Progedit: Storia e memoria
Piero Delfino Pesce. Un intellettuale europeo
Nicola Fanizza
Libro: Libro in brossura
editore: Progedit
anno edizione: 2024
pagine: 180
Sulla scorta di documenti inediti, la ricerca si sofferma sulla formazione culturale e politica di Piero Delfino Pesce nella Napoli dell'ultimo decennio del XIX secolo e ne indaga gli snodi più importanti: da autore di commedie a giornalista; da poeta a novelliere, critico letterario, musicista, pittore e botanico; da docente presso le università popolari a filosofo della politica; da combattente contro la privatizzazione dell'Acquedotto Pugliese fino all'avventura editoriale di «Humanitas» (1911-1924). Profuse il suo impegno per questa testata nel tentativo di sprovincializzare la cultura italiana, aprendola ai contributi teorici e artistici provenienti da altri Paesi. Si batté per promuovere la Rinascenza mediterranea e il riscatto del Mezzogiorno nella prospettiva di creare una civiltà più luminosa e benefica, con un senso nuovo e più largo di umanità. Colui che l'amico Tommaso Fiore definì «il più gentile fra i fiori del sapere» si oppose strenuamente al fascismo. Da qui il suo arresto, la devastazione e la chiusura di «Humanitas» per mano dei fascisti, la sua espulsione dall'insegnamento. Ma il fiero mazziniano non si arrese. Prefazione di Pietro Finelli. Presentazione di Angelo Rotolo.
La passione e le idee. La Puglia antifascista da Giuseppe Di Vagno a Giacomo Matteotti
Giovanni Capurso
Libro: Libro in brossura
editore: Progedit
anno edizione: 2023
pagine: 136
Cosa accadde in Puglia negli anni tra il delitto di Giuseppe Di Vagno e quello di Giacomo Matteotti? Questo arco temporale vide l’ascesa del fascismo e la sua costruzione del potere. Partendo da documenti in parte inediti, l’autore ripercorre le lotte tra fascisti e antifascisti, ma anche quelle intestine tra fascismo ufficiale, fascismo autonomo e sindacalismo fascista, delineando un quadro articolato del Paese e, in particolare, della Puglia. Esauritasi la spinta squadrista in funzione antisocialista, il movimento, alla ricerca di una identità precisa, si innestò nelle logiche di potere del trasformismo, che avevano sempre caratterizzato il Mezzogiorno. Il fascismo di Puglia, in maniera precoce, sperimentò, con un vero e proprio laboratorio politico, i primi tentativi di quella collaborazione tra capitale e lavoro che anticipò il corporativismo economico degli anni a venire. Con una narrazione accessibile, utilizzando continui richiami alle vicende nazionali, soprattutto attraverso le posizioni nette e intransigenti di leader come Matteotti, l’autore ricostruisce questa storia di ordinaria intolleranza dando la parola ai principali protagonisti di quel tempo inquieto.
Il delitto di Castel del Monte. Tutti colpevoli: ingiustizia è fatta
Carmine Di Paola
Libro: Copertina morbida
editore: Progedit
anno edizione: 2023
pagine: 112
Alcuni processi nascono sotto una cattiva stella. I quattro ragazzi condannati all'ergastolo per l'omicidio della piccola Graziella Mansi rappresentano l'immagine perfetta della sfortuna. Il fato si accanì nei loro confronti ripetutamente: la conoscenza e la frequentazione sia pur sporadica del vero e unico autore dell'omicidio; l'equivoco valutativo in cui cadde il giudice; le immagini incomplete della telecamera di una banca che non riprese a figura intera, in orario incompatibile con l'esecuzione del delitto, uno dei ragazzi del "branco"; una Corte composta da giudici togati nominati in parte fuori dalle regole ordinarie; infine, un dibattimento celebrato in un ambiente esterno ostile. Le sentenze ignorarono situazioni di fatto che contrastavano con la presenza dei quattro a Castel del Monte. Reticenze e omertà di testimoni si mescolarono con gli spartiti menzogneri recitati da personaggi discutibili. Tutti colpevoli, alla fine. E condannati all'ergastolo, una pena contraria al principio costituzionalmente sancito della sua funzione rieducativa, che conduce alla morte civile quegli imputati che, pur innocenti, sono ritenuti responsabili.
Il raid Roma-Tokyo
Umberto Francione
Libro: Copertina morbida
editore: Progedit
anno edizione: 2022
pagine: 116
Il 31 maggio 1920, due aerei italiani inauguravano il primo collegamento aereo col Giappone. Erano i superstiti di una pattuglia di undici velivoli che, partendo da Roma, avrebbero dovuto raggiungere Tokyo. Ce la fecero Arturo Ferrarin e Guido Masiero, entrambi provetti piloti: l'onore dell'impresa va, però, attribuito a Ferrarin, l'unico che riuscì a completare la grande trasvolata usando solo il mezzo aereo. In un'epoca che si apriva alle grandi imprese aviatorie, quella di Ferrarin è diventata leggenda: il suo nome è legato indissolubilmente al raid Roma-Tokyo. In un percorso costellato di innumerevoli difficoltà organizzative, logistiche, ambientali, tecniche ma anche politiche, e con un mezzo aereo non adatto a trasvolate continentali, portò a termine l'impresa con quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci. Nella mente degli organizzatori si chiedeva a un grillo di fare il balzo di una lepre. Nel 1928 fu protagonista di un'altra storica impresa: insieme a Carlo Del Prete compì la prima trasvolata dall'Italia al Brasile senza scalo. L'Onu gli ha tributato il riconoscimento di "eroe dell'aria" dopo Charles Lindberg.
