Edizioni Mediterranee: Orizzonti dello spirito
L'induismo
Robert Charles Zaehner
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2012
pagine: 268
Un libro che, a cinquant'anni dalla pubblicazione (1962), non ha perduto nulla del suo fascino ed è tuttora considerato uno dei più solidi studi complessivi sulla religione dell'India. In esso Zaehner cerca di isolare i concetti chiave dell'induismo, quelle idee cioè che attraversano sul piano orizzontale e lungo l'asse temporale il complesso multiforme delle credenze del subcontinente indiano. Dopo un capitolo introduttivo sui Veda, il complesso dei libri sacri contenenti la parola eterna rivelata, l'autore mette in fila in una sequenza di capitoli tra loro intrecciati: il Brahman, il sacro o divino come eterno Assoluto, la Moksa, la liberazione come emancipazione dalle catene del Tempo e del desiderio (che si collega ai concetti di Karman, azione, e di Samsàra, l'eterno flusso cosmico, ma anche la trasmigrazione delle anime), il Dharma, la legge eterna o religione cosmica e la Bhakti, l'amore mistico per un dio personale, proprio di una fase successiva. Questi concetti si trovano tutti, in gradi diversi di sviluppo, dai Veda ai Purana. Completano il libro un capitolo di raccordo sulle varie manifestazioni del Dio supremo (principalmente Visnu e Siva) e due finali, uno sulle formazioni religiose conseguenti all'incontro con gli invasori musulmani e poi europei, e l'ultimo su Gandhi come reincarnazione ideale dell'eroe della Bhagavad-Gita Yudhisthira. Tre appendici, firmate da M. Dhavamoni, G. Casadio e D. Lorenzen, sul metodo di questo libro, sul personaggio Zaehner e sul dibattito induista.
La ghirlanda di lettere. Studi sul Mantra-Shastra
Arthur Avalon
Libro: Copertina morbida
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2012
pagine: 258
"Il presente testo rappresenta il primo tentativo di spiegare a un lettore occidentale una materia indubbiamente difficile [...]. È naturale, data la difficoltà e il mistero che circonda quest'argomento, che in India gli stranieri non siano riusciti a comprendere i Mantra. Tuttavia, non si poteva saltare alla conclusione che si tratta di 'insignificanti superstizioni'. Tale è la tesi della mente inferiore che pensa: 'Ciò che non capisco, sicuramente non ha senso'. Il Mantra è sicuramente privo di senso per coloro che non ne conoscono il significato [...]. Quando mi accostai per la prima volta allo studio di questo Shastra, lo feci con la convinzione che in India non ci siano più pazzi di quanti ne esistano nell'ambito di altri popoli: al contrario, questa terra aveva prodotto intelligenze che (come minimo) eguagliavano quelle che si possono trovare altrove. Dietro alla pratica ottusa, quale indubbiamente esiste in qualche grado nella moltitudine di seguaci di ogni fede, ero certo che dovesse esservi un principio razionale, dal momento che, nel complesso, gli uomini non continuano attraverso le epoche a fare ciò che di per sé non ha significato [...]. Non rimasi deluso. Il Mantra-Shastra, ben lungi dall'essere ciò che veniva descritto come un 'borbottio senza senso', val bene un attento studio che, se intrapreso seriamente, è in grado di dischiudere qualcosa di prezioso alle menti libere dalla superstizione, inclini alla metafisica." (Arthur Avalon). Prefazione di T.M.P. Mahadevan.
La dottrina sufica dell'unità
Leo Schaya
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2012
pagine: 144
Gli studi sull'Islam condussero Schaya nel 1950 in Marocco, dove ebbe l'opportunità di entrare in contatto con alcuni eminenti rappresentanti della spiritualità musulmana, tra cui il venerato Shaikh Mohammed at-Tadili. Egli poté così approfondire il lato essenziale di questa tradizione, attingendo alle sue sorgenti più pure. La presente opera è un riflesso di quell'incontro intimo con lo spirito vivente del sufismo, nonché delle sue meditazioni sul Corano e sui trattati sufici. Al Corano, infatti, è ancorato tutto l'Islam, il cui messaggio gravita costantemente intorno a un solo oggetto: Allah, "la divinità" una e onnipresente; ed è nell'insegnamento sufico che è possibile scoprire il senso più profondo di questo messaggio. Il saggio di Schaya intende esporre gli aspetti fondamentali della metafisica sufica, che scaturisce dal credo musulmano "Non vi è divinità all'infuori della Divinità" (la ilaha ili-Allah), e la sua interpretazione esoterica, secondo la quale "la divinità" è "il tutto che è unico" e "l'unico che è tutto".
