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Ledizioni: Biblioteca di carte romanze

El libro delle cento parole di Ptholommeo. Saggio di edizione critica del volgarizzamento fiorentino del

El libro delle cento parole di Ptholommeo. Saggio di edizione critica del volgarizzamento fiorentino del "Centiloquium" pseudo-tolemaico

Agata Calcagno

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2021

pagine: 140

l ?a???? pseudo-tolemaico (Kit?b al-Thamara in arabo, Centiloquium o Liber fructus in latino) è una nota raccolta di cento aforismi astrologici le cui origini restano tuttora piuttosto dibattute: le proposte degli studiosi, a questo proposito, si muovono entro un arco cronologico piuttosto ampio che va dal III al X secolo. La fortuna di questa silloge astrologica in età medievale inizia nel XII sec., quando la versione araba del matematico e astrologo egiziano Ab? Ja?far A?mad ibn Y?suf ibn al-D?ya (X sec.) verrà tradotta in latino da alcune delle più importanti figure di traduttori di opere scientifiche dall'arabo in latino nel Basso Medioevo, ed è destinata a crescere ulteriormente nel XIV e XV sec, quando diventerà uno dei testi fondamentali all'interno del curriculum di studi astronomici in molte università europee. "El Libro delle Cento Parole di Ptholommeo" è tràdito all'interno del ms. Pal. 641 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, codice pergamenaceo del XV secolo. Nello specifico si tratta di una traduzione in volgare fiorentino della versione latina del Centiloquium realizzata dall'astronomo e matematico Platone di Tivoli, attivo a Barcellona tra il 1134 e il 1145, versione attestata da più di cento mss.
18,00

«E nadi contra suberna». Essere «trovatori» oggi. Atti di Convegno (Ferrara, 20-21 novembre 2018)

«E nadi contra suberna». Essere «trovatori» oggi. Atti di Convegno (Ferrara, 20-21 novembre 2018)

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2021

pagine: 207

Si raccolgono in questo volume gli Atti del Convegno Internazionale «E nadi contra suberna». Essere "trovatori" oggi, Università di Ferrara, 20-21 novembre 2018. Insolitamente per la Filologia romanza coltivata in Italia, i contributi vertono sulla letteratura occitanica contemporanea. Gli autori presi in esame sono Frédéric Mistral, Joseph d'Arbaud, Max-Philippe Delavouët, Max Rouquette, Marcela Delpastre, Joan-Luc Sauvaigo, i poeti occitani Sergio Arneodo, Antonio Bodrero, Piero Raina, Claudio Salvagno, e infine Joan Ganhaire. I generi letterari cui le rispettive opere afferiscono interessano la poesia come la prosa. Alcune tematiche comuni a più di un autore, in particolare quelle legate al paesaggio mediterraneo (il Rodano, la Camargue o il mondo rurale limosino), sfuggono ai consunti stereotipi del pittoresco, attingendo piuttosto ai misteri degli elementi e allo spirito panico che anima la natura. L'altra questione che si pone è quella della lingua e della cultura occitanica novecentesca che reclama, attraverso la sua letteratura, un'identità maiuscola che la storia ha sacrificato. Ne denunciano lo smarrimento, o la ricusazione di una posticcia, gli scrittori, tra cui Joan-Luc Sauvaigo, nizzardo, che elegge nel 'confine' il non-luogo in cui il mondo occitano vive esiliato. Rispetto al retaggio trobadorico, cui restano fatalmente ancorati, la scelta di questi autori intende dimostrare la versatilità di tale letteratura, che si esprime da ultimo anche in un genere popolare quale il poliziesco (Joan Ganhaire). Insomma, quella che è stata definita L'ombre de l'occitan (Gardy), dopo i contributi fondamentali di Fausta Garavini, con questo volume tende a venire alla luce.
28,00

I colori del racconto

I colori del racconto

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2021

pagine: 262

Lo spettro semantico del termine colore copre una vasta estensione, dalle accezioni propriamente materiche a quelle traslate. I saggi contenuti nel presente volume, che abbracciano sei secoli e tre distinti ambiti linguistico-letterari, ci offrono un ampio repertorio della varietà delle sue applicazioni nel campo del racconto, dal Medioevo all'Età Moderna. La maggior parte di essi indaga le modalità attraverso le quali i colori stessi, intesi in senso proprio, sono portatori di significato in ambito narrativo, sia sul piano materiale sia su quello simbolico: in ciò incrociando, evidentemente, l'orizzonte retorico. Alcuni contributi si concentrano invece specificamente su quest'ultimo aspetto della scrittura; nell'arte del racconto, infatti, il sapiente dosaggio dei colores rhetorici determina l'efficacia narrativa, tanto nella componente descrittiva quanto in quella dialogica.
28,00

