Skira
Mario Schifano. Catalogo ragionato dell'opera pittorica 1960-1969
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 928
Frutto di oltre quattordici anni di lavoro dell’Archivio Schifano, il catalogo ragionato dell’opera pittorica di Mario Schifano (1934-1998) rappresenta la prima e l’unica pubblicazione scientifica autorizzata dalla S.I.A.E. e riconosciuta dagli Eredi e dall’Archivio che possa rappresentare il catalogo generale sulle opere del Maestro. Questo primo volume presenta le opere realizzate dall’artista dal 1960 al 1969 e comprende oltre 1600 immagini e fotografie in gran parte inedite provenienti dall’archivio privato di Mario Schifano, e da tutti i più accreditati archivi che riguardano quegli anni, come l’Archivio Ugo Mulas, Camilla and Earl McGrath Foundation, Franco Angeli, Elisabetta Catalano, Antonio Dondero, Uliano Lucas, Joanne Baskin Elkin, Franco Pinna, Patrizia Ruspoli, Plinio De Martiis, Claudio Abate, Renato Gozzano, Giulia Niccolai. Oltre ad essere un catalogo ragionato costruito scientificamente secondo i più stretti canoni archivistici, la pubblicazione – soprattutto nel tomo I – ricostruisce non solo l’opera dell’artista, ma la sua vita, e l’atmosfera internazionale che a Roma si riuniva attorno a lui. Fotografie di ambiente, di azioni, di performance, accanto a foto private con i personaggi conosciuti e frequentati nel corso di quegli anni – come il poeta Frank O’Hara, Andy Warhol, i Rolling Stones, Anita Pallenberg, Marianne Faithfull, Alberto Moravia, Dacia Maraini, Sandro Penna – contribuiscono a rendere completo, ricco e piacevole l’excursus attraverso il decennio, quando nascono le serie dei cosiddetti Monocromi, gli Esso e le Coca Cola, i Paesaggi anemici, il Futurismo rivisitato, i Vero amore, Tuttestelle, le Oasi, i Compagni Compagni. Inoltre, le didascalie “raccontate” che accompagnano le pagine del tomo, analizzano i particolari esecutivi, le intenzioni artistiche, le storie che si nascondono dietro le opere e le foto.
Marina Abramovic. Transforming energy
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 400
Acclamata e amata, contestata e dibattuta, Marina Abramovic´ (1946) crede nel potere dei cristalli di immagazzinare l'intera storia della terra e di trasportarne e trasmetterne l'energia. I cristalli sono principalmente legati ai Transitory Objects, una serie di oggetti che l'artista ha creato per incarnare l'energia e innescare esperienze fisiche e mentali nel pubblico attraverso l'interazione diretta. Ispirato a una delle performance più iconiche della Abramovic´, la sua passeggiata lungo la Grande Muraglia in Cina con l'artista tedesco Ulay nel 1988, e pubblicato in occasione della sua prima esposizione personale in Cina, Transforming Energy presenta un'ampia selezione di immagini inedite dell'iconica performance sulla Grande Muraglia, insieme a una serie di nuove opere d'arte, create appositamente per questa significativa indagine sul suo lavoro. Curato da Shai Baitel, direttore artistico del MAM di Shanghai, in stretta collaborazione con l'artista, il libro racconta la storia di come Marina Abramovic´ abbia scoperto ed esplorato il potere delle pietre e dei cristalli, dapprima durante la sua performance sulla Grande Muraglia, e, successivamente, visitando le miniere del Brasile. Viene illustrata la sua personale teoria sui cristalli e sull'energia, con disegni, immagini delle sue opere e altre fonti che descrivono la sua visione dei cristalli e la "meditazione con i cristalli" che le sue opere vogliono ispirare. Questi lavori abbracciano diversi decenni e comprendono pezzi nuovi, oggetti in cristallo provenienti da luoghi internazionali come il Brasile, nonché i celebri Transitory Objects che l'artista ha realizzato meticolosamente nel corso degli anni. Una monografia completa che offre l'opportunità di conoscere un aspetto ancora poco conosciuto del percorso artistico di questa grande protagonista contemporanea.
