Lotta Comunista: Analisi
Chiesa multipolare nella crisi dell'ordine
Guido La Barbera, Giulio Conti, Carlo Avalli
Libro: Libro in brossura
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2025
pagine: 474
Quali sono le ragioni dell’attenzione della scienza marxista non solo e non tanto alla religione in generale, dal punto di vista della concezione materialista, ma nello specifico alla Chiesa cattolica sul piano della sua azione politica e della sua visione strategica? La risposta più ovvia è che si tratta di studiare la maggiore forza politica della classe dominante, e l’unica con insediamento mondiale. Nel corso degli ultimi decenni si è trattato di studiare l’organizzazione cattolica per una battaglia politica che ne mostrasse, certo, il tratto di garante della conservazione sociale, sfuggendo però alla malattia infantile massimalista dell’anticlericalismo. Oggi si aggiunge un ulteriore compito specifico, nella nuova congiuntura segnata dal “declino atlantico” e dall’irruzione dell’Asia. Si tratta di studiare la “Chiesa multipolare” come forza e riserva ideologica dell’imperialismo unitario, nella “crisi dell’ordine” e nelle sue guerre. Agostino scrisse “La Città di Dio” nella fase terminale dell’Impero, dopo che Roma, nel 410, era stata messa a sacco dai visigoti di Alarico; i pagani davano al cristianesimo e all’abbandono degli antichi dèi la responsabilità per quella catastrofe. Quella teologia politica è anche una teologia del declino. Oggi Leone XIV, papa del multipolarismo, è anche Agostino papa americano, giacché l’America non è più superpotenza garante dell’ordine. È così acuta la percezione in Vaticano del declino USA, e delle sue conseguenze – anche belliche – nella “crisi dell’ordine”? Ed è per questo che si consultano le carte d’archivio sul “Vaticano e la guerra”?
Populismo miliardario. Stati Uniti e democrazia imperialista nel nuovo ciclo politico
Franco Palumberi, Andrea Schenone
Libro: Libro in brossura
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2025
pagine: 518
Al suo giuramento, Trump ha decretato la fine del "declino" americano e l’inizio di una "nuova età dell’oro", alludendo alla "Gilded Age" che negli ultimi decenni dell’Ottocento vide il tumultuoso sviluppo del capitalismo americano, sino alla sua irruzione imperialista. È davvero un segno dei tempi che dalla presidenza americana si immagini di poter fronteggiare il "declino" degli Stati Uniti resuscitandone le politiche e i modelli della sua "ascesa" imperialista, quasi a mimare l’alba per sfuggire all’imbrunire. Qualunque posizione contingente possa assumere l’amministrazione Trump, la tendenza generale della contesa globale è definita, e comunque non sarà invertita la nuova corsa al riarmo. Ma il nuovo "nazionalismo americano" può fare la differenza tanto nel "rallentamento" quanto nella "accelerazione" del disfacimento delle vecchie relazioni, e lo stesso vale per le controreazioni in Cina, in Europa, in Giappone e nelle altre potenze. Sopravviverà l’ordine multilaterale? Tra crisi e tensioni che un giorno potranno essere la proverbiale "goccia che fa traboccare il vaso", il "vaso di gocce" sotto la presidenza Trump si riempirà più o meno velocemente?
Cronache della Via della Seta. La proiezione del nuovo imperialismo cinese
Giulio Motosi
Libro: Libro in brossura
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2024
pagine: 410
Vent'anni fa, l'ingresso di Pechino nel WTO, la svolta dell'euro in Europa e le guerre del declino americano erano i "fatti politici" che avviavano una "nuova fase strategica" perché la Cina, una potenza emersa dalle aree arretrate, spartite e sviluppate dall'imperialismo, arrivava a sfidare l'ordine postbellico e a chiedere una nuova spartizione del mondo. Il passaggio chiedeva un'attenzione specifica per le varianti e le sfumature della politica estera cinese, per il pluralismo delle scuole di pensiero, per gli adeguamenti e le variazioni nel tempo dei loro orientamenti. In assenza di un lavoro sistematico serio tra le fonti occidentali, abbiamo recensito alcune delle filiere principali dalla vasta pubblicistica in cinese. Per la prima volta un rivolgimento mondiale di enormi proporzioni scaturisce dalla "collisione imperialista" della potenza cinese. Solo il marxismo poteva prevedere con larghissimo anticipo una tale dialettica della "collisione storica" e mantenere l'attenzione, per due secoli, sul "curioso spettacolo [...] della Cina che esporta disordine nel mondo occidentale". Sarà una collisione mai vista prima nell'ordine delle classi dominanti.
