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Mimesis: Mimesis-Cinema/Origini

La caduta della casa Usher. (La Chute de la maison Usher, Jean Epstein, 1928). Fotogenie, superfici, metamorfosi

La caduta della casa Usher. (La Chute de la maison Usher, Jean Epstein, 1928). Fotogenie, superfici, metamorfosi

Chiara Tognolotti

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2020

pagine: 122

Questo libro analizza "La Chute de la maison Usher" (1928) alla luce del pensiero sul film elaborato da Jean Epstein. A partire dal contesto culturale in cui l’opera è nata e da un profilo del cineasta, esamina l’intrecciarsi di teoria e pratica del cinema attraverso alcune figure: architetture, ritratti, specchi, metamorfosi. Se da un lato la trama presenta temi tipicamente epsteiniani – contiguità di vita e morte, sensibilità privilegiata di alcuni caratteri, fascino inquieto e morboso dell’oscurità –, dall’altro compare un ordito composto dalle sue teorie sul fi lm: fotogenia come relazione inedita tra immagine e realtà, cinema come rivelazione della natura simbolica delle cose, sentire del corpo come strumento di conoscenza. Il volume mostra come Epstein delinei un vero e proprio palinsesto in cui immagine e filosofia trovano una consonanza inattesa.
10,00

Grandi affari (Bug business, James W. Horne, 1929). Laurel & Hardy e l'invenzione della lentezza

Grandi affari (Bug business, James W. Horne, 1929). Laurel & Hardy e l'invenzione della lentezza

Gabriele Gimmelli

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2017

pagine: 104

Distribuito nelle sale americane nella primavera del 1929, "Big Business" (noto in Italia come Grandi affari) è l'ultimo capolavoro muto di Stan Laurel e Oliver Hardy è uno dei titoli imprescindibili per chi voglia accostarsi alla loro opera. Ancora oggi costituisce un esempio raramente eguagliato di slow bum, l'estenuante progressione di gag verso la prevedibile catastrofe finale: una tecnica che nel tempo diverrà il marchio di fabbrica della coppia. Questo volume propone un'analisi accurata dei valori formali e compositivi del film, oltre a definire il contesto sociale e produttivo in cui venne realizzato: da una parte gli Stati Uniti alla vigilia del crollo di Wall Street, dall'altra il progressivo consolidarsi dello Studio System a scapito degli indipendenti. Nell'arco di venti minuti, dietro l'apparenza innocua della commedia, non solo Laurel e Hardy mettono a nudo le nevrosi della middle-class americana, facendo letteralmente a pezzi i suoi feticci (casa e automobile), ma riescono persino a far collassare, in un crescendo irresistibile di trovate comiche, la narrazione classica hollywoodiana e l'ideologia normalizzatrice delle Majors.
9,00

L'Atalante (Jean Vigo, 1934). Immagini del desiderio

L'Atalante (Jean Vigo, 1934). Immagini del desiderio

Giacomo Ravesi

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2016

pagine: 108

L'Atalante è stato a lungo considerato il film più rappresentativo di Jean Vigo, l'opera conclusiva interpretata spesso come un film-testamento. Eppure, tutta la produzione di Vigo vive di una tensione primaverile e aurorale e il suo ultimo film rimane ancora oggi un'opera sfuggente, sintesi imperfetta di tensioni storiche, estetiche e figurative che in parte si rifanno alla cinematografia francese degli anni Venti e Trenta, ma in parte anticipano la germinazione delle nouvelles vagues internazionali a venire. Film manifesto della cinefilia di tutti i tempi, osannato e omaggiato da più generazioni di critici, cinefili e registi (da Bunuel a Truffaut, da Bertolucci a Tempie, da Kusturica a Carax, fino a Gondry e McQueen), L'Atalante vive di una unicità ed esemplarità costitutive, al crocevia fra momenti caratteristici della storia del cinema e differenti concezioni del mezzo cinematografico. Questo libro indaga tale singolarità, attraverso un approccio interdisciplinare che coniuga le esegesi storico-critiche accumulatesi negli anni con uno studio nuovo e circostanziato, senza trascurare gli strumenti dell'analisi storiografica.
10,00

La presa di Roma 20 settembre 1870 (Filoteo Alberini, 1905). La nascita di una nazione

La presa di Roma 20 settembre 1870 (Filoteo Alberini, 1905). La nascita di una nazione

