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La citta di Cosenza ha origini antiche e nel corso dei secoli ha subito varie contaminazioni da culture e popoli provenienti da tutto il Mediterraneo e anche dalla stessa penisola italica che hanno inciso significativamente nel dialetto e nell'arte di preparare i cibi. Nella cucina cosentina, in particolare, tante sono le ricette e tanti i termini dialettali utilizzati di origine greca, romana, araba, francese e spagnola e queste influenze hanno fatto si che la cucina dell'intera provincia diventasse una delle piu ricche e gustose. In questo breve saggio riporto le ricette delle preparazioni piu comuni e apprezzate. Il titolo del libro vuol significare che la persona in carne veniva vista di buon occhio perche la si pensava facoltosa e quindi in grado di lasciare nel piatto l'ultimo boccone, a crianza appunto.

Cos'è una famiglia? È solo un legame di sangue, o è soprattutto la scelta quotidiana di esserci l'uno per l'altro? Alessandro non era il padre biologico dell'autrice, ma ne è stato padre a tutti gli effetti. Con lui ha imparato che i gesti contano più delle parole, che la cura costruisce appartenenza, che si può amare senza condizioni. Dopo la sua scomparsa, resta un dialogo che non si interrompe. Il silenzio della tua assenza è la testimonianza sobria e intensa di un amore familiare che supera i confini biologici, trasformando l'assenza in presenza e il ricordo in gratitudine.

Presentare la storia, la vita di un paese e la sua gente e un'impresa non facile. Apprendere ed apprezzare il proprio ambiente, le proprie radici, riscoprire le tradizioni e i colori che danno un significato particolare alla vita quotidiana e alla base della nostra vita e di quelle delle future generazioni.

Chi può dire, esattamente, che volto abbia l'amore, quello vero. Di che colore siano i suoi occhi? Quale forma abbia la sua bocca? O il profumo della sua pelle? Però una cosa forse si può affermare, l'amore quello vero è quello che senti quando una persona ti sta dicendo: "Devo andare!" E tu in quell'istante ti rendi conto che il tuo cuore ha già fatto il viaggio insieme a lei, quando si gira per guardarti e quegli occhi sono così grandi e belli, così profondi da riflettere l'infinito.

Storia di in falegname restituisce voce a Giuseppe, attraverso lo sguardo del figlio, Gesù. Non un'icona distante ma un uomo che lavora, che dubita, che affronta con sobrietà le prove della vita. Ispirato ai Vangeli apocrifi, il libro attraversa le tappe decisive della sua esistenza: la scelta dello sposo, il sogno che placa l'inquietudine, il censimento, la fuga in Egitto il ritorno in bottega fino alla vecchiaia e all'addio della comunità. Il racconto unisce la concretezza dei gesti quotidiani e la forza di un ruolo che si definisce nella discrezione. Una paternità fatta di responsabilità silenziosa e di presenza costante.

Per ammazzare mio figlio basto da sola è un romanzo che si muove tra intimità familiare, confessione e indagine. La voce narrante è quella di Vittoria, donna divisa tra la carriera in pubblicità e una vita privata segnata da tradimenti, gravidanze inaspettate e legami irrisolti. La scrittura procede in presa diretta, senza schermi: la rabbia, la delusione, la fatica del perdono non sono addolcite, ma offerte al lettore così come nascono.

"Alessandra è una persona che si è impegnata tantissimo nella sua vita, ha ricevuto tante informazioni, ha avuto tanti vissuti e li dona in una maniera veramente aperta e mirata, per ciò che la persona e in grado di cogliere in quel momento. Stando con lei e frequentando le sue lezioni, abbiamo avuto l'impressione che ci fosse un disvelarsi continuo di elementi che potevano essere alla nostra portata. Progredendo in questo percorso di Qi Gong, ci siamo accorti che c'e un mondo di cui prima non ci rendevamo conto ed e solo proseguendo che si comprende che c'e molto di più... Alessandra è così generosa nel trasmettercelo, in modo che venga da noi trasformato in "altro", questa è la cosa più bella che possa fare una persona che possiede la "conoscenza". In questo saggio potete trovare le nostre storie, ma anche preziose nozioni riguardo questa disciplina antichissima tutta da scoprire.

Suoni e una raccolta di poesie che non si limita a essere letta: va percepita, ascoltata, vissuta con tutti i sensi. Giuseppe Sanfilippo accompagna il lettore in un viaggio tra amore e memoria, cadute e rinascite, amicizia e radici profonde, intrecciando emozioni autentiche e universali. Dalla forza dei ricordi al legame con la natura, dalla delicatezza dei sentimenti all'energia del dialetto messinese, ogni verso diventa vibrazione che illumina l'anima. Un invito a entrare in risonanza con i suoni della vita, riscoprendo la poesia come luce interiore che nutre cuore e mente.

Ogni mattina Giulia prende lo stesso tram, ignara che tra sguardi, conversazioni leggere e manifesti dimenticati, la sua vita stia per intrecciarsi con quella di Mario, "ingegnere sognatore", e di Pietro, un regista che ha fatto del silenzio il proprio rifugio. Tra le strade di Roma e la magia fragile di un piccolo cinema a rischio chiusura, nasce un'avventura fatta di amicizia, amore e resistenza. Un romanzo che racconta la bellezza nascosta nelle routine quotidiane e la forza dei luoghi che sanno custodire i sogni.

Questa opera postuma di Antonino Marrale e stata pubblicata da me, Lucia Tardino, sua moglie, dopo la sua scomparsa.

Uno sguardo che evoca un passato misterioso. Nel silenzio ovattato di un dicembre innevato, Diana torna nel paese della sua giovinezza, portando con se il peso di una vita spezzata e il ricordo di un amore mai vissuto. Un incontro inatteso con Stefania, l'amica perduta, riapre le porte del passato: l'estate dei sogni, Dino, il ragazzo che le aveva unite... e poi divise. Ma il tempo non e lineare, e ciò che sembra presente e solo un'eco. In un salotto che profuma di lavanda e rimpianto, Diana scopre una verità taciuta per trent'anni. Una lettera mai letta, un amore mai detto, un addio mai compiuto. Un racconto struggente e delicato, dove la memoria si mescola alla neve, e il perdono diventa l'unico dono possibile.

«[...] Yuzaf non è asceso al cielo come c'è raccontato. In cerca di una risposta impossibile, almeno quanto il dubbio che lo colse durante il supplizio, lamentando l'abbandono del Padre, ha invece continuato a vagare fra le dimensioni del reale e del fantastico. Questa la sua missione, la croce alla quale sembra condannato dalla stessa natura di cui e composto, che gli fa incontrare altri "inverosimili" come lui: Corto, Srinivasa, Ramon, Judex, dando vita a una ratatouille filosofica in salsa spirituale, insaporita con un melting pot delle migliori spezie antropologiche, raccolte dall'autore [...]» (dall'introduzione di Alessandro Arvigo). «"Il leggio a nove posizioni" è un'opera di confine, una terra letteraria in cui tutto è stato e, proprio per questo, tutto potrà essere, ma in veste completamente nuova. È un topos letterario vero e proprio, una marginalità filosofica dove, con tale termine, non intendiamo qualcosa di immaginario [...]» (dalla prefazione di Pamela Michelis)