Edizioni La Meridiana: Partenze
Da solo, io! Il progetto pedagogico di Maria Montessori da 0 a 3 anni
Grazia Honegger Fresco
Libro
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2019
pagine: 212
Ci sono libri che nascono con il preciso intento di lasciare una traccia il più possibile completa e ordinata di un pensiero educativo che a distanza di tempo corre il rischio di essere propagandato per sintesi e slogan. Questo libro nasce con l’intenzione di ricostruire il lavoro di Adele Costa Gnocchi che di Maria Montessori è stata interprete fedele, acuta e geniale. Raccoglie memorie e indicazioni precise del suo lavoro creativo e si sofferma volutamente sui primi tre anni, offrendo ai lettori la possibilità di attraversare il concetto di educazione dalla nascita come aiuto alla vita, sul cui significato Adele Costa Gnocchi ha lavorato e sperimentato, impostato e declinato il pensiero di Maria Montessori. Sostenere il diritto del bambino al “rispetto”, fare in modo che questo non sia parola vuota, di comodo, ma correttamente impostare un approccio educativo montessoriano fin dall’attesa è quanto queste pagine fanno declinando il pensiero di Maria Montessori e raccogliendo esperienze sperimentabili ancora oggi. Un libro per educatori, genitori, insegnanti affascinati dalla possibilità di un progetto pedagogico basato sull’osservazione, sulla fiducia nelle forze naturali dei bambini e dei ragazzi, in un ambiente liberante, senza banchi, né premi, né voti, come sosteneva la Montessori. Non dal dire al fare, ma dal fare al riflettere, dal dedurre al provare ancora, indicava Maria Montessori. Una via scomoda perché non consente ricette, però una via onesta, fonte di benessere per bambini e per adulti. E di questa onestà il libro è sintesi e provocazione per chiunque abbia voglia e bisogno di cominciare da subito a educare i bambini rispettandoli per quello che sono e non per come li vorremmo noi.
Io amo la scuola. Come insegnare e star bene in classe
Annamaria Gatti, Annamaria Giarolo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2018
pagine: 120
In questo libro si parla di “Scuola” nel senso di istituzione scolastica e del lavoro dell’insegnante considerato, per sua natura, tra i più logoranti. Le autrici, due docenti da anni impegnate, per lavoro e per passione, nell’istituzione scolastica una come pedagogista e l’altra come psicologa dell’età evolutiva, partono dalla convinzione sperimentata che nella Scuola i punti di debolezza siano convertibili in risorse. Il libro è un punto di “ristoro” nella vita complessa e spesso dura di chi insegna ed educa. Incrocia dubbi e sorrisi, affetti e lacerazioni che l’insegnare in classe inevitabilmente comporta. Ma anche dà fondamenti di lettura del disagio e concrete indicazioni di metodologie di lavoro e di intervento. L’intero percorso è suddiviso in dieci temi che spesso sono i nodi che appaiono irrisolvibili proprio a chi sta dentro la Scuola: da “i ragazzi non sono più quelli di una volta” a “non c’è tempo per fare tutto”, da “il problema sono le famiglie” a “quest’aula è troppo piccola”, passando per “non ho più l’età per insegnare”. Le autrici, grazie alla loro esperienza, li affrontano in maniera così chiara e concreta che al lettore, se è insegnante, sembrerà proprio di trovarsi a sperimentare quei momenti di disagio già vissuti. Questa volta però sarà accompagnato ad affrontarli con la consapevolezza che è possibile ribaltare anche ciò che appare ineluttabile nella Scuola. Un libro rivolto dunque a tutti gli insegnanti che vogliano recuperare le emozioni positive della magnifica professione che è l’insegnamento.