Le vie della Kabbalah. Storia, tradizioni e pratiche della mistica ebraica
Perle Epstein
Libro
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2011
pagine: 144
La mistica ebraica è fiorita - talvolta brillantemente, talvolta oscuramente nel corso di cinquemila anni. In "Le vie della Kabbalah" Perle Epstein offre una vivida ed accessibile introduzione ai metodi, alle scuole e ai praticanti di questo mondo affascinante. L'autrice traccia la storia della Cabala attraverso le vite dei suoi illustri studiosi e santi, e sbroglia la rete delle antiche tradizioni celate in testi quali il Sefer Yetzirah e lo Zohar. Queste pagine sono attraversate dalle parole di cabalisti e mistici straordinari - tra cui Simeon Bar Yohai, Isaac Luria, Abramo Abulafia e il Baal Shem Tov - i quali impartiscono istruzioni su pratiche che vanno dalla contemplazione degli insegnamenti segreti della Bibbia al rito, alla preghiera estatica e alla meditazione intensiva.
I segreti dei fiori e degli uccelli. Le allegorie mistiche di un maestro sufi del XII secolo
'Izz al-Din Al-Muqaddasi
Libro
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2011
pagine: 160
L'opera è un unicum nella storia del sufismo. L'autore - un mistico egiziano del XIII secolo - in questa sua opera, l'unica pervenutaci, dissemina insegnamenti sapienziali attraverso l'uso felice di allegorie animali e vegetali. Nei 37 brevi capitoli del testo, al-Muqaddasi immagina che una lunga serie di fiori (camomilla, lavanda, basilico) e di uccelli (nobili come l'usignolo, il falco, la rondine, il pavone, ma anche meno nobili come l'oca, il gallo, il pipistrello) gli parlino rivelandogli i loro segreti e le loro qualità. Il testo, non diversamente da "La Lingua degli uccelli" di 'Attar, si richiama al genere della fiaba allegorica ma, al di là del suo valore poetico, può essere considerato come una delle migliori espressioni della letteratura esoterica araba.
Prospettive spirituali e fatti umani
Frithjof Schuon
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2010
pagine: 197
Quest'opera fin dalla sua pubblicazione, avvenuta nel 1953 presso Les Cahiers du Sud, diviene - come ricorda J.B. Aymard - "per molti un inesauribile livre de chevet". Bernard Kelly, il noto tomista inglese, afferma che: "In Prospettive spirituali e fatti umani (Schuon) parla di grazia come qualcuno in cui questa grazia è operante e, per così dire, in virtù di quella operazione", dopo aver detto dell'autore che "la sua opera possiede l'autorità intrinseca di un'intelligenza contemplativa". Frithjof Schuon, nella Prefazione del 1988, in occasione di una nuova edizione inglese del volume, scrive tra l'altro: "Questa raccolta di scritti - che risalgono alla metà del secolo - pertanto molto prima della maggior parte degli altri nostri libri, differisce da questi dal momento che, invece di articoli veri e propri, è costituita da estratti di lettere, annotazioni di letture e riflessioni sorte indipendentemente dalle circostanze esterne e ordinate solo più tardi in forma di capitoli. Comunque sia, Prospettive spirituali e fatti umani contiene argomenti che non abbiamo trattato nei libri posteriori, in particolare a proposito di Cristianesimo, Vedànta, psicologia spirituale e simbolismo dei colori; per quel che concerne questa psicologia, è ovvio che la moralità intrinseca, considerata a fondo, costituisce un messaggio che non invecchia mai e rimane quindi urgente per l'uomo in sé, l'uomo di tutti i tempi."