L'Europa nella crisi dell'ordine
Federico Dalvit, Jan Van Langenhove
Libro: Libro in brossura
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2023
pagine: 422
Nel tormentato processo europeo irrompe la guerra d'Ucraina, che polarizza il campo di forze verso l'Atlantico, mette alla prova lo sforzo per un'autonomia strategica attorno all'asse renano, suscita la reazione bellicista di polacchi e baltici e scuote il sistema di alleanze tedesco. Accanto alla difficoltà di centralizzare politicamente la pluralità di Stati e sovrastrutture, la contraddizione per l'imperialismo europeo risiede anche in una battaglia per il rilancio continentale costretta a ricercare il raccordo con una base di massa ripiegata nelle paure del declino atlantico. Il Brexit è una manifestazione vistosa di questo ciclo politico che riflette paure piccolo-borghesi e proprietarie e l'invecchiamento demografico. L'irrompere tragico e brutale della guerra imperialista in Europa conferma che l'internazionalismo è l'unica scelta contro la barbarie. Siamo con i proletari ucraini, con i proletari russi, con i proletari europei, come con quelli americani o cinesi, e ci battiamo contro l'imperialismo russo, quello europeo, americano o cinese come contro la borghesia ucraina.
Demografia e migrazioni nel mutamento epocale
Piermaria Davoli
Libro: Libro in brossura
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2023
pagine: 308
Da decenni, sin dai primi segnali, crisi demografica e irrompere dell'immigrazione hanno fatto parte della nostra battaglia teorica e politica comunista. La "crisi demografica" si è avvitata, in Italia e non solo, esattamente come avevamo previsto quarant'anni fa: il numero di figli per donna è da decenni sotto la soglia del "rimpiazzo", si sono ridotte le schiere femminili in età riproduttiva e il "vuoto" di popolazione si misura ormai nelle centinaia di migliaia che mancheranno alle leve in età lavorativa. Si riscontra una vera e propria "legge della popolazione della maturità imperialista". L'altra faccia del declino demografico nelle società mature è il ricorso al rincalzo migratorio; del resto lo stesso sviluppo globale del capitale è andato disgregando le campagne del mondo, riversando nelle città ogni anno decine di milioni di migranti. Se la demagogia di tanta parte della "loro" politica è spinta dalla logica cialtrona del parlamentarismo a inseguire e ad attizzare le paure xenofobe e securitarie, si affaccia ormai nelle vecchie metropoli dell'imperialismo un nuovo tratto della contesa, una vera e propria concorrenza per assicurarsi i flussi migratori.
Democrazia imperialista in Cina. Dilemmi del pluralismo a partito unico
Giulio Motosi
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2022
pagine: 378
Tutti i grandi rivoluzionari attribuirono alla Cina l'importanza strategica che le spetta. Nella visione di Marx ed Engels, la collisione storica con l'Inghilterra trascinò il vecchio "fossile vivente" nello sviluppo del bacino del Pacifico, convalidando l'universalità delle leggi di sviluppo del capitalismo e gettando contemporaneamente le basi dell'esaurimento del suo ruolo storico nella successione dei modi di produzione della società divisa in classi. Lo sviluppo capitalistico produceva in Cina le classi e le frazioni di classe. Iniziava in Cina la storia borghese, che è storia internazionale. Il criterio scientifico di fondo per la sua analisi è la storia del rapporto tra le frazioni borghesi e le correnti politiche, nella dialettica dei loro interessi generali e particolari. Data la dimensione continentale cinese, si tratta necessariamente di frazioni e correnti regionali. A loro volta, frazioni e correnti politiche cercano espressione nelle sovrastrutture che si trovano davanti, trasformano, riempiono e anche creano all'interno dell'involucro cinese. Si tratta allora di indagare questo processo politico con i nostri strumenti di analisi politica marxista.