A scuola il mondo conta. Percorsi e attività di mediazione e comunicazione interculturale
Silvia Rizzello
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2018
pagine: 114
Nella stesura di questo lavoro c’è un solo punto di partenza: lo sguardo, sempre diverso ma vivo, di tanti bambini, giovani e adulti eredi di una o più culture in movimento nel Belpaese. Un transito di culture, questo, che produce inizialmente un senso di “stranierità”, il primo step di un processo in cui l’entrare in contatto con una persona di cultura straniera, sconosciuta, diversa, obbliga al “confronto/scontro” tra menti diverse. I disagi che ciò comporta coinvolgono tutti (autoctoni, vecchi e nuovi arrivati), senza alcuna distinzione di sorta (studenti, dirigente, insegnanti, personale ausiliario, amministrativo, esperti esterni, incluso lo stesso mediatore interculturale). Quanto accade nella Scuola, dunque, non è altro che lo specchio fedele di ciò che avviene fuori, nella vita di tutti i giorni. Le nostre radici culturali, che devono pur restare quale tratto distintivo dell’identità di ciascun individuo, dovrebbero essere considerate una delle tante sfumature di una tavolozza di colori da cui tutta la collettività possa attingere e trarne giovamento, con l’obiettivo di cogliere il meglio di ogni cultura per una società interconnessa in cui ognuno possa occupare un posto, rivestire una funzione, quella più consona alle proprie caratteristiche, attitudini ed esperienze, per la realizzazione del bene comune. Meglio, quindi, educare alle sfumature, alla pluralità, insegnare che nelle diversità c’è più gusto. Il metodo proposto in queste pagine, adottato e sperimentato dall’autrice, è da intendersi come un preparare il terreno a diventare fertile in una realtà sempre più plurale, a misura di differenze e in un mondo così “networkizzato” come quello di oggi, dove i confini spazio-temporali stanno scomparendo. Perché nella mediazione interculturale ciò che conta non è il risultato, come dall’alto di una cattedra ci hanno insegnato, ma quello che accade proprio dal basso, in maniera orizzontale; appunto, tra i banchi di scuola.
Sconfini dell'educazione. Quando irrompono emozioni violente nel lavoro educativo
Libro
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2018
pagine: 134
Ai margini della mente vigile, ai margini della città ben organizzata, ai margini del mondo agiato esistono dolorose realtà: quella dei giovani disorientati che non sanno o non possono progettare il proprio futuro, quella degli emarginati che vivono cronicamente nei ghetti e nell’illegalità, quella dei poveri del mondo che sono esclusi o sfruttati dall’economia globale. In questi territori, percorsi da violente emozioni, dove la ragione e la parola sono precarie e il vivere civile incerto e difficile, l’educazione è luogo di possibile speranza. Il paradigma pedagogico ereditato dalla scuola di Comenio sembra funzionare solo per coloro che vivono già una vita civile, che hanno accesso alla parola e dimestichezza con la cultura razionale. Occorre allora un paradigma pedagogico nuovo, che dia voce a chi non ce l’ha, che allenti le maglie della paura e dell’odio, riaprendo la fiducia nel futuro: un paradigma che utilizzi pratiche che sconfinano dal consueto, avvalendosi dei dispositivi psicologici volti a sostenere la riflessività e la cura di sé, dell’altro e delle relazioni. La scuola comunitaria va oltre il concetto di riproduzione della società per perseguire la sua rifondazione: in quest’ottica essa diventa luogo di frontiera per eccellenza e quindi realtà che attiva cittadinanza per le nuove generazioni e non solo per i giovani a rischio di emarginazione.
ROMantiche e nuove storie. Percorsi e strumenti per contrastare xenofobia e antiziganismo
Dario Abrescia, Tiziana Mangarella
Libro
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2018
pagine: 190
L’antiziganismo, l’avversione nei confronti delle comunità rom, è stato provocatoriamente definito “l’ultima forma accettabile di razzismo” perché è trasversalmente diffuso in tutti gli strati della popolazione, indipendentemente da età, sesso, grado di istruzione, preferenze politiche, credenze religiose, provenienza geografica e classe socioeconomica. Gli insulti, il disprezzo, l’odio riservato alle persone rom sono tali da non avere eguali nei confronti di altri gruppi sociali. Compito di questo manuale non è quello di riportare nel dettaglio il corposo catalogo di discriminazioni e violenze contro i rom nei secoli, né quello di raccontare la storia del “popolo rom”, che non è un monolito immutabile ma una realtà eterogenea e dinamica, in continua evoluzione, un ricco mosaico di gruppi, comunità, persone. Questo libro prende spunto dalla rivoluzione che la quantistica ha portato nel mondo della fisica: non più l’illusione di descrivere il mondo in sé e per sé, ma l’analisi della nostra interazione con il mondo. Il manuale diventa così, più che un libro “sui rom”, un momento di riflessione per analizzare il nostro modo di guardare gli “altri” e di rappresentarli, per riflettere sul nostro essere portatori di stereotipi e “agitori” di pregiudizi, e operare così uno scarto di pensiero che possa farci andare oltre le categorie del noi e loro. Nel convincimento che soltanto un delicato e tenace lavoro nelle scuole e nelle altre agenzie educative possa contrastare pregiudizi e discriminazioni, si vogliono fornire strumenti operativi per ri-orientare lo sguardo, cambiare il punto di vista, allenare l’empatia, lavorando insieme con i ragazzi e con le ragazze al superamento degli stereotipi e alla costruzione di una realtà più accogliente e inclusiva.
