Jaca Book: Jaca Letteratura
Churramabad
Andrej Volos
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2013
pagine: 574
In incalzanti capitoli, che spaziano dagli anni Venti e Trenta fino agli anni Ottanta e Novanta, si delineano le vicissitudini di una terra di frontiera, ai confini di Afghanistan e Cina, nella difficile e fragile convivenza dei vari popoli pur sotto la "normalizzazione sovietica" e nella guerra civile che dopo il crollo dell'URSS ha dal 1992 e per cinque anni contrapposto, in Tagikistan, nomenklatura comunista e forze nazionaldemocratiche e islamiche, per poi diventare una cruenta guerra di etnie e clan. Tale guerra ha devastato l'intero Paese e inferto innumerevoli lutti alla popolazione, costringendo in particolare molti russi assimilati, arrivati tre o quattro generazioni prima al seguito dell'Armata Rossa conquistatrice, a un esodo biblico verso la Russia: una patria tutta da ritrovare, che non conoscevano e non li accettava. Churramabad-Dusanbe, capitale reale e mitica, è l'emblema di una vita possibile sognata, serena e felice o piuttosto della crudeltà scatenata e dell'angoscia senza scampo? Attraverso vicende di grande sapienza narrativa, ne percorriamo le vie saccheggiate e insanguinate, insieme a tanti personaggi russi e tagiki, di nulla colpevoli se non di voler esistere e amare e nostalgici, sempre, degli impervi sentieri della fratellanza umana, con lo sguardo volto alle vette e alle nevi eterne delle montagne, cercando sollievo all'esasperazione di una vita sopraffatta da ingiustizie e prevaricazioni vecchie e nuove.
Sogni in tempo di guerra
Thiong'o Ngugi Wa
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 221
Ngugi Wa Thiong'o, fra i più grandi scrittori africani viventi, dispiega in queste pagine il racconto della sua infanzia e prima adolescenza con disarmante semplicità e freschezza. Scrittore capace di esplosiva denuncia politica (Petali di sangue, Jaca Book, 1979) e di complesse tessiture polifoniche del mondo keniano post-indipendenza ("Un chicco di grano", Jaca Book, 1978, 1997), raccoglie qui le sue energie di narratore distillandole in un linguaggio immediato, che si fonde con il racconto di se stesso ragazzino, ma che progressivamente sempre più va amplificandosi nei grandi eventi storici in cui il protagonista si trova immerso. Prendendo le mosse dai più lontani ricordi del suo gruppo familiare, tutta l'esistenza raccolta nelle cinque capanne del padre e delle sue quattro mogli, la storia personale del bambino finisce per incontrarsi e scontrarsi con quella di un Kenya scosso dai fermenti indipendentisti e dalla dura repressione del governo britannico. Il fascino della parola pervade tutto il libro, presagio del destino del protagonista: dai racconti collettivi del paese, in cui la consistenza storica del fatto si perde nella pluralità delle voci che lo compongono, alle storie raccontate in famiglia "con il riflesso delle fiamme che danzava sui volti", dall'incontro con la parola scritta, grazie a un'inseparabile Vangelo prima e alla biblioteca di un insegnante poi, alla fallace linearità della propaganda coloniale che occupa ogni spazio pubblico...
Pensieri improvvisi con ultimi pensieri
Andrej Sinjavskij
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2014
pagine: 127
Una lingua elegante, uno humor russo, la coscienza critica di una società sottoposta alla menzogna. I Pensieri improvvisi di Sinjavskij, a cavallo tra saggistica e opera letteraria, facili di lettura, ma di lenta assimilazione, sono pensieri dal profondo. Sono i grandi temi della vita e della morte, pensieri senza fine, profezia di future meditazioni.