L'automobile e la sfida elettrica. Guerre, crisi e battaglie dell'auto nel nuovo secolo
Franco Palumberi
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2022
pagine: 554
La storia dell'automobile può essere vista secondo due fili conduttori strettamente intrecciati l'uno con l'altro: l'evoluzione del prodotto e quella dei processi produttivi. Se il padre dell'auto a benzina è la Germania e la madre la Francia, il figlio che trasformò l'auto da prodotto di lusso in prodotto di massa furono gli Stati Uniti d'America. La motorizzazione di massa ha portato alla fame di petrolio e alle crisi energetiche e ha rivelato i limiti dell'auto a combustione interna. Lo sviluppo della tecnologia della batteria a ioni di litio e dell'elettrificazione offrono oggi la possibilità negata nel passato: l'auto elettrica. Il motore elettrico è un prodotto complesso, il cui sviluppo richiede un know-how sia scientifico sia pratico. L'auto elettrica è un catalizzatore di nuove tecnologie che coinvolgeranno tutta la società. Decisivo sarà il ruolo dello Stato nel definire gli standard, le regolamentazioni, i sussidi e l'indirizzo generale del settore auto. L'impatto traumatico sul mercato del lavoro sarà inevitabile. Ogni transizione da una forma di produzione a un'altra comporta crisi industriali, concentrazioni di capitali e nuove competenze della forza-lavoro salariata.
Squilibrio italiano e vincolo europeo
Giulio Conti
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2019
pagine: 390
Il "secolo dell'Asia" scuote l'imperialismo europeo in tutte le sue espressioni, ma ritardi e fragilità politiche italiane determinano a Roma oscillazioni più ampie. È qui che si pone la questione dei nuovi termini dello squilibrio italiano. Dopo il collasso dei vecchi partiti negli anni Novanta, si è aperta in Italia una seconda stagione di trasformismo di massa, che ha cambiato i connotati alla politica romana, tra piazzate, sceneggiate e dosi massicce di cialtroneria. Una vera e propria commedia all'italiana, i cui tratti farseschi risultano però deformati dal ringhio securitario e xenofobo del governo della paura Lega-Cinquestelle. Il "laboratorio" italiano vede oggi al governo l'esperimento di due partiti su cui grava l'ombra di una collocazione europea come minimo ambigua.
L'Europa nelle collisioni globali
Federico Dalvit
Libro: Libro in brossura
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2018
pagine: 544
Le burrasche della contesa mondiale rendono impervia la via dell'integrazione intrapresa da tempo dal Vecchio Continente per reagire all'emergere delle nuove potenze continentali. L'Europa dibatte della sua autonomia strategica, ma i venti della globalizzazione suscitano anche paure sociali che cercano rifugio nei miti della nazione, del sovranismo, delle piccole patrie, ricettacolo delle ideologie più reazionarie e xenofobe. L' "Europa che protegge" diventa la bandiera che cerca di rafforzare il consenso all'integrazione continentale. Anch'essa prepara i suoi artigli: nella difesa dei confini esterni, nell'allestimento di una difesa militare integrata, nello scontro commerciale con i giganti del digitale americano e cinese, nella contrattazione con Pechino di minacce e opportunità della Nuova Via della Seta che penetra in Europa... L'internazionalismo proletario e l'autonomia politica di classe sono l'unico antidoto alle ideologie dell'europeismo imperialista che, nate nel mito del superamento delle guerre e nell'immagine di "potenza benigna", mostrano ora il volto grifagno della guerra, dello scontro sui mercati e della chiusura dietro i muri della "fortezza Europa".
