Giappichelli: Scienze giuridiche e sociali
El Prelegado en derecho romano clàsico. Fundamentos y règimen juridico
Maria De Las M. García Quintas
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2016
pagine: IX-170
Il prelegato costituisce uno dei temi più dibattuti nella dottrina romanistica che si occupa di diritto ereditario. Il volume, analizzando la ricca casistica del diritto romano classico, identifica da un lato la natura del prelegato, quale istituto in forza del quale il legatario che sia anche erede ha diritto di conseguire per intero quanto previsto a suo favore dalla disposizione a titolo particolare in prededuzione e, in aggiunta, la propria quota di eredità (assegnatagli per testamento o dalla legge); dall'altro la significazione storica di questo istituto, vedendone la forza e lo sviluppo dal diritto romano classico, al diritto comune sino al diritto civile e forale spagnolo e, più in generale, europeo.
La libertà religiosa secondo il diritto internazionale e il conflitto globale dei valori-International religious freedom and the global clash of values
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2015
pagine: VIII-158
Il volume raccoglie gli atti del Convegno internazionale su "International religious freedom and the global clash of values", co-organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza della LUMSA di Roma e dai Center for Law and Religion e Center for International and Comparative Law dell'Università di St. John's, di New York, e svoltosi a Roma il 20 e 21 giugno 2014. Vi si sono discussi, da parte di accademici, di esperti e di personalità politiche, di diverso orientamento e cultura, aspetti giuridici e politici della libertà religiosa: la dimensione concettuale, la natura di diritto fondamentale inerente alla dignità dell'essere umano, il rapporto con le norme sui diritti umani, l'effettività, per citarne alcuni. In un momento storico nel quale la libertà religiosa è gravemente minacciata da quello che appare un conflitto globale dei valori, e nel quale guerre, atti di terrorismo e persecuzioni, che sono la negazione stessa della dignità umana, vengono compiuti in nome della religione, il convegno si prefiggeva di compiere un passo in avanti nella definizione "approfondita e grandemente precisa", per stare all'auspicio espresso da Papa Francesco, dei presupposti giuridici e politici della libertà religiosa, necessari per assicurarne l'effettivo ed universale riconoscimento quale diritto fondamentale della persona umana, base essenziale di una convivenza giusta e pacifica, a livello nazionale e internazionale, che persegua il bene comune dell'umanità.
Il diritto metropolitico di spoglio sui vescovi suffraganei. Contributo alla storia del diritto canonico ed ecclesiastico nell'Italia meridionale
Matteo Carnì
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2015
pagine: XII-178
Lo studio storico-giuridico di alcune province ecclesiastiche dell'Italia meridionale (Santa Severina, Otranto, Conza e Acerenza-Matera) mostra come anticamente l'ufficio ed il ruolo del metropolita non sia stato quello di un semplice primus interpares. Al contrario, viene dimostrata la superiorità e l'auctoritas di alcuni metropoliti sui loro vescovi suffraganei in virtù di consuetudini lungamente osservate. In particolare il volume è dedicato al diritto di spoglio esercitato da alcuni metropoliti sui loro vescovi suffraganei, diritto di natura consuetudinaria consistente nell'incameramento, da parte della mensa arcivescovile, di determinati beni mobili appartenuti ai vescovi defunti. L'opera analizza anche il rapporto tra la fiscalità metropolitica e la fiscalità pontificia facente capo alla Nunziatura di Napoli quale collettore delle entrate papali spettanti alla Reverenda Camera Apostolica. L'analisi delle fonti manoscritte inedite (di cui gran parte trascritte in integrum nell'appendice documentaria) e la lettura sistematica della legislazione e della giurisprudenza canonica e civile offrono l'occasione per conoscere uno dei più significativi istituti del diritto canonico precodiciale, la cui storia rende palpabile il divario tra legge universale e consuetudine in alcune porzioni di Popolo di Dio. Dalle vicende dello ius spolii pontificio e del metropoliticum spolii ius in suffraganeos episcopos emergono inediti scenari per la storia tra Chiesa e Stato.