Lo yoga dell'amore. Le gesta di Krishna
Jean L. Herbert
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2010
pagine: 191
In quest'opera, Herbert studia il mito indù sicuramente più popolare in tutta l'India, quello dell'infanzia di Krishna tra le gopi. Ordinando metodicamente quel che ne riferiscono i numerosi testi sacri, ne trae un profondo insegnamento: quello della via del Bhakti Yoga, lo Yoga dell'Amore. L'autore descrive minuziosamente ogni ostacolo con cui si scontra chi si vuol impegnare sulla strada spirituale, e il modo di superarlo praticamente. Il testo è, quindi, un prezioso strumento di riflessione e di meditazione. Inoltre, l'interesse di quest'opera risiede in almeno due aspetti: è la prima ricostruzione delle gesta mitiche di Krishna, esposta in prosa e in una forma piana, con relativo commento interpretativo esoterico ed essoterico; nonché è importante per l'interpretazione che Herbert dà del mito all'interno di questa religione. Il secondo aspetto è più curioso e particolare. Leggendo le gesta del Bambino Divino indù non possono non venire alla mente le gesta dei cosiddetti "vangeli apocrifi dell'infanzia", quelli non riconosciuti come canonici. Chi ha copiato da chi? Chi si è ispirato a chi? E attraverso quali prestiti culturali, e concretamente in che modo? Oppure, come è assai più probabile, vi è un comune fondo per certe grandi religioni del mondo, monoteiste e politeiste che siano, addirittura sul piano di alcuni specifici elementi folklorici? Di certo alle origini c'è l'archetipo della divinità bambina comune a tutte le religioni, occidentali e orientali.
L'insegnamento segreto della divina Shakti. Antologia di testi tantrici
Jean Varenne
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2010
pagine: 239
Tuttora mal noto in Occidente, il Tantrismo, una delle correnti più importanti dell'Induismo, dovrebbe attirare l'attenzione per la sua originalità e, si può dire, per la sua modernità. Si tratta infatti di una forma religiosa in cui l'elemento femminile è preponderante, e a volte persino esclusivo. E ciò non tanto dal punto di vista dei fedeli (il Tantrismo non è una religione di donne), quanto piuttosto per l'oggetto della loro devozione: i tantristi, senza contestare la civiltà patriarcale cui appartengono, scelgono di venerare alcune divinità femminili piuttosto che gli dèi maschili. L'insegnamento segreto della Divina Shakti affronta tutti gli aspetti di questo culto: canti devozionali, riti propri al Tantrismo (compresi quelli sessuali), speculazioni (Upanishad), eccetera. Alcuni testi vedici completano l'antologia di Jean Varenne e testimoniano con la loro antichità (non meno di mille anni prima della nostra era) il profondo radicarsi del Tantrismo nella tradizione indù e la sua perennità.
I versi d'oro. La summa della sapienza pitagorea. Testo greco a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2010
pagine: 200
Pitagora non lasciò alcuno scritto. Il breve testo in esametri greci noto col titolo latino di Aureum carmen è stato volta a volta attribuito a Pitagora stesso, a Empedocle, a Filolao, a Liside; in realtà, si tratta di una silloge di età tarda, per la quale è possibile postulare una fonte risalente al IV secolo a.C. I precetti forniti dai Versi riguardano l'osservanza degli obblighi religiosi e dei doveri naturali, la vigilanza sulle passioni, la moderazione, la sopportazione dei dolori, la distanza dagli eccessi, l'equilibrata cura del corpo. Grazie alla purificazione spirituale, il pitagorico raggiungerà un grado di perfezione tale, che potrà conoscere l'essenza comune agli dèi e agli uomini, finché la sua anima, liberata dai vincoli delle passioni, ascenderà al libero etere. Nel 1959 Julius Evola pubblicò una nuova versione di questo testo. "In un commento e in uno studio introduttivo ho utilizzato le principali testimonianze esistenti sul pitagorismo nonché il commento di lerocle ai Versi per cercar di dare al lettore una idea complessiva del pitagorismo e dello spirito di esso". Si è perciò ritenuto opportuno pubblicare, in questa nuova edizione de I versi d'oro pitagorei, l'introvabile Commentario di lerocle, la Vita di Pitagora scritta da Porfirio e un brano della Vita pitagorica di Giamblico.
