Sellerio
La notte dei desideri. Il cinema dei fratelli Taviani
Nuccio Orto
Libro
editore: Sellerio
anno edizione: 1987
pagine: 165
Pirandello capocomico
Alessandro D'Amico, Alessandro Tinterri
Libro
editore: Sellerio
anno edizione: 1986
pagine: 468
Pirro Vitali. Fotografie (1855-1875)
Diego Mormorio, Enzo Eric Toccaceli
Libro
editore: Sellerio
anno edizione: 1986
pagine: 80
La scultura in pietra di Selinunte
Vincenzo Tusa
Libro: Copertina rigida
editore: Sellerio
anno edizione: 1984
pagine: 199
Grazie all'opera di Tusa le note sculture monumentali che ritornano in tutti i manuali di storia dell'arte antica risultano ora affiancate, inquadrate in una falange di frammenti minori sinora sconosciuti, per modo che sembra di poter seguire una linea continua di sviluppo dall'ultimo quarto del VII secolo a. C. sino all'età ellenistica. Il disegno che emerge è quello di una straordinaria individualità e una notevolissima consistenza nella produzione scultorea selinuntina.
Viaggio in Sicilia e in altri paesi del Mediterraneo
Ibn Gubayr
Libro
editore: Sellerio
anno edizione: 1984
Da Quarto al Volturno. Noterelle di uno dei Mille
Giuseppe Cesare Abba
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio
anno edizione: 2010
pagine: 270
"Non c'è posto per le prosopopee individuali, né per le confidenze soggettive, né per gli stati d'animo particolari: l'Abba racconta solo di sé negli altri. Non c'è Garibaldi distinto dai suoi gregari, così non ci sono ricordi e impressioni di un testimonio o di un attore che si senta differente da tutta quella gente, con la quale si va come un cuore solo. Egli scrive per tutti e in nome di tutti; le sue sono le noterelle di uno dei Mille". (Luigi Russo)
Kiyohara Tama. La collezione dipinta
Libro: Libro con legatura in pelle o di pregio
editore: Sellerio
anno edizione: 2009
pagine: 398
Questo volume, che nasce dalla scoperta di alcune tavole a colori in cui Tama dipinge gli oggetti della collezione giapponese di Vincenzo Ragusa ritrovate presso l'Istituto Statale d'Arte fondato dallo scultore, ripercorre e illustra la vicenda e l'opera di una donna che trascorse ben cinquantuno anni della propria esistenza a Palermo, facendo dell'incontro artistico tra Oriente e Occidente una vera e propria ragione di vita. Oggi, quasi a testimonianza del complicato processo di sdoppiamento culturale vissuto, le ceneri di Tama si trovano in parte in Giappone, in parte a Palermo accanto a quelle del marito, con il quale, in un eccezionale esempio di simbiosi artistica, secondo la felice definizione di Tanaka Jun aveva formato un organismo complesso nel quale "la mano era di Tama e gli occhi di Ragusa".
L'opera dei pupi
Antonio Pasqualino
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio
anno edizione: 2008
pagine: 241
Il teatro delle marionette, regolato nel Settecento da un preciso codice, diventa nell'Ottocento uno spettacolo popolare; ma se sarà proprio questo codice a precludergli in certe aree la possibilità di adeguarsi alle esigenze del nuovo pubblico, preparandone il definitivo confinamento a livello infantile, in altre aree esso, proprio per la sua rigidità, finirà col favorire la nascita di un teatro delle marionette radicalmente nuovo: l'opera dei pupi. In realtà temi e motivi del teatro settecentesco delle marionette, che per altro, pur avendo in repertorio soggetti guerreschi, ne usava sporadicamente, non rispondevano alle attese dei ceti popolari, non ne esaurivano lo strutturale bisogno di riscattare miticamente la loro subalternità, di proiettare l'esigenza di un diverso ordine del mondo in eroi superumani che risolvessero in termini mitici le opposizioni sperimentate come inconciliabili nella prassi fra l'amico e il nemico, il giovane e il vecchio, il debole e il forte, il giusto e l'ingiusto. Contraddizioni queste proprie delle società fortemente stratificate dove i gruppi sociali subalterni sperimentano, in conseguenza della precarietà dei beni, la violenza della lotta per la sopravvivenza, la netta divisione dell'universo sociale in amici e nemici, la permanente possibilità di essere traditi dall'amico più fidato. Il declino dell'"opra" è iniziato quando ha cominciato a non essere più un rito, quando le contraddizioni di cui essa rappresentava le mitiche soluzioni.