InRelazione. Come il benessere degli insegnanti favorisce l'apprendimento a scuola
Ornella Cavalluzzi, Chiara Degli Esposti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2018
pagine: 116
Nel nostro Paese la crisi profonda che riguarda il sistema scolastico nel suo complesso si riflette sugli insegnanti e, attraverso loro, arriva ai bambini che delle politiche educative e scolastiche sono destinatari “finali”. Per questo ogni cambiamento della Scuola finalizzato all’apprendimento deve cominciare dagli insegnanti e dagli educatori. Da questi hanno scelto di partire le autrici consapevoli che, se non si lavora sugli adulti, non si arriva ai piccoli e che nella Scuola l’agio degli insegnanti è la condizione migliore per favorire l’apprendimento dei bambini. “InRelazione” oltre che il titolo del libro è una proposta metodologica che mette al centro la formazione degli educatori e degli insegnanti da un punto di vista emotivo e relazionale. Le esperienze proposte offrono loro strumenti e occasioni per entrare in contatto con se stessi e con il proprio bambino interiore, per ritrovare o trovare la giusta motivazione a migliorare la qualità della loro vita professionale e quindi del lavoro con i bambini. Far dialogare la psicologia con la pedagogia, individuando strategie per ridurre l’incidenza di stress che caratterizza la professione dell’educare, è l’obiettivo del metodo. Essere presente nella relazione educativa significa mettersi totalmente in gioco, prendersi la responsabilità del proprio sentire, delle proprie emozioni e del proprio agire, restituendo l’importanza del ruolo delle emozioni nell’apprendimento. In fondo se tornano a stupirsi gli insegnanti, a incontrarsi sul piano anche delle emozioni tra colleghi, a condividere un metodo collaborativo, verrà da sé che anche i bambini staranno meglio nella scuola e impareranno di più.
Filastrocche da cuscino
Giuseppe Maiolo, Giuliana Franchini
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2018
pagine: 16
Questo piccolo libro, che ha come protagonista un essere piccolo piccolo come il bruchetto Giacomino, propone al lettore brevi filastrocche per bambini. Il suo contenuto è però grande. Anzi di più: è universale. Perché siamo tutti un po’ come quel bruchetto e abbiamo tutti dentro di noi le emozioni e i sentimenti di cui queste filastrocche sono pregne. Un libro dolce e potente allo stesso tempo. Da leggere ad un bambino prima che si addormenti, ma anche quando è al centro esatto di un capriccio e non riesce a venirne fuori, a superarlo. Ogni genitore ed educatore potrà trovare in queste pagine, e con l’aiuto delle carte, una bussola per orientarsi nel mondo interiore del bambino e delle sue emozioni per aiutarlo a trovare la propria zona di autoregolazione e autocontrollo. Un libro che aiuterà a perseguire obiettivi piccoli e grandi e che, come dicono bene gli autori in una delle filastrocche proposte, “ti tiene per la mano e poi ti fa andar lontano”. Età di lettura: da 3 anni.