Villa d'Este Tivoli. Guida
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 64
La residenza del cardinale Ippolito II d'Este - concepita da Pirro Ligorio e dal prelato stesso sulle fondamenta di una precedente dimora romana a partire dal 1550 - deve la sua maestosità alla grande disponibilità idrica assicurata dal fiume Aniene, che ha consentito di esplorare le infinite potenzialità artistiche dell'acqua, sperimentandone tutte le meraviglie, ingegneristiche ed estetiche. La villa rappresenta la massima espressione artistica della concezione di giardino antiquario nel Rinascimento. La progettazione innovatrice, la straordinarietà delle opere architettoniche, il genius di artisti e intellettuali che vi hanno operato, hanno lasciato impronte di tale fattura su fontane, grotte, ninfei, bacini e decorazioni da renderla un esempio rilevante e unico di quel dialogo fra artificio e natura che connota il XVI secolo. Forse il più famoso tra i "giardini di meraviglia", ed è stato modello nello sviluppo dei giardini in Europa e, anche per questo, il sito è stato iscritto nel 2001 nella Lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO. In forza di una gestione che sintetizza patrimonio monumentale, architettonico, storico-artistico e paesaggistico come un unicum che valorizza i percorsi esperienziali del visitatore, attualmente la villa si presenta anche come un museo organico a cielo aperto sensibile alla contemporaneità.
Villa Adriana Tivoli. Guida
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 64
Villa Adriana, la residenza suburbana dell'imperatore Adriano a Tivoli realizzata nel II secolo d.C. su un'estensione di circa 120 ettari, è costituita da un eccezionale complesso di edifici, costruzioni e apparati decorativi che combinano elementi architettonici egittizzanti di matrice greca e romana in una sintesi ædificatoria e hydraulica tale da racchiudere le più alte espressioni architettoniche e storico-artistiche della cultura classica. A fronte di tale eccezionalità è stata iscritta nel 1999 nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, considerando anche tra i criteri il fatto di aver profondamente influenzato artisti ed architetti del XIX e XX secolo. La Villa rispecchia la personalità eclettica di Adriano, cultore di numerose arti, grande viaggiatore e sostenitore della missione universalistica dell'impero; animato da tale visione, egli aveva progettato personalmente il complesso edilizio, rappresentativo di un dialogo ininterrotto tra architettura, paesaggio, acqua e "natura artificiata". La presenza di una vasta superficie con uliveti e vigneti impiantati nei secoli successivi divenne parte integrante dell'imago della Villa e fu esemplare riferimento per i giardini rinascimentali. Attualmente, grazie alla gestione dell'Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d'Este-VILLÆ, il complesso archeologico costituisce un organismo dinamico e fortemente incline ai numerosi interessi di un pubblico internazionale, in forza di una ricca progettualità in ambito espositivo, editoriale, convegnistico, didattico, di promozione della cultura musicale, cinematografica e dell'arte contemporanea.
Remo Salvadori
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 624
Tra i più rilevanti artisti nel panorama italiano contemporaneo, Remo Salvadori (Cerreto Guidi, 1947) a partire dagli anni Settanta porta avanti una ricerca che, basata sull’interazione tra elementi quali l’acqua, il colore e i metalli, propone una rinnovata formulazione dell’opera definita per mutazioni alchemiche e flussi di conoscenza, in grado di offrire all’osservatore una nuova consapevolezza sul sé e sul mondo. Il volume monografico realizzato da Studio Celant con la curatela di Antonella Soldaini (il primo ad avere questa impostazione all’interno della bibliografia dell’artista) ripercorre in modo articolato e approfondito la vita e l’attività di Salvadori dal 1947 al 2024 tramite una ricca cronologia, scaturita da una ricerca di due anni all’interno dell’archivio dell’artista. La pubblicazione è corredata da oltre 600 immagini, molte delle quali inedite, di mostre personali e collettive, opere, eventi e documenti ed è introdotta da quattro saggi firmati da Antonella Soldaini, Davide Bondì, Filippo Bosco, Sharon Hecker che, attraverso diverse prospettive, contribuiscono ad ampliare la lettura critica sul lavoro dell’artista.