L'uomo nuovo. Tre racconti
Aleksandr Solzenicyn
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2013
pagine: 123
Dopo l'esordio nel 1962 con "Una giornata di Ivan Denisovic" e altri racconti che l'avrebbero reso famoso nel mondo, il premio Nobel Aleksandr Solzenicyn si dedica a romanzi e cicli narrativi sempre più imponenti. Negli anni Novanta, tornato in Russia dopo la permanenza americana, Solzenicyn si dedica con estrema efficacia alla forma breve dei racconti. I protagonisti dei tre racconti sull'Uomo nuovo, inediti in italiano, ci riportano agli anni Venti del Novecento. Sono personaggi sul cui entusiasmo e dedizione dovrebbero edificarsi il Mondo nuovo e l'Uomo nuovo preconizzati dalla Dottrina e dalla Propaganda sovietica. Il primo racconto narra la vicenda del professore severo e dell'allievo negato per gli studi ma che ha fatto strada nel nuovo assetto politico-poliziesco. L'allievo che riuscirà a indurre il docente a venire meno al suo dovere educativo, fino a farsi delatore di colleghi e amici. Il secondo racconto riguarda due giovani donne e narra, per l'una come sia distruttiva la cieca violenza a cui si adatta per poter sopravvivere e ottenere vantaggi materiali; per l'altra, descrive l'eroismo e l'abnegazione di un'insegnante di lettere che cerca di trasmettere ai propri allievi contenuti morali ed eterni, nonostante i programmi scolastici sovietici: lei continuerà su questa strada pur sapendo di essere votata alla sconfitta. Il terzo racconto, infine, dipinge uno sconfitto senza speranza. È il ragazzo contadino, figlio di kulaki deportati...
La lézarde
Édouard Glissant
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2013
pagine: 249
In un'isola dei Caraibi, le giovani generazioni a cavallo della seconda guerra mondiale soffrono il peso del colonialismo e di regimi repressivi che frenano le istanze di libertà e di giustizia sociale. Alcuni giovani rivoluzionari decidono di uccidere un uomo considerato traditore e al soldo dei padroni. Il loro primo atto di libertà sarà l'assassinio. Il nemico da abbattere è rappresentato da un pubblico ufficiale. L'esecutore arriva dai monti, mentre il regista della pièce viene dalla città. Il gioco psicologico è intenso, Glissant tratteggia personaggi avvertiti su come funziona il mondo, ma quasi attoniti e indifesi di fronte al nuovo quadro politico che si va configurando. L'opera mantiene una tensione altissima, i grandi temi del colonialismo restano sullo sfondo, la natura clemente o infida crea l'atmosfera. Il palcoscenico è l'isola dai cui monti scende la Lézarde, la crepa, il fiume che sinuosamente si riversa in mare in coincidenza con un'alta barriera di scogli, al centro del dramma. La presenza del fiume, anima mitica dell'isola, ritma le passioni e i conflitti di Mathieu, di Thaél - l'uomo dei monti - e dei loro amici. Lo scrittore caraibico assume nel suo universo letterario anche la forza critica e introspettiva dell'esistenzialismo europeo. L'opera premonizione di quanto avverrà in un'altra isola, che i grandi movimenti non hanno saputo prevedere - è un dramma senza tempo, momento antico e presente nel mondo di Calibano.
Lagum
Svetlana Velmar-Jankovic
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 268
Belgrado, 1984. Una vecchia signora ricorda, ma le mancano le parole per raccontare che cosa fu la sua vita. E, d'altronde, possiede ancora una vita quando si è vista la Storia e il suo seguito di violenze assassinare giorno dopo giorno la piccola storia di ciascuno? Ritorno nostalgico verso la fine degli anni Trenta... Milica e Dusan avrebbero potuto formare una coppia libera e felice. Sono dei borghesi, certo, ma la cui vita è tutta votata ai valori dello spirito: Milica insegna, Dusan è un critico rinomato. Sopraggiunge la guerra, che lacera la loro unione, li separa, li strazia. Tornata la pace, è un'altra confusione che si insedia, altre illusioni che prendono il volo. I "compagni" hanno vuotato l'appartamento di tutto quanto simboleggiava la vita: i libri, il mobilio, i quadri, il pianoforte. Milica ha resistito ai nazisti, ma non ha mai voluto aderire alle reti titine: la brutalità dei vincitori, le loro menzogne, la falsità del loro linguaggio le provocano repulsione. Eccola divenuta indesiderabile. I suoi amici non la salutano più - quand'anche non si siano trasformati in delatori del nuovo regime. Gli anni passano, un mondo sconosciuto si annuncia all'orizzonte, ma Milica non crede più alle sue promesse: sa che i germi del Male, seminati allorquando una società incurante si sforzava di ignorare ciò che si veniva tramando, angustiano ancora la terra e il cuore degli uomini...