Profeti scomodi, cattivi maestri. Imparare a educare con e per la nonviolenza
Gabriella Falcicchio
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2018
pagine: 112
La nonviolenza continua nei decenni e nei secoli a scorrere come un pacato fiume sotterraneo che di tanto in tanto affiora in fresche sorgenti e che, anche nel contesto italiano, non cessa di fertilizzare senza clamori il terreno sociale. Lontana da pretese assolutizzanti, essa resta aperta, come voleva Aldo Capitini, il padre della tradizione nonviolenta italiana: aperta a coltivare e generare nuove pratiche di convivenza e condivisione tra gli esseri venuti alla vita. Anche per continuare a coltivare, a fertilizzare, a generare, nasce questo libro, nella persuasione che la nonviolenza può portare alla luce un’umanità più in pace, che sceglie di essere, come voleva Alex Langer, più lenta, più profonda, più gentile. L’educazione con e per la nonviolenza è drammaticamente cosciente dei limiti della realtà, ma non rinuncia a tendersi in avanti, a sporgersi su un futuro di liberazione che abbracci i Tutti e dischiuda per Tutti la dimensione della festa. Tutti è il plurale di Tu, diceva Aldo, parola sacra, categoria principe, parametro irrinunciabile di ogni discorso pedagogico, e quindi politico. Al cuore di ogni riflessione in tal senso, resta la domanda capitiniana: Dobbiamo aiutarlo [il fanciullo] a svilupparsi per far parte di questa umanità-società-realtà, pur nella nostra convinzione che questa umanità-società-realtà non sia accettabile?. La risposta farà da discrimine tra un’educazione che accetterà il reale come naturalmente buono (o legittimamente cattivo) e chiederà ai nuovi nati di adeguarvisi per riprodurlo e un’educazione che sceglierà l’opzione radicale di aggiungere tramutando.
I pirati e l'amore. Storie per dire ai bambini dell'amore
Agnese Bizzarri, Elisa Ceci
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2018
pagine: 72
L’educazione affettiva resta un tema non affrontato perché non è facile parlare di amore con i bambini per noi adulti, eppure li lasciamo esposti a trasmissioni televisive che più che parlare d’amore fanno da agenzie matrimoniali o a fatti di cronaca dove amori malati consegnano loro vissuti patologici. Avvertiamo un po’ tutti la necessità di avere uno strumento attraverso cui i bambini e i ragazzi, insieme agli adulti di riferimento – madri, padri, nonni, maestri, operatori dei Servizi Sociali e Sanitari, bibliotecari, ecc. –, possano parlare dell’amore per imparare a concepirlo, gestarlo, farlo nascere, crescere, curarlo quando si ammala, aspettando che gemmi e fiorisca in primavera, dia i suoi frutti d’estate, appassisca in autunno, geli d’inverno. Questo libro è lo strumento pensato per parlare d’amore ai bambini della scuola materna e della scuola elementare. Le storie e le illustrazioni sono arricchite da una parte di accompagnamento alla lettura per supportare i genitori, gli insegnanti, gli adulti di riferimento, a costruire un universo di senso attuale intorno a un tema così complesso dicendo ai bambini dell’amore, di ogni tipo di amore, senza tacere e senza inutili giri di parole, con quelle più adatte per aiutarli a crescere innamorandosi dell’amore che ‘tutto può e tutto muove’ nel rispetto della libertà dell’altro. Età di lettura: da 6 anni.
Educare alla meraviglia. Reinventare la scuola, reinventare l'umano
Matthew Fox
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2017
pagine: 84
Questo libro di Matthew Fox è un vero e proprio manifesto che sconvolge e reindirizza le ragioni per cui si educa. Come sosteneva Heschel – citato da Fox quasi a premessa del testo – “non è vero che imparare serve a vivere, perché imparare è vivere”. Per questo, assumendo che l’educazione sta attraversando ovunque e da tempo un profondo momento di crisi, la chiave suggerita da Fox è reinventare il vivere su questa Terra, e vivere questo come un processo continuo di apprendimento. È importante assumere come principi nella lettura di questo libro che l’educazione non riguarda i bambini ma gli adulti, non è esclusiva della scuola ma è importante che la scuola insegni il gusto e la gioia, l’utilità e l’efficacia di vivere la vita come apprendimento. Che cioè educhi allo stupore di cui la modernità non si è occupata molto fino ad ora, dedicandosi più ad addomesticarlo che a ravvivarlo, più a sfruttarlo che ad apprezzarlo. Un’educazione scolastica così impegnata ha reso l’educazione stessa una fatica e un peso invece che occasione e opportunità per chiunque di espandersi e crescere e, soprattutto, meravigliarsi di continuo. La capacità di “ricevere” questa modalità di vivere in apprendimento è più viva nei bambini di quanto lo sia negli adulti. Per questa ragione le pagine del libro si rivolgono agli adulti perché re-imparino la meraviglia e lo stupore ad essa connesso. Perché se lo faranno loro anche il sistema educativo potrà farlo.