Tra precettistica religiosa e didattica mondana: il «Libret de bos ensenhamens» di Raimon de Cornet

Tra precettistica religiosa e didattica mondana: il «Libret de bos ensenhamens» di Raimon de Cornet

Giulio Cura Curà

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2020

pagine: 128

Il volume offre una nuova edizione del Libret de bos ensenhamens di Raimon de Cornet e ne approfondisce l'esegesi e l'indagine sulle fonti. Ne emerge l'immagine di un testo complesso, che assomma precetti di chiara natura religiosa, norme morali più generiche e regole pratiche per la vita quotidiana: quindi, come in altri componimenti dell'autore, il ruolo di primo piano assegnato all'elemento religioso, che costituisce un indiscusso punto di contatto con Guiraut Riquier, non è disgiunto da attenzione e sensibilità per le esigenze più propriamente umane e sociali.
18,00

Amore e follia nella narrativa breve dal Medioevo a Cervantes

Amore e follia nella narrativa breve dal Medioevo a Cervantes

Anna Maria Cabrini, Alfonso D'Agostino

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2020

pagine: 222

Alla centralità del tema amoroso nella narrativa breve non di rado si connette o si affianca la rappresentazione dell'irrazionalità e della follia, in diversi gradi, forme e manifestazioni: dal tragico al comico, dal drammatico al grottesco, dal serio e grave al parodico e irridente. A tali tematiche, dal Medioevo a Cervantes, e alle loro differenti declinazioni - cui si oppongono specularmente, con maggiore o minore frequenza e intensità, i richiami a principi d'ordine, ragione e misura - sono dedicati i saggi di questo volume, che trae origine dal confronto e dialogo di un gruppo di studiosi di più ambiti disciplinari: Letteratura italiana (Johannes Bartuschat, Anna Maria Cabrini, Sandra Carapezza, Claude Cazalé Bérard, Cristina Zampese); Filologia romanza (Beatrice Barbiellini Amidei, Luca Sacchi); Letteratura spagnola (Antonio Gargano, Maria Rosso); Linguistica italiana (Giuseppe Polimeni).
28,00

Di donne e cavallier. Intorno al primo «Furioso»

Di donne e cavallier. Intorno al primo «Furioso»

Libro: Libro in brossura

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 240

Da tempo la critica ariostesca va richiamando l’attenzione sui caratteri peculiari della prima edizione (1516) dell’Orlando Furioso, un «capolavoro assoluto» (Dionisotti) che va considerato per il suo valore autonomo, subito riconosciutogli dai lettori, e non solo in funzione dell’approdo finale del 1532. Questo volume, che raccoglie i contributi di otto specialisti di Ariosto e della cultura cinquecentesca, attivi in Italia e all’estero (Marco Dorigatti, Claudio Vela, Tina Matarrese, Neil Harris, Alberto Casadei, Anna Maria Cabrini, Eleonora Stoppino, Maria Pavlova), propone una riflessione mirata sulla princeps, sulla sua specifica fortuna e sull’attività dell’autore negli anni della prima elaborazione del poema, allargando lo sguardo al panorama culturale a lui contemporaneo.
28,00

Boccaccio: gli antichi e i moderni

Boccaccio: gli antichi e i moderni

Anna Maria Cabrini, Alfonso D'Agostino

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 302

I saggi raccolti nel volume intendono sottoporre a un nuovo e approfondito esame un significativo ventaglio di temi e di aspetti relativi alla vitale presenza di autori "antichi" e "moderni" nell'opera di Boccaccio nonché all'eccezionale ricezione secolare della sua produzione letteraria: da Omero alla riflessione sulla poesia e sui poeti, da questioni metodologiche e tematiche sull'intertestualità alla centralità e risonanza della parola, in forma diretta e nella scrittura, dalla fortuna ai modi di trasformazione e riappropriazione in altre letterature e arti fino all'epoca contemporanea.
28,00

Cesare De Lollis tra filologia romanza e letterature comparate

Cesare De Lollis tra filologia romanza e letterature comparate

Diego Stefanelli

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2018

pagine: 390

Cesare De Lollis fu uno dei più importanti filologi romanzi italiani fra Otto e Novecento. Formatosi all'interno della scuola storica, visse in prima persona la crisi culturale e metodologica di inizio secolo, mettendo in discussione il metodo dei maestri e avvicinandosi all'estetica crociana. La sua concezione della filologia romanza lo portò a uscire dai confini del medioevo e a inoltrarsi nella modernità, con uno sguardo intrinsecamente comparato alle tradizioni letterarie dei paesi romanzi (Italia, Francia e Spagna in particolare). Il volume offre un'approfondita indagine sui più importanti campi di studio del filologo abruzzese, rintracciando continuità e discontinuità di un percorso critico complesso e variegato.
28,00