Gaudeamus
Mircea Eliade
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 256
Nel romanzo della sua gioventù, carico di atmosfere universitarie sullo sfondo di una Bucarest segnata dal ritmo delle stagioni, Mircea Eliade si racconta come un ragazzo guidato da un profondo e intransigente furore di conoscenza, spietato osservatore della comunità studentesca in cui è immerso e con cui pure interagisce attivamente. Non sappiamo quanto di questo carattere esasperato corrisponda alla personalità storica del giovane studioso, o ne sia la parossistica rappresentazione; Eliade scrive un romanzo, creazione letteraria volta vampirescamente a succhiare il sangue del reale. Ed egli è già scrittore a tutto tondo in queste pagine, che seguono la saga scolastica narrata ne "Il romanzo dell'adolescente miope" (Jaca Book, 1992), dotato di una qualità affabulatoria che doveva essergli propria anche nella comunicazione orale e già capace di mettere in scena gli sconfinati campi del sapere che andava sondando, trasformandoli in materia narrativa. Ciò sarebbe avvenuto in maniera insospettabile nella sua successiva produzione letteraria, segnata dal fantastico e dal misterioso senza che il registro realistico fosse mai del tutto abbandonato. Scritto da un Eliade ancora giovane nella sua Bucarest sul finire degli anni Venti, questo romanzo restituisce alla perfezione la tensione estrema che precede lo slancio verso la vita, l'irrequietudine di scelte ancora da fare, l'attesa prima del viaggio con cui infatti si chiude il libro.
Hammam Balcania
Vladimir Bajac
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 411
Due narrazioni si intrecciano in questo libro, separate dai secoli ma unite da un luogo, i Balcani, e da un tema, l'identità. La prima e più importante dispiega la grandiosa vicenda storica del pascià Mehmet Sokollu, alias Bajica Sokolovic, giovane serbo strappato alla sua terra per essere formato nelle file dell'alta burocrazia dell'Impero ottomano, fino a diventarne gran visir al servizio di Solimano il Magnifico. La seconda narrazione ha inizio in una località termale in Bosnia verso la fine degli anni Settanta del XX secolo e mette in scena lo scrittore stesso, spesso accompagnato dall'amico Orhan Pamuk, e le sue riflessioni intorno ai concetti di nazione, di confine, di fede e, soprattutto, di identità, stimolate e quasi evocate dai vapori di un bagno turco proprio al gran visir intitolato. Serbo e turco insieme quest'ultimo, cristiano ortodosso e infedele suo malgrado, protagonista di una straordinaria ascesa ai vertici dell'Impero ottomano di cui avrebbe retto le sorti per lunghi anni, e intimo amico di un altro grande straniero cristiano al servizio del sultano (questa volta greco), Sinan, il più grande architetto islamico di tutti i tempi. Così la vicenda storica rivela allo scrittore il debito iniziale di ogni identità, storica, culturale ma anche personale, la permeabilità di ogni confine - quale terra più dei Balcani può esserne testimone?