Danno non patrimoniale e «ingiustizia conformata»
Pietro Virgadamo
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2015
pagine: XIII-393
La tematica del risarcimento del danno non patrimoniale ha conosciuto, dal 1942 ad oggi, un deciso allontanamento del cd. "diritto vivente" dalla reale consistenza del problema, legato, anzitutto, alla presenza di un limite legale alle ipotesi di riparabilità del pregiudizio. Il volume, dopo un'analisi volta a far emergere gli equivoci nei quali gli interpreti sono spesso incorsi, individua nella reductio ad unum della figura del danno non patrimoniale e nella contestuale declaratoria di incostituzionalità parziale dell'art. 2059 cc. le prime soluzioni da prospettare. Il rimedio previsto dalla disposizione potrà così essere utilizzato, senza ricorrere ad inutili forzature ermeneutiche, oltre che nei casi previsti dalla legge, altresì nelle ipotesi di lesioni di diritti inviolabili - la cui individuazione è, in primis, rimessa alla Corte Costituzionale, in seno alla sua progressiva attività di controllo di legittimità sulla citata norma codicistica - secondo il criterio selettivo denominato "ingiustizia conformata". Considerata la funzione "equitativa" del ristoro ex art. 2059 cc, solamente un giudizio anch'esso equitativo, ma normativamente fondato, sembra in grado di assicurare adeguata tutela nei confronti della persona lesa, vista nelle sue peculiarità soggettive, e di garantire, al contempo, la certezza del diritto.
Dante giurista? Sondaggi nella Divina Commedia
Daniela Bianchini Jesurum
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2014
pagine: XI-162
La storia di Dante - come poeta, come intellettuale e come uomo politico - si mostra agli occhi di chi la studia come una continua e speranzosa ricerca della giustizia e della pace fra gli uomini. Si tratta di un'idea di giustizia che affonda le sue radici negli insegnamenti evangelici, in quanto strettamente unita alla carità, ossia al punto più alto a cui arriva l'amore. Dal concetto di giustizia come nemica della cupidigia, Dante ha ricavato un concetto di diritto inteso essenzialmente come strumento per raggiungere il bene comune, come quel "rapporto reale e personale fra uomo e uomo che, mantenuto, mantiene la società umana, e corrotto, la corrompe". Diritto e giustizia, nel pensiero dell'Alighieri, sono naturalmente inscindibili ed entrambi sono manifestazione della volontà divina. Attraverso la Commedia, inoltre, il poeta pronuncia un'energica esortazione a ritrovare l'unità e la carità, nel superamento delle divisioni, dei dissidi, dell'invidia e della sopraffazione. Nel volume, dopo una contestualizzazione storica e culturale della figura e dell'opera dantesca, si apre una riflessione sul tema della giustizia in rapporto al diritto, alla politica, alla religione e alla teologia, con lo scopo ultimo di spiegare e mettere in risalto il pensiero giuridico dell'Alighieri, pienamente comprensibile soltanto alla luce di un'analisi che tenga conto della profonda religiosità e dell'autentica fede del poeta, come professata nel canto XXIV del Paradiso.
Il diritto penale della Città del Vaticano. Evoluzioni giurisprudenziali
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2014
pagine: VI-351
La globalizzazione fa sentire i suoi effetti anche nell'esperienza giuridica del più piccolo Stato del mondo: la Città del Vaticano. Lo dimostra il recente, consistente impegno del legislatore vaticano destinato a riformare, in vari casi profondamente, il sistema penale e processuale penale dello Stato. Infatti gli incisivi mutamenti che la società ha conosciuto negli ultimi decenni e l'affermarsi di nuove forme criminali hanno via via messo in luce l'esigenza di un intervento sostanzioso per mettere anche il Vaticano in linea con gli standard degli altri paesi e nella condizione di affrontare meglio - e, per certi aspetti, in maniera davvero esemplare - tali inediti fenomeni criminosi. Difficile dire in quale misura la giurisprudenza penale vaticana abbia non solo anticipato ma anche, in qualche modo, sollecitato e orientato l'attivarsi del legislatore. Certamente ciò è avvenuto, come bene può ricavarsi dall'indagine di Geraldina Boni, oltre che dalla lettura dei provvedimenti - sentenze, sentenze istruttorie, requisitorie - pubblicati nelle Appendici al volume e in molti casi inediti. Altrettanto indubbiamente da tale giurisprudenza emerge con evidenza il ruolo che il diritto canonico, base dell'ordinamento vaticano, svolge nell'animare di valori e principi giuridici i precetti contenuti nelle norme penali di questo minuscolo Stato: anche in quei codici penale e di procedura penale vigenti in Italia nel 1929 e recepiti all'atto della fondazione del medesimo.