Giovanni Lasi

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2015

pagine: 108

La sera del 20 settembre 1905, nel piazzale di porta Pia a Roma, viene proiettato "La presa di Roma", film in sette quadri della Alberini & Santoni. Le migliaia di persone presenti salutano con ovazioni di entusiasmo le fasi salienti della battaglia del 20 settembre 1870 proiettate sul grande schermo posto di fronte alla breccia di porta Pia: dopo trentacinque anni, grazie al cinematografo, i cittadini romani possono rivivere l'evento conclusivo e trionfale del Risorgimento. "La presa di Roma" è da considerarsi il primo film italiano in quanto momento d'avvio dell'industria cinematografica nazionale: infatti, sancisce l'esordio della Alberini & Santoni, prima casa di produzione in Italia, fondata nella primavera del 1905 dal fotografo, inventore e operatore, Filoteo Alberini. Il volume si propone di analizzare il film secondo differenti prospettive, valutandone le prerogative produttive, le peculiarità formali, le caratteristiche narrative, ma anche le implicazioni storiche e politiche che il film, considerato il soggetto, inevitabilmente comporta.
9,00

Ma l'amor mio non muore! (Mario Caserini, 1913). La diva e l'arte di comporre lo spazio

Ma l'amor mio non muore! (Mario Caserini, 1913). La diva e l'arte di comporre lo spazio

Stella Dagna

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 98

"Ma l'amor mio non muore!" è uno dei film più rappresentativi del cinema muto italiano. Girato nel 1913 da Mario Caserini e interpretato dalla celebre attrice teatrale Lyda Borelli, segnò un'autentica svolta nella produzione cinematografica nazionale. In un momento eccezionale per l'evoluzione della settima arte - tra mutazioni del contesto produttivo, avvento del lungometraggio e uscita coeva di alcuni film destinati a diventare capisaldi della storia del cinema - il film di Caserini fu il primo esempio compiuto di "diva film" e ottenne un successo tale da diventare un vero e proprio fenomeno di costume. Il modello della diva sofferente, divisa tra eros e sacrificio, la messa in scena in profondità di campo, il "centramento alternativo" dello spettatore, la parola scritta come elemento narrativo, il ruolo del suono e della musica diegetica, sono solo alcuni degli elementi di un film che ha segnato in modo indelebile l'arte italiana su grande schermo.
9,00

Cabiria (Giovanni Pastrone, 1914). Lo spettacolo della storia

Cabiria (Giovanni Pastrone, 1914). Lo spettacolo della storia

Silvio Alovisio

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2014

pagine: 118

"Cabiria" è il più celebre film del cinema muto italiano. Quasi ogni aspetto della sua realizzazione costituisce per l'epoca una novità: le quasi tre ore di lunghezza, il budget esorbitante, la collaborazione di D'Annunzio, le gigantesche scenografie e gli effetti speciali, l'uso innovativo dei movimenti di macchina e della luce, la presenza in sala del coro e dell'orchestra. "Cabiria" esalta tutte le potenzialità della messa in scena: l'occhio della cinepresa spazia liberamente dal fuoco dell'Etna alla neve delle Alpi, reinventa il teatro della Storia, mescola destini privati e collettivi. Architettura, pittura, archeologia, teatro lirico e di prosa, letteratura alta e feuilleton, musica colta e ideologia si fondono nelle sorprendenti risorse espressive del nuovo medium cinematografico. In occasione del centenario del film (proiettato in prima mondiale a Torino e Milano il 18 aprile 1914), il volume intende proporne un'analisi documentata e metodologicamente aggiornata.
9,00

Viaggio sulla luna. Voyage dans la lune (Georges Méliès, 1902) seguito da L'automa di Scorsese e La moka di Kentridge

Viaggio sulla luna. Voyage dans la lune (Georges Méliès, 1902) seguito da L'automa di Scorsese e La moka di Kentridge

Antonio Costa

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2013

pagine: 119

Il libro è dedicato all'analisi di uno dei film più famosi della storia del cinema: "Voyage dans la Lune" di Georges Méliès (1902). Partendo dal paradosso che tutti conoscono l'icona della luna colpita dall'obice, ma pochissimi hanno dedicato al film l'attenzione che merita, il volume conduce per mano il lettore alla conoscenza del contesto produttivo (il cinema primitivo), della personalità del suo autore e delle sue straordinarie invenzioni. La struttura è la stessa del libro di Elena Dagrada su "The Great Train Robbery" di Porter, con una novità: un'appendice dedicata a due opere recenti che, nel nuovo millennio, hanno rinnovato il mito del piccolo film del grande Méliès: "Hugo Cabret" di Martin Scorsese (2011) e "Journey to the Moon" (2003) di William Kentridge.
10,00

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