Giuffrè: Per la storia pensiero giuridico moderno
Una grande tela di ragno
Gianluca Russo
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2025
pagine: X-549
Sviluppato sulla stessa linea di Governare castigando, il volume amplia panorama e profondità. Per la mole di fonti archivistiche consultate e per l'oggetto: non più il solo segmento criminalistico, ma l'ordinamento tutto e la cultura giuridica dello Stato fiorentino nella problematica stagione dei diritti patri. Se, per la Toscana, il gius patrio è attestato solo intorno alla metà del Settecento, il volume ne coglie le premesse in un denso e sfuggente diritto comune toscano. Anche nelle terre dei Granduchi, fra XVI e XVIII secolo, con l'assottigliarsi delle certezze medievali, si va alla ricerca dell'ordine. Una ricerca corale, cui concorrono, ora cooperando, ora confliggendo, il Principe con la sua legge, i magistrati con la loro prassi cancelleresca, gli auditori di Rota con il loro stylus iudicandi. È questa la grande tela di ragno che il volume indaga, con i giureconsulti di Stato seduti nei grandi tribunali fra i suoi tessitori più laboriosi e scaltri. Perché se, da un lato, statualizzare lo ius commune e rivederne la dialettica con gli iura propria è funzionale a un minimo di uniformazione in un territorio fra i più frastagliati, dall'altro, la stessa operazione diventa schermo ideologico formidabile dietro cui condizionare precise dinamiche costituzionali. Un ordito complesso ma solido, che solo con fatica l'assolutismo dei codici riuscirà a disfare.
Alla ricerca dello Stato di diritto
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2025
pagine: XV-195
Addentro alle parole del diritto
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2025
pagine: VII-420
Paolo Grossi Mario Sbriccoli. Carteggio (1962-2004)
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2025
pagine: 363
Il carteggio tra Paolo Grossi (1933-2022) e Mario Sbriccoli (1941-2005) offre al lettore un osservatorio privilegiato per tracciare un capitolo importante della storia del diritto e della cultura giuridica nell'Italia del secondo Novecento. Il maestro fiorentino, che più tardi sarà giudice e presidente della Corte Costituzionale, incontra a Macerata, nel 1962, uno studente dalle spiccate doti intellettuali. Il giovane professore è all'inizio della sua prestigiosa carriera, lo studente è alla ricerca di una guida autorevole. É il principio di un grande sodalizio destinato a durare decenni. L'epistolario svela, senza filtri, il graduale processo di “riconoscimento”; Grossi e Sbriccoli, lettera dopo lettera, disegnano un percorso comune in cui l'uno “insegna” qualcosa all'altro: Grossi emergerà come indiscusso caposcuola, fondatore di istituzioni fiorentine e figura di primo piano della cultura italiana, Sbriccoli, a sua volta, come maestro pronto ad aprire nuove strade e a contribuire in modo decisivo allo sviluppo della storia del penale e della giustizia. Grazie al carteggio è possibile entrare nel cuore di una vicenda straordinariamente ricca dal punto di vista umano e scientifico, testimonianza eloquente, viva, “universale” di quella che è una relazione esemplare tra maestro e allievo costruita sulla base di alcuni valori fondanti: il rigore, il pluralismo, il rispetto dell'autonomia, la valorizzazione di ciò che appartiene alla singolare personalità di ogni studioso.
Guerra aerea e razionalità giuridica (1899-1938)
Filippo Ruschi
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2024
pagine: XIV-516
La conquista dell'aria non ha rappresentato soltanto una grandiosa impresa scientifica e tecnologica, ma ha avuto effetti altrettanto rilevanti sulla dimensione bellica: la verticalizzazione della forza, infatti, ha determinato una rivoluzione in campo militare e, al tempo stesso, ha generato una violenza tanto inedita quanto devastante. Questo processo ha conosciuto un'accelerazione tumultuosa: tra il pionieristico volo dei fratelli Wright e i primi bombardamenti aerei sui centri urbani avvenuti nel corso della Prima guerra mondiale corre appena un decennio. Là dove, lo scatenamento di un simile flusso di energia ha innescato una conflittualità indiscriminata: sorvolare la superficie terrestre ignorando ogni barriera fisica, si è tradotto nella possibilità di proiettare la forza senza tenere conto di alcun vincolo normativo. Adottando le lenti della filosofia del diritto internazionale e imboccando un itinerario genealogico aperto al dialogo con altri saperi – la storia della tecnologia, quella diplomatica, la geopolitica −, il volume esamina le tappe di una sconfitta: quella della società internazionale impegnata a regolare la guerra aerea. Si tratta di una vicenda su cui oggi è bene tornare a riflettere, nel momento in cui la rivoluzione digitale va ridefinendo la geometria della violenza bellica.