«Puglia d'Oro» dagli anni '30 all'era digitale. La memoria storica pugliese
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2021
pagine: 148
La nascita di Puglia d'Oro si deve all'incontro felice e proficuo tra una regione e un intellettuale del primo '900. In questa opera, Renato Angiolillo, personaggio di spicco del giornalismo italiano, fondatore del "Tempo", che diresse fino al suo decesso il 16 agosto 1973, studia quei personaggi – agricoltori, commercianti, industriali, capitani di navi mercantili ecc. – che, a cavallo tra '800 e '900, modernizzarono e trasformarono la Puglia. A più di 80 anni dalla prima edizione, l'opera non ha perso il suo interesse, non solo per la miniera di notizie sui protagonisti dello sviluppo pugliese, ma anche per l'interessante prospettiva interpretativa che apre. L'intreccio fra personaggi, famiglie, economia, cultura è ben fondato e la maestria scrittoria di Angiolillo stringe il tutto in definizioni molto felici. Quel "pugno di giovani falchi", come lui chiama i giovani che fra '800 e '900 aprirono le nuove strade dello sviluppo, è una sintesi efficace del quadro d'insieme del periodo.
Araldo di Crollalanza. Un ministro all'ombra del duce
Nicola Fanizza
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2021
pagine: 192
La vita e le opere di una figura importante della storia d’Italia. Sulla scorta di documenti inediti, la ricerca si sofferma sulla formazione culturale e politica di Araldo di Crollalanza, a partire dal noviziato come redattore e giornalista presso l’editrice Humanitas. Pagine dense che ricostruiscono snodi rilevanti: dalla partecipazione alla Grande Guerra all’ascesa nel Partito nazionale fascista; dall’esperienza come podestà di Bari all’azione di governo quale ministro dei Lavori Pubblici prima e poi come presidente dell’Opera nazionale combattenti; infine, alla sua adesione alla Repubblica sociale italiana. Attivissimo organizzatore, fu un fedele esecutore delle direttive di Mussolini. Negli anni del secondo dopoguerra, fu prima consigliere comunale di Bari e poi senatore della Repubblica. Questo lavoro contribuisce a mettere in discussione i luoghi comuni su questa personalità e permette di giungere a una visione più articolata e informata del suo agire politico. Il lavoro, inoltre, è arricchito da un interessante carteggio inedito con Gabriele d’Annunzio.
La ghianda e la spiga. Giuseppe Di Vagno e le origini del fascismo
Giovanni Capurso
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2021
pagine: 120
Giuseppe Di Vagno fu il primo parlamentare vittima dello squadrismo fascista. Ancora oggi la sua vicenda interpella il tribunale della nostra coscienza civile. L’opera, che appare nel centenario della morte del deputato pugliese, avvenuta il 26 settembre 1921, in primo luogo si propone di ricostruirne vita e pensiero, dai primi anni della formazione all’impegno pacifista e antimilitarista, dall’assistenza agli sfollati durante la Grande Guerra alle lotte per l’unità del Partito socialista italiano, dai soprusi dello squadrismo fascista all’elezione in Parlamento. In secondo luogo, cerca di inquadrare la vicenda all’interno della genesi del fascismo. In tal senso, l’omicidio Di Vagno, secondo l’autore, costituì per Mussolini il colpo di grazia al fragile tentativo di realizzare a livello nazionale il Patto di pacificazione con le altre forze politiche del Paese. In più, rappresentò, sul momento, il crollo degli ideali di libertà e riscatto che, incarnati nel parlamentare e veicolati dalla sua parola, avevano trovato un grande seguito in Puglia. Visto in questa luce, il delitto costituisce uno dei passaggi chiave nel processo che portò alla dittatura fascista.
Il racconto della Shoah per il XXI secolo. Testi, testimonianze, film
Francesca R. Recchia Luciani
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2020
pagine: 188
L'antologia è costruita come un ipertesto. Essa si articola prendendo le mosse da una documentazione stratificata (testimonianze dirette e indirette, analisi storiografiche, introduzioni critiche e schede filmiche ragionate) che consente specifici approfondimenti, percorsi didattici ad hoc e un apprendimento interattivo. Il suo obiettivo è di assicurare un futuro alla memoria della Shoah, fornendo alle giovani generazioni una conoscenza approfondita degli elementi essenziali e connotanti di questo evento estremo ed epocale che ha segnato il destino dell'Europa e dell'umanità e attivando il loro pensiero critico autonomo. La Shoah è davvero il “cuore di tenebra” della storia europea, per questo non possiamo smettere di interrogarla e di interrogarci sul suo senso e sulle sue conseguenze, combattendo al contempo le nostalgie di questo oscuro passato che accompagnano vecchie e nuove forme di odio, razzismo e xenofobia. Occorre formare cittadine e cittadini dotati di una memoria impregnata di conoscenza e capaci di promuovere i “diritti umani universali”, per divenire partecipi protagonisti dell'Europa del futuro.