La questione storica dell'Unità italiana
Carlo Avalli
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2018
pagine: 448
Perché l'Italia giunse con tanto ritardo all'unificazione, solo nella seconda metà del XIX secolo? In questo testo si mostra quanto lo sviluppo italiano e i suoi processi economici e politici siano spiegabili solo sul piano europeo. Uno sviluppo capitalistico precoce, nell'era dei Comuni, è impedito nel suo sbocco politico unitario dalla combinazione tra equilibrio italiano e sistema europeo degli Stati. Sei secoli dopo un certo ritardo di quello sviluppo rispetto all'Europa non impedirà l'unità politica, quando è il sistema di Stati di Westfalia e di Vienna ad incrinarsi lasciando il varco all'iniziativa del Regno di Sardegna, lungo lo sciame sismico innescato dalla rottura storica della Rivoluzione borghese in Francia nel 1789. La nascita della moderna bilancia di potenza tra gli Stati; il caso storico in Italia di un equilibrio di forze che si elidono a vicenda; i risultati invece delle grandi monarchie europee che raggiungono l'unità nella combinazione tra minaccia esterna e abilità politica centralizzatrice: sono tutti materiali da cui è possibile astrarre regolarità politiche di movimento, con cui analizzare oggi il processo europeo nella dinamica globale di bilancia.
La battaglia mondiale dell'acciaio
Giulio Motosi, Piero Nardini
Libro: Libro in brossura
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2016
pagine: 398
Pubblichiamo una ricognizione della battaglia siderurgica mondiale mentre un capitolo riguardante i grandi processi di ristrutturazione è appena alle prime pagine in Cina. Alzare lo sguardo sul mondo è il solo modo per cogliere il vero orizzonte delle lotte della classe operaia. Anche la battaglia di difesa degli interessi immediati di classe nella siderurgia europea non può che partire da una visione mondiale. L'Europa ha ingaggiato una battaglia sulla competitività per reggere lo scontro tra i capitali internazionali. La battaglia europea per l'Ilva, contesa tra la cordata del colosso ArcelorMittal e la compagine italiana di AcciaItalia, o anche l'interesse espresso da ThyssenKrupp per gli impianti inglesi e olandesi di Tata Steel, non sono che gli episodi più recenti nella lunga concentrazione siderurgica in Europa, un processo ultradecennale accelerato dalla crisi di ristrutturazione degli anni Settanta e proseguito in relazione all'unificazione politica dell'imperialismo europeo, incalzato a sua volta dall'ascesa della Cina.
Grande Medio Oriente. Crisi e guerre della nuova fase strategica
Gianluca De Simone
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2016
pagine: 360
Nel testo, oltre a una ricognizione dello sviluppo capitalistico e delle lotte politiche in Turchia, in Iran, in Pakistan e in Arabia Saudita, è raccolto il percorso d'analisi che in questi anni ha accompagnato le vicende delle cosiddette "primavere arabe", e il loro scacco nella contesa mediorientale. All'inizio del 2011, all'avvio della crisi in Libia, scrivemmo che "in Medio Oriente è quasi la regola che le guerre civili siano innesco alle guerre tra Stati". Da allora quattro conflitti, in Libia, in Mali, in Siria e in Yemen, hanno confermato quella legge di movimento, polverizzando la retorica democratica che aveva accompagnato quei sommovimenti politici. Ormai è assodato che la guerra in Siria segna la fine degli equilibri di bilancia in Medio Oriente garantiti dalla potenza americana, com'erano stabiliti da un quarantennio a partire dal 1973. Nell'area torna a fare il suo ingresso la Russia e torna all'iniziativa politico-militare l'Europa. Sullo sfondo, il mutamento dei nessi energetici così come della bilancia globale chiama in causa Cina e India, e non è pensabile che un nuovo assetto regionale non prenda in conto i due giganti asiatici.