La Scuola di Pitagora: Criterio
La cura e la virtù. Medicina ed etica nel pensiero di Descartes
Salvatore Giammusso
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2025
pagine: 232
Nel presente lavoro Salvatore Giammusso rilegge le riflessioni cartesiane sulla medicina e sull'etica nel loro sviluppo storico-sistematico. La ricerca ricostruisce il modello anatomo-fisiologico sviluppato da Descartes in un confronto critico con le teorie di Galeno e del galenismo rinascimentale; inoltre approfondisce il rapporto con lo stoicismo, che ha ispirato le riflessioni in tema di beni, virtù e azioni appropriate. Una particolare attenzione è dedicata alla terza nozione primitiva, relativa all'unione di anima e corpo. Descartes la matura e la mette alla prova nel dialogo con la principessa Elisabetta di Boemia. Su di essa si fonda l'abbozzo di una terapia delle passioni, che apre la via alla salute e alla virtù. Nell'interpretazione qui presentata la generosità è appunto la virtù che medita e "cura" ogni eccesso: essa assicura una durevole soddisfazione, senza per questo rinunciare alle passioni. Descartes riprende l'ideale della "metriopatia" o moderazione già avanzato nel medio-stoicismo antico, e lo rinnova all'interno di un paradigma moderno che trasforma le passioni tristi in materiale su cui lavorare in un percorso di crescita personale diretto verso la virtù e il piacere che ne deriva.
Saggi su Croce. Riconsiderazioni e confronti
Renata Viti Cavaliere
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2022
pagine: 272
Croce ha profondamente inciso nella cultura europea del Novecento anche in virtù dell'atteggiamento socraticamente polemico e critico-selettivo riguardo ai diversi indirizzi di pensiero del suo tempo. Gli fu dunque necessario l'esercizio costante del "confronto" allo scopo di affinare i concetti e verificarne la congruità, sempre nella consapevolezza della storicità del vero. I Saggi su Croce, qui proposti in seconda edizione, ampliata e riveduta, in occasione dei settant'anni dalla morte del filosofo, riconsiderano le centrali questioni del soggetto e del giudizio storico, della natura in relazione allo spirito e della volontà che presiede all'agire individuale. Vengono altresì esaminati alcuni incontri e scontri, reali o ideali, che Croce instaurò con pensatori non solo suoi contemporanei, nella pratica quotidiana della cultura, in segno di rinnovamento della vita morale e civile se a guidarla è l'autentica libertà dello spirito.
La civetta e la croce. Filosofia e religione cristiana in Hegel
Antonio Pirolozzi
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2022
pagine: 192
La Filosofia della religione di Hegel espone la logica della rivelazione dell'Assoluto. L'esperienza che Dio fa di sé è un guardarsi da parte dell'Assoluto che avviene attraverso la posizione e il superamento del finito. Il pensiero filosofico dispiega e contempla questo sviluppo e, ripercorrendo le tracce dell'Assoluto, che rappresentano un vero e proprio itinerarium mentis in Deum, partecipa della vittoria di Dio: una vittoria che avviene sulla Natura, sul calvario della storia e sulla stessa finitezza e fragilità umana che lo Spirito universale ed eterno ha assunto. Hegel è il punto di partenza per un sempre vivo e rinnovato dialogo tra la filosofia e la fede, tra la filosofia e la teologia. Questa nuova edizione de La civetta e la croce. Filosofia e religione cristiana in Hegel è totalmente rinnovata, "ristrutturata" e aggiornata in tutti i suoi capitoli (alcuni dei quali sono inediti).
Lo spirito del fuoco. La filosofia e l'irrazionale
Renata Viti Cavaliere
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2021
pagine: 224
Una suggestiva silloge di "schizzi" filosofici intorno al simbolo del fuoco, tra gli elementi naturali il più rappresentato nei miti antichi, nei pensatori delle origini, in poeti e scrittori d'ogni tempo. La "figura" talvolta rende più dell'argomentazione: il fuoco è così segno dello spirito che contrasta la morte. È un dono e al tempo stesso l'estremo pericolo di consunzione. Il pensiero in ogni modo teme il fuoco pur se ne avverte il fascino segreto. Sta per certo che alle idee hanno allestito il rogo i più fieri nemici della scienza, solo allo scopo di annullare secoli di cultura impressa su carta o pergamena. Fuor di metafora, il fuoco è l'irrazionale con il quale la filosofia sempre si confronta. Inspiegabile non è forse la stessa ragione, la volontà che aspira a colmare il futuro, la passione, la fede, la bellezza, il male, la contingenza della storia? Irrazionale è certo l'istanza di una razionalità assoluta. La filosofia ha il compito di combattere semmai l'irragionevolezza anche contro la pretesa assurda di abolire il mistero. Ha cioè il dovere morale di sconfessare ogni volta la superstizione dommatica, i conformismi, la cieca obbedienza ai dettami delle mode. In copertina un piccolo quadro a olio di Van Gogh, raffigurante il contadino che brucia sterpi sul finire del giorno. Al centro l'immagine di un fuocherello povero e impetuoso simbolo della riflessione solitaria, che è poi la più tenace forza per la sopravvivenza.