Genitori 2.0. Educare i figli a navigare sicuri
Giuseppe Maiolo
Libro
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2017
Ci troviamo dentro una vera e propria rivoluzione culturale. Immersi in una realtà “liquida” stiamo trasformando il nostro modo di vedere la realtà e i nostri rapporti. I bambini e gli adolescenti vivono come una “doppia vita” che influenza il processo di sviluppo e di individuazione: una reale dove fanno le esperienze comuni e si confrontano con il principio di realtà e una virtuale che consente altre esperienze e rapporti con se stessi e con gli altri. I “pollicini” cioè quelli che digitano solo con i pollici, altrimenti chiamati “nativi digitali”, nati dalla fine degli anni Novanta in poi sono cresciuti con Internet e il nuovo modo di interagire. Comunicano, scrivono, parlano, hanno gesti e ritualità che le generazioni precedenti non conoscevano e che gli adulti di oggi, i “tardivi digitali”, non comprendono. Riflettere su questi aspetti è una necessità. Perché è importante cercare di capire cosa sta accadendo a noi e ai nostri figli e interrogarci su cosa serve sapere e fare oggi dal momento che, per i nativi digitali, “on line” e “off line” non sono mondi separati e distinti come rette parallele ma realtà sovrapposte. Questo libro è pensato come una “guida” per i genitori di oggi spesso smarriti di fronte alle emergenze e ai fatti di cronaca. Essere Genitori 2.0 significa saper valorizzare le opportunità e le enormi potenzialità del mondo tecnologico ma soprattutto saperlo governare e non esserne governati. Serve anche per evitare che i nuovi “pollicini”, lasciati soli da noi adulti nella scoperta di questi nuovi mondi e modi, si perdano nel bosco e si debbano arrangiare da soli ad uscirne o difendersi dai lupi. Se non ci siamo noi adulti e genitori alla guida di questo viaggio è partita persa per loro e per noi! Buon lavoro!
Crescere emotivamente competenti. Come sviluppare le competenze socio-emotive a scuola
Davide Antognazza
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni La Meridiana
anno edizione: 2017
L’attenzione e la consapevolezza che le emozioni di ogni natura giocano un ruolo importante nello sviluppo e nell’apprendimento si scontrano con la difficoltà di modelli e metodologie ancora non in grado di orientare in tal senso l’educazione e, soprattutto, la didattica. Focalizzare la propria azione educativa per sostenere lo sviluppo delle competenze sociali ed emotive in soggetti in età evolutiva – e nei loro educatori – significa predisporre intenzionalmente una serie di attenzioni e di interventi che si armonizzano con le consuetudini e gli obiettivi di apprendimento della vita scolastica. Se è vero che emozione e cognizione agiscono efficacemente quando operano in equilibrio, è altrettanto vero che la base materiale di questo processo è il nostro cervello, e che il nostro corpo agisce in un contesto materiale reale. L’unione di tutti questi aspetti porta dunque a dover mettere alla base dell’esperienza umana e del suo apprendimento un “mediatore” emotivo che, con la sua azione, permette di imparare, pensare e creare. E all’insegnante è chiesto oggi di diventarlo. Le competenze emotive e sociali sono educabili e per renderle concrete e vive nei nostri contesti è possibile utilizzare questo libro come una mappa, una guida che non riporta con precisione assoluta le caratteristiche del territorio che descrive, ma che aiuta a esplorarlo e percorrerlo. Non è, infatti, la lettura del libro il viaggio che vi chiediamo di intraprendere: il vero viaggio è quello che vivrete nelle vostre aule, auspicabilmente in modo sempre più consapevole.