Gusti italiani
Grace Cheng
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 208
La cucina italiana è probabilmente la più famosa in Occidente e anche una delle più diffuse nei ristoranti di tutto il mondo. Molti piatti della tradizione culinaria italiana nascono da storie divertenti e interessanti, strettamente legate alla cultura di questo meraviglioso paese. La conformazione geografica particolare, la ricchezza di ambienti, la varietà di usi e costumi sono alla base della gastronomia italiana. Tutti sanno che l'Italia è il paese più strettamente legato all'antico Impero Romano e non ci stupirà scoprire che molte ricette derivano proprio da quel lontano periodo storico. Nel corso degli ultimi duemila anni, quelle stesse ricette sono state perfezionate e sono giunte fino a noi. In questo libro vengono presentati oltre settanta famosi piatti italiani; ogni preparazione è una storia che merita di essere raccontata. Queste narrazioni, oltre a far venire un po' di acquolina in bocca, divertono e forse insegnano anche qualcosa di nuovo: il gusto del cibo, arricchito da un po' di storia e un pizzico di allegria. Un'ottima lettura dunque, ottima quanto la cucina italiana. Buona lettura e buon appetito!
Palazzo Moroni
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 176
Un vero e proprio viaggio nel tempo, tra soffitti affrescati e pareti rivestite di seta, attende chi visita Palazzo Moroni. Abitato dalla famiglia Moroni dalla metà del Seicento fino al 2009 e Bene FAI dal 2019, Palazzo Moroni è senza dubbio una delle più significative dimore storiche della città di Bergamo. Merito della sua prestigiosa collezione, la cui punta di diamante è costituita da tre capolavori di Giovan Battista Moroni, ma anche del suo stupefacente parco, che è il più grande giardino privato di Città Alta. Attraverso un ricco apparato di immagini e testi, questa guida è concepita come agile strumento per conoscere la storia del palazzo e della sua famiglia, ma anche per scoprire il fascino dei suoi ambienti, ricchi di dipinti e oggetti preziosi. Grazie a contributi di professionisti e studiosi, il volume si propone inoltre di fornire interessanti spunti di approfondimento sul palazzo: dalla formazione e dispersione della quadreria ai documenti più curiosi; dagli interventi di restauro al contesto storico, sociale e ambientale.
Il tempio di San Sebastiano. Leon Battista Alberti e il nuovo linguaggio antico
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 224
Dedicato al tempio di San Sebastiano progettato da Leon Battista Alberti, il volume nasce come catalogo-guida delle sculture nel nuovo riallestimento dello spazio museale di San Sebastiano e rappresenta un momento significativo nel percorso di riscoperta e valorizzazione di questo capolavoro architettonico rinascimentale. Il tempio di San Sebastiano è il primo edificio ideato da Leon Battista Alberti a Mantova e da sempre rappresenta l'ideale della costruzione nel Rinascimento. In realtà quello che oggi vediamo non è il progetto autografo dell'Alberti poiché realizzato forse solo in minima parte secondo le sue indicazioni. Corredato dei saggi di autorevoli studiosi, il volume contribuisce in modo inedito a fare una luce sulla complessa vicenda costruttiva del Tempio, sulle maestranze coinvolte, sulla cultura degli intellettuali che progettarono le decorazioni scultoree, consentendo di apprezzare appieno uno dei massimi capolavori del primo Rinascimento. Veronica Ghizzi illustra il nuovo allestimento museale che si propone di riporre l'accento intorno alla cultura del suo ideatore, Leon Battista Alberti. Paolo Parmiggiani entra nel cuore principale del tema dedicandosi alla scultura ornamentale a Mantova negli anni di Ludovico II Gonzaga e Leon Battista Alberti, lasciando un affondo specifico a Massimo Bulgarelli che approfondisce i capitelli e la fabbrica di Sant'Andrea. Marco Scansani fornisce un importante contributo sulle meravigliose sculture quattrocentesche in terracotta provenienti da via Frattini, che aiutano a tessere il racconto del nuovo linguaggio artistico mantovano. Lisa Valli ripercorre infine la storia degli interventi al tempio dal Settecento ai giorni nostri per riordinare e raccogliere aggiornati tutti gli elementi utili per continuare ad approfondire ulteriormente la ricerca.
