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LIM: Ars nova

Il codice T. III. 2 (Codice Boverio) della Biblioteca nazionale di Torino (rist. anast.)

Il codice T. III. 2 (Codice Boverio) della Biblioteca nazionale di Torino (rist. anast.)

Libro: Libro rilegato

editore: LIM

anno edizione: 1994

pagine: 172-52

Il volume raccoglie quindici bifogli provenienti da un codice redatto presumibilmente agli inizi del Quattrocento, fra la Savoia e Milano o Pavia. I nove fascicoli ricostruibili costituiscono una fonte di enorme importanza storica, che presenta caratteristiche inconsuete. Vi sono tramandate 48 composizioni profane e liturgiche su testi francesi, italiani e latini, delle quali ben 29 unica. Con una sola eccezione — “Frater Petrus de Sancto Seveno Ordinis Minorum Fratrum”, l’altrimenti ignoto autore di uno dei brani — tutte le composizioni sono anonime, ma le concordanze con altri manoscritti consentono attribuzioni a Suzoy, Filippotto da Caserta, Antonello da Caserta, Antonio da Cividale e, soprattutto, Antonio Zacara da Teramo, per la cui conoscenza questa fonte si rivela particolarmente significativa. Oltre all’elevato numero di Gloria tropati, rarissimi nella tradizione italiana, è notevole la contiguità di pezzi provenienti dal repertorio profano italiano e francese, a conferma del ruolo svolto da alcuni centri norditaliani non solo come tramite fra la tradizione compositiva locale e quella francese, ma anche come iniziatori di una nuova cultura musicale e di un nuovo stile, basati sulla reinterpretazione dei modelli d’oltralpe.
100,00

Il codice Franco-Cipriota J. II. 9

Il codice Franco-Cipriota J. II. 9

Libro: Libro rilegato

editore: LIM

anno edizione: 1999

pagine: 437

500,00

Il codice di Lucca (Codice Mancini). Lucca, Archivio di Stato, ms. 184; Perugia, Biblioteca comunale «Augusta», ms. 3065 (rist. anast.)

Il codice di Lucca (Codice Mancini). Lucca, Archivio di Stato, ms. 184; Perugia, Biblioteca comunale «Augusta», ms. 3065 (rist. anast.)

Libro: Libro rilegato

editore: LIM

anno edizione: 1995

pagine: 228

Il codice di Lucca (Codice Mancini), i cui fogli superstiti sono oggi conservati a Lucca e a Perugia, testimonia la florida tradizione compositiva nord e centro-italiana fra XIV e XV secolo, consegnandoci un grande numero di unica del periodo tardo-arsnovistico. Lo studio che accompagna il facsimile rintraccia le origini del manoscritto nel contesto storico e culturale delle corti di Giangaleazzo Visconti a Pavia e di Francesco Carrara “il Novello” a Padova. Sul finire del primo decennio del XV secolo la raccolta prese la via del sud, forse entrando in contatto con le cappelle papali di Pisa e Bologna, per approdare quindi a Firenze, dove i brani dei compositori locali furono aggiunti nei fogli finali. Lo studio introduttivo comprende la ricostruzione dell’assetto originario della fonte, la ricognizione del suo contenuto, numerose tavole di concordanze, la trascrizione di quattro brani e le riprese fotografiche ai raggi ultravioletti dei fogli maggiormente danneggiati.
155,00

Il codice Rossi 215 della Biblioteca Apostolica Vaticana. Con i frammenti della fondazione Opera pia don Giuseppe Greggiati di Ostiglia

Il codice Rossi 215 della Biblioteca Apostolica Vaticana. Con i frammenti della fondazione Opera pia don Giuseppe Greggiati di Ostiglia

Libro: Libro rilegato

editore: LIM

anno edizione: 1992

pagine: 156-362

Il Codice Rossi è universalmente noto per essere la più antica fonte dell’Ars nova italiana a noi pervenuta. Ci è stato preservato, con ogni probabilità quasi per intero, grazie a due illustri bibliofili dell’Ottocento: Giovan Francesco de Rossi e Giuseppe Greggiati. Realizzata in ambiente veneto, la silloge presenta 37 composizioni, attinte a fonti inconsuete, che si discostano dai repertori prevalenti per la conformazione dei testi e lo stile compositivo. Dal punto di vista formale i pezzi si qualificano in maggioranza come madrigali a due voci, uno dei quali, intonato in canone, potrebbe essere detto un madrigale caccia. Dei restanti, uno è una caccia con le due voci superiori in canone sostenute dal tenor senza testo, un altro è un raro esemplare italiano di rondello a due voci, cinque sono ballate monodiche. L’ampio studio introduttivo include il catalogo del manoscritto e la trascrizione completa dei testi poetici.
90,00

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