La «redenzione» dell'Italia. Il grande sogno di Machiavelli
Angelo Panarese
Libro: Libro in brossura
editore: Progedit
anno edizione: 2014
pagine: 192
A cinquecento anni dalla pubblicazione del Principe, ancora oggi è fortemente sentito tra gli studiosi il bisogno di comprendere quei tempi. L'Italia e la l'Europa attraversano vicende cruciali: la Francia ristabilisce la sua potenza; i regni spagnoli, sotto Carlo V, si avviano a imporre la propria egemonia in Europa; gli Stati italiani sono travolti da guerre che ne mettono in crisi radicale l'autonomia. In questo contesto specifico caratterizzato dalle "guerre d'Italia" e dalla "ruina" dell'Italia, il potente pensiero di Machiavelli riscoprì il realismo politico antico e fondò la nuova scienza politica. Il Principe, i Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, l'Arte della guerra e le Istorie fiorentine sono opere di altissima e ardua scrittura, cui dobbiamo tornare quando ci interroghiamo sul significato del nostro essere italiani ed europei. Gli studi raccolti in questo volume, analizzando e scandagliando nel profondo tutte le opere storiche del Machiavelli, permettono di seguire la evoluzione del suo pensiero, dal Principe in cui il tema della redenzione dell'Italia è posto nella maniera più dilemmatica e affascinante, fino alle Istorie fiorentine.
Storia della ginnastica nell'Italia meridionale. L'opera di Giuseppe Pezzarossa (1851-1911) in terra di Bari
Domenico F. Elia
Libro: Libro in brossura
editore: Progedit
anno edizione: 2013
pagine: 212
Quali furono i meccanismi sociali, legislativi ed educativi che segnarono l'affermazione della ginnastica nelle regioni meridionali durante l'Età Liberale? In questo volume l'autore, utilizzando una serie di fonti in gran parte inedite, ricostruisce le tappe della diffusione della ginnastica intesa sia come disciplina scolastica sia come attività ricreativa intorno alla quale si strutturarono associazioni private, negli anni compresi fra l'entrata in vigore della legge sull'obbligatorietà della ginnastica nelle scuole italiane (1878) e l'ingresso nel primo conflitto mondiale.
Il Mezzogiorno nel Settecento tra riforme e rivoluzione
Angelo Panarese
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2013
pagine: 164
Un filo rosso lega la storia del Mezzogiorno nel Settecento alla Rivoluzione napoletana del 1799 e alla storia d'Italia. Le "Repubbliche giacobine" (1796-99) rappresentano un primo esempio di quella che sarebbe stata la condizione dell'Italia dalla fine del Settecento alla morte di Napoleone. Muovendo da una ricostruzione storica, economica, sociale e politica del Mezzogiorno nel Settecento, che ha nella teorizzazione dei Riformatori il punto più alto di elaborazione teorica, Panarese affronta una serie di temi dibattuti nella storiografia novecentesca: il dramma della Rivoluzione Napoletana e, in maniera particolare, la crisi dell'Antico regime, i limiti del riformismo borbonico, la complessa situazione economica e sociale del tempo.
Un buco nel cielo di carta. La nuova storiografia globale, la guerra fredda e l'Italia
Claudia Villani
Libro
editore: Progedit
anno edizione: 2012
pagine: 164
Questo libro è una mappa ragionata degli itinerari di ricerca su cui si muove la nuova storiografia globale e la nuova storiografia sulla guerra fredda. La storia e la storiografia contemporanea sono assediate dall'onnipotenza del presente e da una nuova domanda di storia, di memoria, di identità, a cui la nuova storiografia a "vocazione globale" cerca di dare una risposta. Gli orizzonti temporali e spaziali, le linee di ricerca, le metodologie, gli interrogativi stessi che gli storici mettono a punto sul passato, sono in rapida evoluzione, rimescolamento, ridefinizione. La nuova storiografia cerca di collocare la guerra fredda nel XX secolo, nella storia mondiale, nella lunga durata della modernità occidentale, e in certi casi pone apertamente il problema di come restituire voce ai "vinti", agli altri mondi possibili che hanno fatto parte di questo recente passato, ma che sinora sono stati soprattutto "oggetto" di una storia raccontata dalla parte dei "vincitori". Si aprono nuove piste di indagine e si rimescolano ambiti disciplinari, a partire dalla consapevolezza che questa seconda età della globalizzazione ci impone la sfida di pensare la dimensione mondiale, la "mondialità", come dimensione limite e insieme come orizzonte comune per le storie che l'umanità ha tracciato nel tempo, di cui la tradizione storica costruita dall'Occidente è solo una delle componenti.