Tony Cragg infinite forme e bellissime
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 150
Il volume costituisce un omaggio alla scultura, quella magnifica ossessione che accompagna Tony Cragg (Liverpool, 1949) fin dagli esordi. Arrangiate secondo criteri stilistici e formali, le opere rivelano una coerenza e un'organicità intrinseca a tutta l'opera di Cragg, mostrando un linguaggio espressivo costruito meticolosamente negli anni, basato sull'idea che il processo creativo sia anche un percorso di scoperta. L'artista procede sempre nello stesso modo - dal disegno alla scelta dei materiali, dalla sperimentazione della tecnica alla selezione del colore - lavorando la materia e imparando da essa e dalle sue reazioni. In questo modo l'opera si dispiega passo dopo passo nel suo farsi, rivelando le infinite possibilità della forma. Come ha dichiarato Cragg: "L'arte è l'unica disciplina che usa la materia e i materiali in senso non utilitaristico, solo per creare nuove forme, nuove idee, nuove emozioni". Pubblicata in occasione della mostra romana organizzata da BAM Eventi d'Arte, la monografia è pensata come uno strumento volto a presentare non solo le opere, ma anche il processo creativo dell'artista che ha contribuito a un rinnovamento del linguaggio plastico grazie all'introduzione di nuovi materiali e nuove tecniche, tra le più sperimentali e innovative del nostro tempo. Un'occasione di approfondimento del lavoro di un maestro che ha aperto all'arte nuove e inedite possibilità di espressione, nuovi filoni di ricerca e una coraggiosa sperimentazione di materiali, tecnologie e fonti di ispirazione che hanno influenzato generazioni di artisti dagli anni settanta a oggi. Tony Cragg. Infinite forme e bellissime presenta le installation views delle opere ed è corredato dei contributi di Stéphane Verger, Sergio Risaliti, Giulia Silvia Ghia, Sara Colantonio e di un'intervista di Jon Wood all'artista.
Il dittico di Boezio. Dall'antichità al Museo di Santa Giulia
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2025
pagine: 216
Costituiti da due tavolette di osso o avorio con iscrizioni e decorazioni, i dittici erano realizzati dalle maestranze romane quando si svolgevano le elezioni consolari, quasi sempre su commissione degli stessi consoli che erano soliti regalare tali opere agli amici per celebrare la loro nomina. Conservato nel Museo di Santa Giulia a Brescia, il Dittico di Boezio è un dittico consolare in avorio realizzato nel 487 d.C., in occasione dell'assunzione dell'incarico di console da parte di Nario Manlio Boezio, padre del filosofo Boezio. Si tratta di una raffigurazione di rappresentanza, dove il console appare distaccato dal mondo, come un sovrano o un santo, fisso e immobile nella sua gestualità sobria e contenuta. Nel corso dei secoli, questo prezioso manufatto ha subito una radicale trasformazione, passando dall'uso profano a quello ecclesiastico nella liturgia della chiesa occidentale; il riutilizzo del dittico in ambito cristiano, come memoriale dei benefattori della Chiesa defunti o viventi, è testimoniato dalle eleganti miniature di carattere cristiano e dalle sottostanti liste di nomi del VII secolo, aggiunte successivamente. Donato al Comune di Brescia e oggi conservato presso il Museo di Santa Giulia, il Dittico di Boezio è protagonista di questo volume che ne ricostruisce le vicende storiche attraverso i saggi e gli approfondimenti di importanti studiosi che ripercorrono la sua duplice storia di oggetto pagano reimpiegato in età altomedievale a scopo devozionale.
