Linea Edizioni: Linea narrativa

In un intreccio fatto di mistero, azione, rocamboleschi inseguimenti e intriganti avventure sentimentali, prosegue l’inchiesta giornalistica del direttore Carlo Lozzi sui rapporti sommersi fra mafia, massoneria, magistratura e centri occulti di potere gestiti dalla Grande Loggia di Euclide, che si scopre aver raccolto l’eredità della loggia P2. Un lungo percorso di solitudine e di revisione del passato che porta il protagonista anche a ritrovare l’amore.

È il racconto di un viaggio in moto attraverso Uruguay, Argentina, Bolivia e Cile, nato da un sogno inseguito per quasi vent’anni. Due tentativi falliti – uno per un problema logistico, l’altro per una malattia grave – non hanno spento il desiderio di partire. In solitaria, da Montevideo fino a Ushuaia, l’autore attraversa il Salar de Uyuni, il deserto di Atacama, la Carretera Austral, la Ruta 40, i sentieri ai piedi del Cerro Torre e i ghiacci del Perito Moreno. Un’avventura reale, ma anche interiore: tra polvere, silenzi e incontri, si fa strada il ricordo del padre e il profondo legame con la figlia. Tra flashback e riflessioni, questo diario è un omaggio alla resistenza dei sogni, alla forza degli affetti e alla scoperta di sé lungo le strade estreme del Sud America, fino alla Fine del Mondo.

Umberto e Cristiano, si conoscono da oltre quarant’anni e nonostante tutto continuano a frequentarsi, fregandosene di parenti e amici che li implorano di evitare di fare danni insieme. Hanno il difetto di esser rimasti bambini, ma il loro pregio è contemporaneamente di esser rimasti bambini. I trascorsi militari non ne hanno tarpato la fantasia, ma hanno insegnato loro che ci può anche essere una “guerra” giusta. Hanno scelto di combattere il bullismo e hanno pensato di farlo dando vita ad Astolfo, un inconsapevole su-per-eroe che tramuta un piccolo difetto in un punto di forza, guadagnandosi la simpatia e l’amicizia di chi prima lo perseguitava.

Dante Bernardi, insegnante di letteratura italiana e noto scrittore, narra il suo viaggio nell’abisso e il suo ritorno alla vita, dopo essere stato liberato dalla bestia feroce che lo abita, e lo fa associando le fasi della sua esperienza alle cantiche della "Divina Commedia", l’opera che ama più al mondo. Attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, tutta la bellezza e lo strazio dei personaggi che incontra, quelli reali, quelli sognati e quelli passati, rappresentano i forti legami di “culo e camicia”, i rapporti di più grande intesa.

La "civiltà di castelli e ville" riassume in sé gli aspetti fondamentali della cultura e della civiltà venete. Castelli e ville hanno profonde radici nel territorio proprio per via delle funzioni specifiche da loro assolte: difensiva e di controllo del territorio da un lato, economica e finalizzata alla gestione e valorizzazione delle proprietà terriere nonché di residenza signorile, dall'altro. Castelli e ville rappresentano un modello di civiltà perché tra le loro mura concentrano il passato, rappresentando una storia antica e gloriosa; il presente, perché spesso ancora oggi sono centri di produzione di eccellenze; il futuro, in quanto incarnano sogni trasformati in realtà. Tutto ciò è il cuore dell'anima veneta. Questo lo scopo di un viaggio che utilizza castelli e ville esistenti, ma anche quelli scomparsi come "filo di perle" per raccontare, attraversandolo lungo gli itinerari proposti, il territorio al fine di conoscerlo e farlo meglio comprendere a viaggiatori e agli stessi abitanti. Per contribuire alla costruzione di una comunità consapevole, accogliente e inclusiva.

Attraverso una singolare partita a scacchi e l'intelligenza artificiale, Domenico De Felice torna a parlare di Sistema Sanitario Nazionale e bene comune, ma anche di autonomia di pensiero e di scelte salvifiche. Una trama avvincente ci porta nei meandri del controllo della mente e della memoria, del potere esercitato sui più deboli e dei ricatti più vili, tra interessi internazionali e giochi di potere. Prosecuzione ideale de "La verità invisibile", ritroviamo indimenticabili protagonisti che lottano per amore della verità. Una giovane donna russa è tenuta sotto scacco insieme al padre per interessi politici, economici e di conquista. In gioco c'è la libertà di tutti.

Margherita è una giovane insegnante del Sud che trova un impiego nella piccola scuola elementare di Sartirana Lomellina, nella più sperduta Pianura Padana. Sono pochi i suoi riferimenti qui: il barista, Giorgio, e il custode del castello, Francesco. Da un'altra parte, tra le coste e i boschi dell'Isola d'Elba, vive Patrin, un gitano in fuga dalla Camargue, che sembra aver trovato qui il suo equilibrio. I suoi fratelli, tuttavia, ne sono alla ricerca, ma prima di raggiungerlo saranno costretti a fermarsi in Lomellina, dove si imbatteranno nelle vite di Margherita e Francesco. Lomellina, Elba e Camargue faranno da sfondo a un romanzo ricco di emozioni e colpi di scena.

Il viaggio è scoperta che abbaglia la mente con l’energia paziente della meraviglia che diventa sapere.

La storia originale e significativa di una donna che attraversa quasi tutto il secolo scorso. La riscoperta da parte del nipote di un vecchio bauletto, zeppo di ricordi, stimola e affascina la scrittrice. Le vicende si snodano con la suspance di un thriller per la presenza del "corvo della morte" che funesta, con tanti lutti, la vita della protagonista la quale però non cede al destino e con una grande vitalità, una capacità tutta femminile di resistere, è capace sempre di ricominciare, aprirsi agli altri e alla vita.

L’autore ripercorre il suo cursus professionale nel corso degli anni partendo da Pavia, suo luogo di nascita, fino al conseguimento della laurea e apertura dello studio professionale in Piazza San Babila a Milano. La piazza, cuore della città e teatro di avvenimenti cruciali della nostra storia recente, rappresenta tuttora per l’autore il luogo figurato della giovinezza dove convinzioni politiche, ideali e desideri hanno, nel corso degli anni, trovato spazio e terreno di riflessione. Con la maturità e l’aumento degli impegni professionali le priorità, come è naturale sia, mutano lasciando meno spazio ai fervori e “follie” giovanili pur nella convinzione dell’importanza di un pensiero coerente, strumento fondamentale per comprendere l’oggi e il proprio luogo di vita.

Questo libro nasce dalla volontà della famiglia di Remo di raccontare la sua storia: quella dell’uomo dietro la figura politica, che ha lasciato loro un’eredità morale talmente forte e intensa da risultare impossibile non condividerla. Remo Sernagiotto è morto improvvisamente il 29 novembre 2020, all’età di 65 anni. La moglie Maurizia e i figli, Gloria e Gregorio, hanno subito un fortissimo contraccolpo emotivo e, pur avendo manifestato fin da subito la volontà di scrivere un libro che raccontasse la sua storia, avevano bisogno di tempo per rimettere insieme i pezzi e trovare il coraggio di ripercorrere la vita dell’uomo che avevano amato dal profondo del cuore.

Nella Laguna di Venezia si nasconde un mostro! Brutto come uno scorfano, vorace come uno squalo. Le sue vittime sono soprattutto i giovani veneziani che sfrecciano con i barchini. Alcuni di loro però gli scampano e decidono di dargli la caccia e scoprire le sue origini.