Lotta Comunista: Analisi
Cronache del berlusconismo
Giulio Conti
Libro: Libro in brossura
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2014
pagine: 556
È una caricatura del materialismo marxista quella che lo riduce a teoria che non saprebbe vedere il ruolo specifico dell'agire politico e ricondurrebbe la storia a mero calco delle determinanti economiche. Semmai, la specificità della scienza politica marxista è che essa sa collegare gli uomini e i tratti delle loro personalità alle tendenze oggettive che li afferrano. Si tratta allora di mostrare come in Italia la lotta delle classi e la lotta politica interna e internazionale abbiano creato delle circostanze e una situazione che hanno reso possibile a un imprenditore lombardo di occupare per vent'anni il centro della scena. È così possibile cogliere il tratto soggettivo del "berlusconismo", per collegarlo alle tendenze oggettive che lo hanno afferrato o di cui è divenuto espressione. Così come è possibile un'interpretazione storico-materialista anche dell'opposizione al "berlusconismo", a partire dai fraintendimenti della sua natura politica e sociale che hanno inchiodato per vent'anni nell'impotenza le varie incarnazioni elettorali dell'ex PCI.
Il secolo dei giganti dell'Asia
Roberto Casella
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2012
pagine: 376
Dopo "Giganti dell'Asia", in questo nuovo volume il procedere di Cina ed India a protagonisti della contesa globale è scandagliato nei suoi molteplici aspetti. Ne emerge il quadro vivo di lotte politiche che si manifestano in vecchie e nuove forme, appoggiandosi alle concezioni della tradizione o a nuovi filoni ideologici. Vi stridono le insanabili contraddizioni dello sviluppo capitalistico e dell'ascesa imperialista, dai nuovi arricchimenti alle sacche di miseria che si allargano nelle nuove megalopoli come persistono nella periferia più profonda. La crescente fame di sfere d'influenza si manifesta apertamente negli accenti di nuovi nazionalismi e nella documentata consistenza di un riarmo accelerato. L'ascesa a "manifatture mondiali" si accompagna alle lotte e agli scioperi di un oceano di proletari in movimento. Manca oggi, inevitabilmente, la saldatura di quelle lotte operaie a una concezione rivoluzionaria che, anche in Cina e in India, affonda in un lontano passato, annegato nel nazionalismo staliniano e nelle derive socialdemocratiche o populiste. È un altro dei capitoli di un internazionalismo all'altezza dei tempi.
Due miliardi di salariati. La nostra classe nel mondo
Piermaria Davoli
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2012
pagine: 364
Due eventi statistici hanno marcato l'inizio del secondo decennio del nuovo secolo: la popolazione mondiale ha raggiunto i 7 miliardi e la quota di quella urbana ha superato il 50%. Mentre il Vecchio Mondo ha via via esaurito la spinta demografica, in esso è proseguita e poi si è di fatto conclusa l'urbanizzazione. Nel contempo altre regioni del mondo, Asia in testa, sono entrate in una trasformazione che ha ormai raggiunto tutta la faccia della Terra. Aumento della popolazione urbana vuol dire aumento delle classi sociali tipiche del capitalismo nella fase imperialistica. Dietro queste cifre sta la crescita del numero delle fabbriche e degli stabilimenti, dei connessi servizi, dei sistemi di trasporto, della produzione e distribuzione dell'energia, e tutto quanto di altro vi è strettamente legato. Classi sociali a loro volta vogliono dire proletariato, conflitto di classe, occasioni per la formazione materialistica della coscienza. Non dovrebbe ormai essere lontano il traguardo dei due miliardi di salariati nel mondo. Eccolo, il mercato mondiale della forza-lavoro. Eccola, la forza numerica della nostra classe.
Gli imperi dei mass media in America
Franco Palumberi
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2011
pagine: 316
Nella pluralità di sovrastrutture deputate a dare voce politica alla pluralità degli interessi economici, gli "imperi dei mass media" rivestono un ruolo insieme fondamentale e particolare, essendo essi stessi nel novero dei colossi in competizione. Nel primo degli articoli qui raccolti si ricorda l'affermazione di Marx ed Engels per cui "la classe che dispone dei mezzi della produzione materiale dispone con ciò, in pari tempo, dei mezzi di produzione intellettuale"; ciò spiega l'assunto per cui "le idee della classe dominante sono in ogni epoca le idee dominanti". Il capitalismo poi trasforma anche i mezzi della produzione intellettuale in strumenti di accumulazione di plusvalore. È proprio a partire da questa considerazione che in apertura del volume si sottolinea come i mass media "prima di essere un fenomeno culturale e politico sono una parte rilevante dell'economia capitalistica"; solo analizzandoli in questa chiave è possibile "comprendere tutta la loro reale incidenza nella vita sociale, senza scadere nel semplicismo delle politologie di moda o nel banale schematismo di sociologie ricche di presunzioni teoriche ma povere di concreti risultati".
La militarizzazione dello spazio
Franco Palumberi
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2010
pagine: 440
Occorre capire la politica per spiegare la guerra, ma esiste un lato tecnico, specificatamente militare, della guerra la cui conoscenza è a sua volta indispensabile ad una piena comprensione della politica. Esiste una parte non piccola del dibattito strategico, dentro e fra le potenze, che si svolge nel linguaggio specialistico delle tecnologie e delle dottrine belliche: coglierne il contenuto politico presuppone il comprenderne la forma militare. Un ventennio di studio specifico dei "mezzi militari" della politica è raccolto nel presente volume. Si tratta di un accumulo di materiale prezioso in vista degli anni che incombono. La crisi delle relazioni globali ha registrato ed accelerato uno spostamento di potenza dagli effetti per ora incalcolabili, ma due cose si possono già dire con certezza. I nuovi rapporti di forza saranno testati, come sempre avviene nel capitalismo, anche attraverso nuovi conflitti armati, e, in secondo luogo, l'analisi marxista sarà fortemente sollecitata se vorrà continuare a fornire una base scientifica e strategica alle posizioni internazionaliste.
