Susil Edizioni

Studiosi di diversa formazione si scrivono a proposito di un tema teologico centrale: il silenzio di Dio quando ci si trova sotto lo scacco del male. Veramente Dio è lontano, inerte, addirittura latitante quando la sofferenza infausta colpisce in modo straziante gli esseri umani? Perché le preghiere appassionate di soggetti innocenti, giusti e generosi non vengono esaudite? È possibile offrire una giustificazione razionale all’enigma del male oppure non resta altra strada che consegnarsi alla fede in un Dio buono e potente? Filosofi, teologi, critici letterari, credenti e agnostici, donne e uomini, laici e sacerdoti rispondono punto a punto alle lettere personalmente indirizzate loro dal curatore del volume. Vengono smontati alcuni luoghi comuni circa la naturalità del morire, l’onnipotenza divina, la necessità di un solitario e impassibile sovrano celeste, il concetto di provvidenza, la nozione di dignità nella resistenza al male. Il genere epistolare, ampiamente frequentato nel canone biblico, innerva la riflessione di una vitalità nuova e feconda.

Gli avvenimenti narrati in queste novelle ripercorrono il passare del tempo, dalla lontana infanzia dell'autore, rivisitata con nostalgia ma inevitabilmente descritta con la mente dell’uomo maturo, e via via, con scorci di vita che hanno segnato il crescere ed il percorrere le tappe di un'esistenza. Situazioni vissute in modo problematico, in un tempo passato, rivissute con una punta di ironia, atteggiamento allora inimmaginabile ma con il passare del tempo gli aspetti tragici perdono importanza e ci si compiace di riviverli con l’occhio del buontempone e forse anche con una punta di sadismo. Ogni novella, pur nascendo da avvenimenti del passato, è ricostruita con la mente nel presente, arricchita di particolari non recepiti a quel tempo ma nati ora sulle ali della fantasia ed aiutati dal desiderio di vincere le ansie e le preoccupazioni di oggi.

Giovanni è un professore di Storia dell’arte che ha dedicato molti anni di studio volti ad approfondire il tema iconografico dell’Ultima Cena. Le rappresentazioni del sacro Cenacolo eseguite nel corso dei secoli sono state molteplici, spesso gli autori hanno seguito uno schema tradizionale, suggerito dalla fedele interpretazione del Vangelo, a volte, invece, sono state apportate significative varianti, una delle quali è stata oggetto di profondo interesse da parte del professore. Tale approfondimento porta il protagonista a formulare un’inedita interpretazione. Giovanni a un certo punto della ricerca, perde l’orientamento, il dato storico dimostrabile cede il passo a congetture fantasiose che rivelano la vera personalità di Giovanni, professore arguto e intuitivo, nonché abilissimo pittore.

In questo saggio, nella visione dell’autore, emerge la contraddizione di fondo della religione cristiana, che Gesù Cristo, figlio di Dio, si possa considerare un uomo realmente esistito e nello stesso tempo egli stesso Dio. Non si vuol mettere in discussione la sua reale esistenza, ma il fatto che un uomo mortale sia ritenuto il figlio di Dio venuto sulla terra per redimerci dal peccato di Adamo. Venendo a cadere questa "costruzione", perde di valore anche l’etica cristiana. L’autore, che ha fatto la difficile scelta di lasciare la fede cristiana, ci propone una nuova visione del mondo legata a valori umani, nati e cresciuti nel lungo percorso della nostra civiltà, con le difficili esperienze di convivenza che ci hanno portato a rispettarci come fratelli.

Quest’opera, riadattata e tratta dal diario onirico del protagonista, racconta la vita vissuta o che vorrebbe essere da lui vissuta, nell’antico borgo Valdostano di Arnad.

Affettuosamente chiamato dai lombardi Lac d’Izé o Sebin, il lago d’Iseo è uno specchio d’acqua che pullula di vita, un luogo fatto incontri, esperienze e opportunità. Perciò, definirlo in poche parole sarebbe riduttivo, meglio lasciare la parola alle immagini che lo raccontano esprimendone tutta la sua storia millenaria.

"L’essere umano è l’unico appartenente al regno animale capace di articolare suoni, tramite la bocca, che sono parole. La parola ci da’ la possibilità di comunicare il nostro stato d’animo, la nostra volontà, e ci rende partecipi della vita sociale. Usate la parola per parlare, non per urlare. Usate la parola per cantare. Usate la parola per raggiungere la pace. Usate la parola per esprimere sentimenti d’amore."

La storia che si racconta in questa pubblicazione è di grande attualità sociale, incentrata non solo sulla mafia italiana, ma anche della Cina e dell’Est Europa. In questo romanzo, il ragno è il potere mafioso che, illegalmente, tesse la tela della corruzione e dei guadagni disonesti.

Questi "deliri" sono la spiegazione del fatto che sbaglio spesso strada, perché quasi tutti nascono mentre sono alla guida.

La figura, il ruolo e le funzioni principali di una delle missioni più importanti all’interno della Cristianità. Il padre spirituale, guida nel rapporto con il trascendente, raccontato nelle sue mansioni e sfaccettature. Un modo di percepire le cose, di dare linee guida attraverso l’unione tra il proprio io e la Trinità, in un cammino di fede che attraversa tappe simili ma diverse per ognuno.

Un saggio che porta a riflettere e ragionare, con la massima razionalità possibile e basamento scientifico, sull’esistenza dell’uomo e della sua casa cosmica, partendo dalle sue origini.