L'incertezza democratica. Potere e conflitto in Claude Lefort
Dario Malinconico
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2021
pagine: 320
La riflessione di Claude Lefort sulla democrazia è una delle più complesse e originali del XX secolo. Tuttavia, la sua presenza nel dibattito contemporaneo è rimasta piuttosto marginale, difficile da collocare nelle maglie (talora fin troppo strette) della filosofia politica. Il libro di Dario Malinconico, oltre ad introdurre il lettore italiano all'opera lefortiana - analizzata nei suoi rimandi alla storia delle idee, all'antropologia sociale, alla teoria politica - prova a definire le caratteristiche dell'incertezza democratica teorizzata da Lefort in oltre sessant'anni di partecipazione attiva alle vicende del Novecento. La democrazia moderna è infatti una dimensione simbolica che svuota il "luogo del potere" da ogni figurazione stabile, mostrandone la natura conflittuale e diventando fucina di nuovi diritti e di nuove soggettività riconosciute. Al tempo stesso, questa provvisorietà di contenuti e di protagonisti rende la democrazia vulnerabile, sottoposta alla minaccia continua dell'ideologia e delle prassi anti-egualitarie. Lefort ci dice perciò che solo recuperando una radicalità costitutiva la democrazia potrà reinventare se stessa e porsi all'altezza delle sfide del nuovo secolo.
Scritti per «Criterio»
Raffaello Franchini
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2021
pagine: 488
Il libro raccoglie gli articoli pubblicati da Raffaello Franchini sulla rivista «Criterio», da lui diretta tra il 1983 e il 1990. Sotto la sua direzione la testata fondata da Carlo Ludovico Ragghianti nel 1957 si tramuta da "mensile di cultura, politica e società" in una rivista di filosofia. I diversi contributi, editoriali, recensioni, relazioni a congressi, sono spesso legati a dibattiti in corso - risuona in queste pagine la polemica di Franchini contro il "pensiero debole" e le "filosofie di successo" - ma non mancano interventi più speculativi, spesso scritti paralleli a volumi già editi o altri in gestazione. Il lettore avrà modo di penetrare nel laboratorio teoretico dell'ultimo Franchini, dove, ad esempio, è ripresa e ulteriormente approfondita l'idea di progresso, articolata nel contesto di una "teoria della previsione" per meglio esaminare le istanze prospettiche della conoscenza in quanto giudizio storico. Anche gli "Scritti per «Criterio»" collaborano a comporre, assieme ad altri più noti titoli dell'autore, quel mosaico di esercizi di teoresi che per Franchini è stata l'idea di logica filosofica, chiamata a dar prova di sé sugli incerti territori della storia.
Esistenza e morte. Heidegger e Sartre
Mario Lo Conte
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2019
pagine: 102
Il tema del seguente libro riguarda il problema della morte in due delle maggiori opere filosofiche del Novecento: "Essere e tempo" di Martin Heidegger e "L'essere e il nulla" di Jean-Paul Sartre. La posizione dei due filosofi su questo tema è antitetica: se per Heidegger la morte è ciò che dà senso alla vita, per Sartre essa è assurda e toglie ogni senso alla vita umana. Se per Heidegger la morte è la possibilità più propria dell'uomo, per Sartre essa non è affatto una mia possibilità ma l'annullamento sempre possibile dei miei possibili. Si procederà a un confronto tra le due prospettive riportando le critiche che Sartre muove ad Heidegger e mostrando come queste trovino una confutazione «preventiva» in "Essere e tempo "stesso, laddove Heidegger critica il rapporto inautentico verso la morte della quotidianità. Infatti la legittimità della critica sartriana può mantenersi solo in una considerazione antropologica del pensiero heideggeriano, cosa che non può affatto sostenersi data la differenziazione che viene fatta in Essere e tempo dell'analitica esistenziale da qualsiasi forma di antropologia. Questa comprensione antropologica è ciò che impedisce di vedere lo scopo fondamentale dell'analitica esistenziale che non è interessata semplicemente a una comprensione dell'esistenza umana bensì a preparare il terreno in vista della do - manda fondamentale di ogni filosofia: quella dell'essere. Prefazione di Marco Ivaldo.
