevi firmati da oltre 60 studiosi di fama internazionale, questo atlante presenta i luoghi più significativi per le letterature di lingua tedesca in età moderna: città, regioni, fiumi, teatri, edifici. I testi, interconnessi in modo da favorire una vera e propria "navigazione" ipertestuale nella lettura, sono integrati da carte geografiche tematiche corredate di sintetici commenti e legende. L'atlante è uno strumento di indagine e di sintesi culturale che racconta la storia della letteratura tedesca, austriaca e svizzera mostrandola da un nuovo punto di vista, come rete di luoghi.
L'ateismo
Alexandre Kojève
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2007
pagine: 182
L'ateismo risulta per Kojève un problema filosofico e non soltanto una risposta laica all'istanza religiosa, reale o presunta, che oggi attraversa un po' ovunque una fase di inattesa reviviscenza. La negazione dell'esistenza di Dio non apre, qui, alla condizione pacificante di chi pensa di aver messo a tacere il problema religioso. Se l'uomo è ciò che resta dalla negazione di Dio, il problema filosofico dell'ateismo è quello della natura dell'uomo, o meglio della possibilità costitutiva e paradossale dell'essere umano di cogliere la presenza di ciò che è assente: la "datità di ciò che non è dato", la "datità del nulla". A questa possibilità Kojève dà il nome di desiderio, e legge la Fenomenologia dello spirito come la più appassionata narrazione moderna sull'origine dell'uomo, un'"antropologia atea". In quest'opera giovanile sono presenti già in embrione le idee e il metodo che rendono ancora oggi viva l'attenzione dei lettori e degli studiosi sul filosofo della "fine della storia" e della "fine dello stato".
Casi critici. Dal postmoderno alla mutazione
Alfonso Berardinelli
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2007
pagine: 418
Definizioni. La fine del postmoderno. Alla ricerca di un canone italiano. Destra e sinistra in letteratura. Postmodernità e neoavanguardia. Come insegnare letteratura moderna? Dov'è finita l'industria culturale. Esempi. Calvino moralista. Elsa Morante e il sogno della cattedrale. Per Enzensberger, una lettera dall'Italia. Per Auden, in confidenza. Adorno, filosofo e scrittore. Pasolini e la classe dirigente. Eco e la letteratura. Un pamphlet: Stili dell'estremismo. I rumori dell'essere: Heidegger, Derrida, Severino. Stili dell'estremismo: Fortini, Zolla, Tronti, Calasso. Cioran, il più pessimista. Tre panorami. Le angosce dello sviluppo. Scrittori italiani e modernizzazione 1958-1975. La poesia italiana alla fine del Novecento. Saggistica e stili di pensiero 1980-2000.
Ecolalie. Saggio sull'oblio delle lingue
Daniel Heller-Roazen
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2007
pagine: 264
Dal punto di vista medico, l'ecolalia è quel "disturbo che consiste nel ripetere involontariamente parole o frasi pronunciate da altre persone", un fenomeno che, fin dal diciannovesimo secolo, è stato oggetto di studio principalmente della psichiatria. Daniel Heller-Roazen dà a questa patologia un significato inedito, riconducendola alle radici più profonde del linguaggio stesso. Nei ventuno capitoletti del volume, in cui la filosofia sembra ricongiungersi alla lingua del mito e della fiaba, si declina nei modi più inaspettati una tesi di fondo: ogni lingua è l'eco di un'altra, e continua a portarne testimonianza. Radicalizzando, ogni lingua è l'eco di quella babele infantile la cui cancellazione rende possibile la parola. Tale tesi trova riscontro nei territori più diversi: la mitologia, la psicoanalisi, la teologia, la letteratura, la linguistica. Apre una nuova prospettiva sul rapporto fra oralità e scrittura e su facoltà umane come la memoria e l'oblio. E si rivela una chiave di lettura incredibilmente versatile, in un percorso che, in queste ventuno "ecolalie", porta da Ovidio a Dante, da Edgar Allan Poe a Elias Canetti, dalle lingue sacre dell'ebraismo e dell'islam ai dialetti in via di sparizione, dalla lingua materna dei poeti alla lingua ideale dei dotti.
Mente, azione, libertà. Saggi 1983-2003
Georg H. von Wright
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2006
L'uomo comune del cinema
Jean-Louis Schefer
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2006
pagine: 208
Da non-specialista, da "uomo comune", appunto l'autore ha redatto questo libro dedicato al cinema. Il cinema è qui inteso nell'ordine dell'esperienza, della memoria e dell'infanzia: i film sono per noi, per ciascun "uomo comune", l'insieme dei ricordi frammentari di poche immagini che tratteniamo, di immagini perdute o in perdita, supportate da una storia, quando c'è, che solo vagamente ricordiamo (i film non sono romanzi). Di qui la struttura del libro divisa in due parti.
Un giorno o l'altro
Franco Fortini
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2005
pagine: XXX-593
Questo libro contiene lettere, appunti di diario, riflessioni sul presente e sul passato, schegge autobiografiche, polemiche ad personam e controversie ideologiche; il dopoguerra e la guerra fredda, lo stalinismo ed il conformismo degli intellettuali, l'Ungheria e il '56, Praga e il '68; Sereni, Vittorini, Pasolini, Calvino, Cases, Rossanda, Panzieri, Luzi. Il confronto con la storia, il dialogo e lo scontro con amici e avversari formano la sostanza del libro, che privilegia la forma del frammento ma è al tempo stesso rigorosamente costruito a posteriori, attraverso un montaggio che insieme agli anticipi ed alle continuità denuncia gli abbagli e le false certezze nell'inesausta interpretazione del presente e nella riflessione sul passato.
Ercole al bivio. Altri materiali iconografici dell'antichità tornati in vita nell'arte moderna
Erwin Panofsky
Libro
editore: Quodlibet
anno edizione: 2005
pagine: 352
Il ritorno degli dèi. Opere di António Mora
Fernando Pessoa
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2005
pagine: 338
Il volume raccoglie tutti gli scritti che Fernando Pessoa lascia attribuire al filosofo neopagano António Mora. Mora compare dapprima come personaggio narrativo di un racconto lacunoso - strambo paziente di una clinica psichiatrica che recita Eschilo vestito da antico romano -, quindi si emancipa come scrittore in proprio di libri solo frammentariamente scritti o abbozzati, di collezioni solo progettate o sognate; viene altresì presentato come direttore di una rivista che avrebbe dovuto avere risalto internazionale. Di lui ci restano vestigia di citazioni altrui e frammenti di libri che la filologia pessoana ha provato a organizzare e sistemare.