Il Giappone e la crisi
Gianluca De Simone
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2009
pagine: 410
Il "decennio perduto" degli anni novanta è stato per il Giappone una sconfitta strategica. Certo vi ha contribuito la oggettiva correlazione di forze tra le potenze nella regione, ma i conti non tornerebbero senza il fardello del cronico squilibrio politico a Tokyo. È questo il tema dominante de "Il Giappone e la crisi", che copre circa quindici anni di vicende politiche ed economiche in Giappone e nel Sud-Est asiatico. La trattazione si apre con il Partito Liberaldemocratico (LDP) che nel 1994, dopo la crisi politica dell'anno precedente e un breve interludio lontano dal potere, torna al governo del Giappone; si conclude con la disfatta dell'LDP alle elezioni politiche dell'agosto 2009 e con la costituzione dell'esecutivo di Yukio Hatoyama, presidente del DPJ. Esamina, quindi, la transizione politica del Giappone e del più ampio bacino sud-orientale asiatico, lungo i vasti processi di trasformazione politica che la crisi del 1997-1998 ha catalizzato.
La battaglia mondiale delle telecomunicazioni
Paolo Migone, Bruno Ferroglio
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2009
pagine: 332
Gli scritti raccolti nel libro propongono un profilo, in un arco temporale che travalica il secolo e mezzo, delle tecnologie della comunicazione, delle battaglie capitalistiche che ne hanno contrassegnato l'ascesa, dello sviluppo recente, caratterizzato da una combinazione di estensione e innovazione. Ma l'analisi sollecita anche la riflessione più generale sulle contraddizioni del modo di produzione capitalistico. Quest'ultimo offre sì il progresso tecnico, ma al costo delle bolle speculative, delle crisi di sovrapproduzione, di stridenti anomalie. Centocinquant'anni di sviluppo della tecnologia hanno praticamente annullato distanze, quasi azzerato costi. All'esordio del periodo, Marx ed Engels constatavano che "la grande industria ha realizzato quel mercato mondiale che la scoperta dell'America aveva preparato", ha sostituito "al precedente isolamento locale e nazionale un traffico universale, una universale interdipendenza delle nazioni", ma per proporre ciclicamente "un'epidemia che in ogni altra epoca storica sarebbe parsa un controsenso quella della sovrapproduzione". La storia delle telecomunicazioni ne è uno specchio esemplare
La democrazia imperialista in America. Come gli Stati Uniti eleggono il presidente
Franco Palumberi
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2009
pagine: 540
Sono raccolti in questo libro oltre trent'anni di studi sulla lotta politica negli Stati Uniti, attraverso otto mandati e l'elezione di sei presidenti. Analisi territoriale di gruppi e correnti, pluralità dei poteri e delle sovrastrutture, peso delle culture e delle psicologie politiche, dinamica di squilibri e adeguamenti, nesso tra centralizzazione politica interna e proiezione imperialistica internazionale sono oggetto di attenta disanima. Ma entrare nel merito della lotta politica americana è stato necessario in primo luogo ai fini delle valutazioni sulle relazioni internazionali: si pensi alla lotta politica negli anni della divisione di Yalta, oppure al mutamento sociale della maturità imperialista, dove il "canovaccio americano" ha anticipato in Europa e in Italia i fenomeni dello scorrimento sociale; o all'unificazione dell'imperialismo europeo, dove il processo politico continentale degli USA è servito da paragone, nelle analogie e nelle differenze, per la pluralità di sovrastrutture della UE. Oggi la crisi delle relazioni globali è il nuovo test per la democrazia imperialista americana, ma anche per il mondo intero.
La Russia nel mondo multipolare
Donato Bianchi
Libro: Copertina morbida
editore: Lotta Comunista
anno edizione: 2008
pagine: 388
Un decennio fa, all'inizio dell'arco temporale qui ripercorso, la Russia mostrava tutti i segni della sconfitta strategica patita: un dimezzamento della forza economica e un ritorno indietro di duecento-trecento anni per quanto riguarda il rango della potenza. Oggi si presenta con una forza ricostituita. Il ritorno al PIL del 1990 riassume il lato economico del mandato di Putin, ma indica anche che si è trattato di un recupero di forza, non di un avanzamento. La traduzione sul piano politico è ancora più complicata, dal momento che forze e debolezze possono essere valutate solo in relazione al movimento delle altre potenze. Il confronto è oggi con un mondo che ha marciato a ritmi sostenuti, trainato dall'Asia. L'Unione Europea ha inglobato buona parte della sfera d'influenza russa, e mentre Mosca ricostituiva la propria potenza, altre crescevano a ritmi anche superiori, come è il caso della Cina e, in parte, dell'India. Il mondo delle potenze è ormai popolato da attori di stazza continentale e il combattimento si va facendo più aspro. Il vertice politico russo ha tracciato la propria linea, ma sarà la storia a dire se la "nuova" Russia saprà reggere gli scossoni del confronto.