La civetta e la croce. Filosofia e religione cristiana in Hegel
Antonio Pirolozzi
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 292
"L'oggetto della filosofia della religione non è il Dio astratto della metafisica illuministica, ma il Dio vivente, il Dio che è Spirito. Le lezioni di filosofia della religione, però, non sono soltanto l'esposizione del concetto di religione e del processo che porla all'unità dell'oggetto. l'Assoluto, e del soggetto, la coscienza credente. Infatti, queste sono aneliti "un colpo d'occhio" sul mondo contemporaneo ad Hegel. Il filosofo di Stoccarda riflette sulla scissione del soggetto che ha spezzato il suo rapporto armonioso che in precedenza lo legava alla verità e al contenuto infinito offerto dalla tradizione religiosa. In ogni corso. Hegel prende posizione di volta in volta in modo sempre aggiornato sulla situazione del suo tempo, per' poi tracciare a grandi lince un bilancio al fine di partire da lì nella ricerca della soluzione. Le pagine clic seguono vogliono ripercorrere in maniera sistematica, e talvolta con novità, l'itinerario speculativo hegeliano degli anni berlinesi sulla religione manifesta, ovvero il cristianesimo. Metodologicamente si è potuto procedere grazie alla traduzione italiana, a cura di Roberto Garaventa e di Stefania Achella. dell'edizione critica delle 'Vordesungen über die Philosophie der Religion', curata in Germania da Walter Jaeschke. Il presente lavoro si chiude con un'Appendice che contiene la prima traduzione integrale del 'Fraginent rom Dreieck der Dreiecke di Hegel', e con un saggio che ho voluto dedicare alle interpretazioni italiane che Raffaele Mariano, Benedetto Croce e Carlo Antoni hanno rivolto alla filosofia della religione di Hegel."
Filosofia e religione. Attraversando Fichte
Marco Ivaldo
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2017
pagine: 304
Nell'orizzonte, assai ricco di grandi personalità, della filosofia classica tedesca, il rapporto fra la filosofia e la religione riceve varie letture e diverse tematizzazioni, di alta potenza speculativa e ancora oggi per nulla superate. In questo contesto mobile e variegato la filosofia di Johann Gottlieb Fichte (1762-1814) si presenta come una comprensione della religione, o forse più propriamente del 'religioso', condotta dal profilo di un pensiero trascendentale, ossia realizzata in maniera da tener fermo il punto di vista dello spirito finito. Anzitutto la religione è un modo di atteggiarsi della ragione, non del sentimento o dell'intuizione; inoltre però la religione non viene pensata come superata nella filosofia, ma filosofia e religione sono comprese e correlate come due distinti approcci all'originario, abitate da quel "desiderio dell'eterno" che costituisce la struttura fondante dello spirito finito; infine questa struttura dello spirito finito è da se stessa aperta all'accadere 'concretamente concreto' della libertà divina e umana, ossia alla possibilità di una 'storica', e nella sua storicità indeducibile, rivelazione.
Lessico crociano. Un breviario filosofico-politico per il futuro
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2016
pagine: 769
Cosa resta di Croce oggi? "Il Lessico crociano" che qui si presenta muove da questa domanda. Il progetto editoriale ha avuto inizio nel 2013, quando alcuni dei più autorevoli studiosi italiani e stranieri e una nuova generazione di interpreti di Croce sono stati invitati dalla curatrice a redigere un piccolo essenziale "lessico" concettuale del pensiero crociano. E così hanno preso forma le "voci" che qui si leggono e che spaziano dall'arte alla politica, dalla logica alla storia, dando testimonianza della variegata e complessa fisionomia intellettuale del pensatore che più e meglio di altri ha rappresentato nel Novecento lo spirito della filosofia italiana, anche al di fuori dei confini nazionali. Superata la stagione ideologica che ha visto schierati su due fronti avversi i "liquidatori" e i "difensori" ad oltranza del crocianesimo, e verificata pure l'insufficienza di una storiografia "monumentale" e "antiquaria" applicata alla carne ancora viva dell'eredità di pensiero crociana, il tempo è propizio per leggere finalmente Croce in modo positivamente "barbarico", vale a dire da figli di nessuna scuola e con occhi nuovi. E verificare, di conseguenza, non la banale profetica attualità o la irredimibile inattualità dei contenuti quanto la benefica vitalità di un impianto metodologico e in generale di un approccio autenticamente cosmopolitico alle questioni del mondo.
La coscienza del futuro
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2014
pagine: 320
Descartes filosofo e scienziato
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2014
pagine: 192
La rinnovata attenzione con cui l'ermeneutica contemporanea ha intessuto un dialogo costante e proficuo con Descartes filosofo e scienziato, sottraendo il filosofo francese ad ogni tentativo di enfatizzare l'uno o l'altro dei poli fondamentali di riferimento, va rintracciata nello stesso intricato ramificarsi del progetto cartesiano, volto a dimostrare che la tesi interazionista non rappresenta affatto la pietra d'inciampo che mina alle radici la compattezza e la robustezza del metodo scientifico. Essa è peraltro contraddetta dagli stessi testi cartesiani, rimettendo così in discussione la percezione corretta che Descartes medesimo aveva della tensione bipolare del dualismo.