Barabba
Pär Lagerkvist
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 157
Barabba è il capolavoro di Lagerkvist, un classico assoluto della letteratura del XX secolo, pubblicato nel 1950, un anno prima che gli fosse conferito 0 premio Nobel. È un romanzo di rara potenza drammatica e suggestione visiva, caratterizzato da una scrittura densa e concisa, sicuramente nell'insieme debitrice della passione per il teatro dell'autore (che infatti ne trarrà una riduzione teatrale qualche anno più avanti). Così Lagerkvist conduce il racconto non per trame ma per scene (forse, stazioni), secondo le strutture tradizionali del dramma religioso, che tuttavia rappresenta con incisive pennellate narrative volte a delineare i personaggi e i moti del loro animo. Non dramma, non teatro quindi, ma narrazione pura alimentata dal senso scenico di chi amava il teatro. "Barabba è lo studio di un essere che dal suo stato primitivo di bruto evolve in uomo, a causa di un trauma rivelativo, e che desidererebbe cogliere il senso della ragione dei suoi ora nuovi sentimenti, di quella, vaga, presenza divina che scorge nelle cose, in quegli altri, i cristiani, cui vanamente vorrebbe mescolarsi sottraendosi alla sua decisa funzione simbolica: Barabba, l'uomo 'con sul petto il nome di Dio sbarrato da una croce'." (dalla Postfazione di Alessandro Ceni)
Ama la rivoluzione!
Aleksandr Solzenicyn
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 267
"Ama la Rivoluzione!" Tale l'imperativo che muove Gleb Nerzin, il protagonista di questo romanzo di Aleksandr Solzenicyn, scritto in detenzione nel 1948 e ripreso nel 1958. Gleb è un coscritto di 23 anni che, confinato nelle retrovie, arde dal desiderio di raggiungere il fronte (siamo nell'estate del 1941) a difendere la patria sovietica aggredita dai tedeschi per poi contribuire alla Grande Guerra Rivoluzionaria che rinnoverà il mondo. Varie tappe segnano la disillusione dell'eroe e del suo ideale e gli fanno aprire gli occhi sull'arbitrio e gli egoismi che caratterizzano in realtà quel suo immaginario "mondo perfetto", ma l'avventuroso cammino di Gleb (alter ego dello scrittore) verso la prima linea della guerra costituisce uno straordinario itinerario formativo che lo attrezza per le più consapevoli battaglie a venire. Queste avventure del giovane Nerzin sono il punto di partenza perfetto, non solo cronologico, per accostarsi all'universo letterario e spirituale del grande scrittore, di cui "Ama la Rivoluzione!" fornisce ad ogni momento significative anticipazioni. Del futuro premio Nobel scopriamo così, ed è una rivelazione folgorante, tutta la giovane anima che dà nerbo al racconto, appassionato e veritiero, di un mondo in ebollizione: sia sul versante drammatico di prove epocali, sia sul versante umoristico o addirittura comico di laboriose interazioni interpersonali, registrate da un Nerzin-Solzenicyn già capace di sapiente ironia.
Aké. Gli anni dell'infanzia
Wole Soyinka
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2012
pagine: 327
Aké è la storia di un'infanzia, la storia di un'educazione e di molteplici realtà che si incrociano nella formazione di un giovane uomo: romanzo autobiografico, o storia di un'iniziazione alla vita, fonde il sostrato mitico della realtà africana con la coscienza letteraria di un autore profondamente immerso nella cultura europea novecentesca. Come scrive Mario Baudino nella postfazione, Soyinka è uno scrittore "assai occidentale almeno per quanto riguarda le soluzioni stilistiche. In un romanzo come Akè pare di risentire non solo l'eco di tutte le fanciullezze, ma le note struggenti di una fanciullezza occidentale e novecentesca, quella che è rimasta la fanciullezza. Gli undici anni di fanciullezza raccontati in questo romanzo autobiografico sono anche la storia del diventare uomo, ma non solo. Sono la storia di un passaggio, d'una soglia che viene varcata dal paese incantato, dall'infanzia al mondo degli adulti, dal paese innocente alla civiltà urbana, dalla totalità indivisa alla differenza dei mondi: il terzo mondo, l'Occidente, ma tutto questo senza che il dopo cancelli il prima. Con la fine dell'infanzia, la fine della foresta, la fine, in un certo senso di Aké, finisce anche il libro. L'ultima pagina è la soglia, ma il piccolo Wole l'ha già vista di lontano".