Le madri e la virilità olimpica. Storia segreta dell'antico mondo mediterraneo
Johann Jakob Bachofen
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2010
pagine: 268
Preparata negli anni Trenta ma pubblicata soltanto nel 1949, questa silloge di scritti dalle opere di Bachofen, scelta e tradotta da Julius Evola, costituì la prima vera testimonianza italiana di interesse per le tesi dello studioso svizzero-tedesco. Evola, eh era venuto a conoscenza della "riscoperta" bachofeniana in Germania e Svizzera alla fine degli anni Venti, curò la propria scelta mirando a fornire al lettore un quadro il più possibile vasto e approfondito dell'opera monumentale di Bachofen, proponendone quei passi dai quali potessero emergere con maggiore chiarezza le tesi portanti della sua metafisica dell'antichità, senza peraltro nascondere le proprie perplessità e differenze rispetto a quell'impostazione. In particolare (come del resto si evince dal saggio di Giampiero Moretti, che fa da Premessa), Evola si discosta nettamente dall'idea "evoluzionistica" di Bachofen, secondo la quale l'età matriarcale sarebbe stata propria di ogni popolazione, quindi anche di quelle "uranie", secondo l'espressione con cui Evola parla delle civiltà "tradizionali". L'antologia evoliana di Bachofen viene perciò oggi riproposta corredata anche di un apparato che aiuti il lettore a comprendere meglio i criteri seguiti dallo stesso Evola nella sua scelta interpretativa. Con un saggio introduttivo di Julius Evola.
Kalevala. Il grande poema epico finlandese
Elias Lönnrot
Libro
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2009
pagine: 368
Il Kalevala, come l'Iliade e l'Odissea, fiorì a partire da una ricchissima tradizione orale le cui radici affondano in epoca preistorica. Durante il primo millennio dell'era moderna, popolazioni di lingua uralica si stabilirono sulle coste orientali del Baltico e svilupparono un'arte poetica che sopravvisse fino al XIX secolo. Quest'alta espressione lirica, mitica e religiosa costituì il materiale per l'opera che il filologo Elias Lönnrot compilò e diede alle stampe nel 1849. Durante numerosi viaggi in regioni lontane egli raccolse dalla voce dei rapsodi una vasta mole di strofe che immortalò imprimendo a esse un ordine unitario e un impianto narrativo maestoso. Il suo lavoro è stato fondamentale per l'identità nazionale della Finlandia, mentre il contenuto magico e l'ispirazione trascendente dei versi sacri hanno innalzato il Kalevala sull'empireo della letteratura universale, mostrando all'Occidente quanto la sapienza di un'antica civiltà euro-asiatica sia ancora viva e attuale.
Sentieri di gnosi
Frithjof Schuon
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 2009
pagine: 144
Jean-Baptiste Aymard, nella sua biografia di Frithjof Schuon, scrive che in questo libro "Schuon riafferma, oltre al suo approccio universalistico, l'importanza della via di conoscenza, della vera gnosi, 'tramite tra i diversi linguaggi religiosi', e ricorda che l'intellezione diretta è in realtà una 'reminiscenza', e non un'acquisizione, poiché 'l'Intelletto coincide, nella sua intima natura, con l'essere medesimo delle cose'. La gnosi è 'il linguaggio del Sé', giacché 'interiormente ogni religione è la dottrina del Sé unico e della sua manifestazione terrena, e la via dell'abolizione del falso sé, o la via della reintegrazione misteriosa della nostra personalità nel Prototipo celeste; esteriormente le religioni sono mitologie, o più esattamente simbolismi disposti in vista dei differenti ricettacoli umani e manifestanti attraverso le loro limitazioni non una contraddizione in divinis, ma al contrario una misericordia'. Nell'ultima parte, dedicata al Cristianesimo, Schuon riprende le questioni che trattano dell'esoterismo cristiano e dei 'misteri cristici e verginali'. È sorprendente in quest'opera [...] la capacità di Schuon di penetrare [...] nell'espressione spirituale d'una tradizione per restituirne la natura intima".