LibriBianchi. Lorenzo e Simona Perrone
Lorenzo Perrone, Simona Perrone
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 112
I LibriBianchi di Lorenzo e Simona Perrone sono l'espressione di una ricerca artistica personale, che si sviluppa da oltre vent'anni e che esplora il mondo dei libri per sancire con forza il binomio libro/cultura come sinonimo di civiltà. Lorenzo e Simona usano libri veri salvati dal macero, sui quali infieriscono con acqua, colla e gesso, ottenendo una nuova materia prima. Su questa poi intervengono con vari materiali apparentemente estranei. Si opera così uno spostamento della percezione dalla dimensione semantica a quella simbolica: il volume viene plasmato e traslato verso un accentuato simbolismo che lo trasforma in scultura. Alla fine, coperto di bianco, ogni libro diventa un archetipo, simbolo di cultura e sapere e urla in silenzio per essere letto altrimenti. Dal 2015 Lorenzo e Simona allargano la loro produzione anche al bronzo, al legno e alla pietra, per avvicinare il libro a una vivibilità infinita. Sensibili alle problematiche contemporanee, la loro ricerca si evolve verso tematiche sociali e ambientali. Infatti negli ultimi anni i Perrone sono diventati Artivisti e si esprimono anche con grandi installazioni pubbliche di denuncia suggerendo gesti e azioni simboliche che richiedono la partecipazione attiva di molte persone. Azioni che mirano a seguire quello che A. Jodorowsky definirebbe il potere terapeutico dell'immaginazione e di quell'"atto effimero" che rafforza le nostre convinzioni e lascia un segno indelebile nelle nostre coscienze. Apprezzati da bibliofili e collezionisti, i LibriBianchi sono esposti in numerose gallerie d'arte e istituzioni in Italia e all'estero.
Greenhouse. Portugal Pavilion 60th International Art Exhibition. La Biennale di Venezia
Monica de Miranda
Libro: Libro rilegato
editore: Skira
anno edizione: 2024
pagine: 168
Un angolo di biodiversità come strumento di decolonizzazione e come vettore di azione politica e dialogo. Un giardino creolo, come l'identità delle persone forzatamente trapiantate dal proprio luogo di nascita per lavorare in stato di schiavitù. Catalogo ufficiale del Padiglione del Portogallo alla Biennale di Venezia, Greenhouse intreccia testi di artisti, curatori e teorici sui temi dell'ecologia, dell'identità, della storia e della diaspora in relazione alle pratiche artistiche contemporanee. Ideato dalle artiste-curatrici Mónica de Miranda, Sónia Vaz Borges e Vânia Gala e commissionato dalla DGArtes (Direzione Generale delle Arti) del Portogallo, Greenhouse è un omaggio ai terreni privati curati dagli schiavi come atto di resistenza e sopravvivenza, un'antitesi alle monoculture e all'egoismo coloniale. Guardando alla terra come vettore del pensiero e della pratica decoloniale, su ispirazione di Amílcar Cabral, l'agronomo e leader della lotta di liberazione in Guinea-Bissau e Capo Verde, Greenhouse riunisce le narrazioni storiche della liberazione, esaminando le pratiche decoloniali contemporanee e l'immaginazione di futuri possibili nel contesto dell'Antropocene e delle continue lotte contro il razzismo strutturale e per il risarcimento storico. I testi si intrecciano con le immagini del giardino creolo allestito all'interno dello spazio espositivo, che combina arte visiva, commentario storico e azione coreografica attingendo a tematiche di ecologia, decolonizzazione, diaspora e migrazione.