Il «Lucidario bergamasco» (Biblioteca civica Angelo Mai, ms. MA i88). Ediz. critica

Il «Lucidario bergamasco» (Biblioteca civica Angelo Mai, ms. MA i88). Ediz. critica

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2017

pagine: 360

Composto al volgere del secolo XI, l'"Elucidarium" di Onorio Augustodunense godette di un'enorme fortuna nel corso di tutto il medioevo. I manoscritti dell'originale latino sono centinaia, e altrettanto eccezionale è il numero di versioni nelle varie lingue europee. In ambito italiano si contano una traduzione dal francese, conservata da una trentina di codici, e tre volgarizzamenti dal latino, uno milanese, uno bolognese e uno bergamasco. Di quest'ultimo, tramandato da un unico manoscritto della metà del XV secolo, si offre qui per la prima volta l'edizione critica. Lo studio che la correda ne ricostruisce la genesi entro l'ambiente delle confraternite laiche che nella Bergamo quattrocentesca collaborarono strettamente con gli ordini mendicanti. All'interesse che ne consegue sul piano storico documentario si assomma quello linguistico, trattandosi di un testimone importante del volgare impiegato nella cittadina orobica, aperto agli usi delle scriptae sovramunicipali padane ma ancora poco permeabile all'influsso del toscano in via di affermazione.
28,00

La tradizione del De medicina equorum di Giordano Ruffo. Con un censimento dei testimoni manoscritti e a stampa

La tradizione del De medicina equorum di Giordano Ruffo. Con un censimento dei testimoni manoscritti e a stampa

Antonio Montinaro

Libro

editore: Ledizioni

anno edizione: 2015

pagine: 279

Fra il 1250 e il 1256 Giordano Ruffo, nobile calabrese al servizio dell'imperatore Federico II, portava a compimento in latino ilDe medicina equorum, l'opera che segna la rinascita della trattatistica veterinaria medievale. Essa godette di una diffusione talmente ampia da potersi ritenere un vero e propriobest seller, la cui fortuna si evince dal numero di testimoni superstiti censiti, ben 189 (173 manoscritti e 16 a stampa) in 8 varietà linguistiche differenti: latino, italoromanzo, francese, occitanico, catalano, gallego, ebraico e tedesco. A fronte di una tradizione così ricca e articolata, il trattato risulta poco studiato. Manca l'edizione critica del testo latino e sono pochissime, solo cinque, le traduzioni edite: tale situazione editoriale rende assai difficoltosa l'identificazione dei percorsi che hanno caratterizzato la diffusione romanza e non romanza dell'opera e problematica l'individuazione delle famiglie dei testimoni. Il volume intende fare il punto della situazione sulla frastagliata tradizione testuale delDe medicina equorum: dopo aver fornito dettagliate informazioni su Giordano Ruffo e il suo trattato, si presentano i dati ricavati dalla collazione di un campione di codici e i risultati di un minuzioso censimento dei testimoni manoscritti e a stampa che tramandano l'opera e delle edizioni moderne ad essa relative.
28,00

La virago evirata. La dame escoillee (NRCF, 83)

La virago evirata. La dame escoillee (NRCF, 83)

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2013

pagine: 398

"La dame escoillee" è un fabliau anonimo composto nel Nord della Francia intorno alla metà del Duecento: l'autore offre una versione per molti aspetti originale della celeberrima "Bisbetica domata", un nucleo narrativo assai prolifico nella letteratura e nel folclore, dal quale trae spunto anche la nota commedia di William Shakespeare, The Taming of the Shrew. Il racconto antico-francese è per molti versi affine a un coevo Schwankmäre medio-alto tedesco, la Vrouwen Zuht di Sibote: entrambi gli autori tendono ad accentuare la valenza esemplare della vicenda narrata e ad attenuarne i risvolti comici, attuando trasformazioni profonde rispetto al nucleo narrativo di partenza.
28,00

Moralitas Sancti Heustacii. Mistero provenzale

Moralitas Sancti Heustacii. Mistero provenzale

Libro: Copertina morbida

editore: Ledizioni

anno edizione: 2013

pagine: 360

"La Moralitas Sancti Heustacii" è esponente tra i più autorevoli del corpus dei "Misteri alpini", pregevole repertorio di otto testi drammatici provenzali tardo-medievali redatti e successivamente messi in scena in alcuni villaggi nei dintorni di Briançon in una forbice cronologica assai ristretta (tra la fine del Quattrocento e l'inizio del secolo successivo) e in un'area sorprendentemente circoscritta.
28,00

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