La tortura giudiziaria nel diritto comune
Piero Fiorelli
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2024
pagine: X-139
L'ingranaggio della cittadinanza sociale. Il Welfare State britannico tra National Insurance e National Health Service
Pacinotti Lorenzo
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2024
pagine: XLV-358
Muovendo dalle chiavi interpretative offerte da T.H. Marshall in Citizenship and Social Class, il volume ripercorre l'evoluzione novecentesca dei diritti sociali in Gran Bretagna e la loro ricomposizione storica nel tessuto dei diritti civili e politici, mediante l'esame dell'effettiva consistenza giuridica di un impianto solidaristico fondato sull'indivisibilità dei diritti e pensato entro la dimensione unitaria della cittadinanza. Esito di riflessioni articolate ed elaborazioni composite, la vicenda è ricostruita guardando al superamento del modello stigmatizzante della Poor Law e alle complessità dell'itinerario che dalla predisposizione dell'assicurazione sociale conduce, a seguito delle proposte del celebre piano Beveridge, al varo del National Health Service, simbolo più genuino della cittadinanza sociale e del Welfare State universalistico allestito nell'immediato secondo dopoguerra. Se osservati nelle loro articolazioni giuridiche, anche i percorsi della crisi appaiono radicati nell'ingranaggio della relazione amministrativa tra cittadino e Stato, nell'irrisolta tensione tra individualismo e collettivismo, diritti di libertà e diritti sociali, Rule of Law e Welfare State.
Lineamenti della posizione costituzionale del presidente del consiglio dei ministri
Alberto Predieri
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2023
pagine: XIX-164
La monografia "Lineamenti costituzionali della posizione costituzionale del Presidente del Consiglio dei Ministri" costituisce da tempo un classico tra gli studi costituzionalistici dedicati al Governo, come dimostrato dal fatto che viene continuamente evocato nei saggi sul tema scritti dalla dottrina più autorevole. L'argomento venne assegnato a Predieri da Piero Calamandrei che aveva ben chiaro come tutti gli studi del passato sul Presidente del Consiglio dei Ministri (e ancor più quelli sul Capo del Governo secondo la dizione della l. 24 dicembre 1925 n. 2263) necessitassero di una completa rivisitazione. La quale trovò in effetti inveramento nella monografia in oggetto, che subito mise a fuoco le coordinate del nuovo assetto ordinamentale. La perdurante attualità del tema e la congruità, anzi l'antiveggenza di molte delle conclusioni cui giunse Predieri, trovano riscontro nella prefazione di Augusto Barbera, il quale mette in luce come tante delle soluzioni avanzate sono confortate dalla dottrina e dagli eventi successivi mentre altre sono tutt'ora oggetto di discussione: una per tutti, anche perché se ne si è dibattuto a lungo di recente in sede di formazione del primo Governo Conte, e cioè se il Presidente della Repubblica possa rifiutarsi di nominare un Ministro proposto dal Presidente del Consiglio. La monografia si segnala anche per il metodo impiegato del tutto disallineato rispetto al metodo formale fino ad allora imperante. In primo luogo per la approfondita indagine storica, basata tra l'altro non solo su testi giuridici ma su testi storici, sugli atti parlamentari, su documenti di archivio oggetto di ricerca diretta e da cui vengono tratte preziose indicazioni anche ai fini della architettura giuridica, ciò secondo il criterio della rilevanza estrema, ai fini del funzionamento degli organi costituzionali che hanno fatto e prassi destinati sovente a evolversi in convenzioni se non in consuetudini. In secondo luogo, per l'ampia analisi comparatistica non astretta a richiami generici nelle note ma ricca di articolate e puntuali dissertazioni da cui emergono come soluzioni adottate in altri Paesi possano costituire modelli da tener presente. Tutto questo secondo un fil rouge di fondo che è la ricerca di limitazioni e nel contempo di efficientamenti del potere del Presidente del Consiglio attraverso la massima giuridicizzazione anche di atti costituzionali sommi, al fine di sottoporre ad una innervatura di regole la pura volontà politica.
La terra e il codice: l'enfiteusi
Giacomo Pace Gravina
Libro: Libro in brossura
editore: Giuffrè
anno edizione: 2023
pagine: XI-138
Tra le figure dell'esperienza giuridica relative al possesso terriero un posto importante, tra Ottocento e Novecento, è stato occupato dall'enfiteusi. Bandita dalla Rivoluzione francese, esclusa dal Code Napoléon, venne accolta dai codici preunitari della Restaurazione perché ritenuta cruciale per lo sviluppo dell'agricoltura e della ricchezza fondiaria. La ricerca parte da queste premesse per tracciare una storia dell'enfiteusi fatta di terra e di uomini, di interessi e di problematiche sociali, ove l'antico contratto agrario gioca un ruolo centrale per l'eversione feudale e l'appropriazione della manomorta ecclesiastica da parte di un nuovo ceto ‘civile' che si appresta al proprio ingresso nelle dinamiche socio-politiche dell'Italia unita. Scienza giuridica, logiche proprietarie e istanze progressiste si intrecciano tra la fine del sec. XIX e l'inizio del XX fino alla ridefinizione dell'enfiteusi come diritto reale, e alla sua inclusione nei progetti che condussero alla codificazione civilistica del 1942, anche in prospettiva coloniale, con un palese rafforzamento del diritto del concedente. Il secondo dopoguerra e le seguenti riforme declinarono l'istituto a favore del dominio utile, provocando così la crisi dell'enfiteusi, tanto da farne presagire la scomparsa: l'esperienza degli ultimi anni invece ne documenta persistenza e vitalità.