Savej
Rivista Savej. Raccontare il Piemonte un articolo alla volta. Volume Vol. 15
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2025
pagine: 112
Il quindicesimo numero di Rivista Savej racconta le aziende del Piemonte sotto diversi punti di vista. Si parte dalle eccellenze: la Olivetti, che si distingue per l'attenzione alla tecnologia, all'innovazione, al design e per la forte la sensibilità verso gli aspetti sociali del lavoro, per passare poi dal Centro Storico Fiat, vero e proprio scrigno della memoria industriale torinese, per arrivare alle penne Aurora, alla Menabrea e alle manifatture laniere nel biellese. Non mancano gli aspetti sociali più dolorosi: lo sfruttamento minorile nell’industria della seta, le condizioni di lavoro delle tabacchine alla Manifattura Tabacchi di Torino e la vicenda dell’ACNA di Cengio e dell’inquinamento nel Bormida. Le pagine sono inoltre arricchite da colorati articoli sull’arte, con un approfondimento sulla mostra “Paesaggi” tenuta nel castello di Novara, con la storia della pittrice Evangelina Alciati e con la raffinata arte del ricamo Bandera.
Savejla pi lunga. 65 proverbi piemontesi accompagnati dalle illustrazioni di Carlo Nicco
Libro
editore: Savej
anno edizione: 2024
pagine: 72
Savejla pi lunga attinge al vasto repertorio di proverbi e modi di dire piemontesi: un bagaglio di saggezza popolare antica ma sempre attuale che, grazie a saggezza, buonsenso e un po’ di umorismo ci aiuta ad affrontare meglio la vita quotidiana. La raccolta è abbellita dalle tavole di Carlo Nicco, artista torinese del primo Novecento. Cartellonista, disegnatore, incisore, costumista e scenografo oltre che illustratore e pittore, Nicco è famoso per i manifesti pubblicitari e per le illustrazioni editoriali. Oggi i suoi lavori sono considerati a tutti gli effetti opere d’arte da collezionare.
Rivista Savej. Raccontare il Piemonte un articolo alla volta. Volume Vol. 13
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2024
pagine: 112
"Rivista Savej" è il periodico che racconta il Piemonte un articolo alla volta! Il tredicesimo numero ripercorre i sentieri del vino attraverso storia, imprese e cultura. Dall’influenza che il vino ebbe nell’arte e nella letteratura antica e moderna fino all’evoluzione dei recipienti in cui conservare il nettare degli dèi, dai patriarchi del vino che hanno contribuito all’evolversi di questa eccellenza piemontese al vigneto sperimentale di Grinzane Cavour che punta a reintrodurre specie di vite del passato. Capiremo come da una tragedia mai dimenticata – quella del vino al metanolo accaduta nel 1986 – il settore sia riuscito a risollevarsi mettendo a punto nuovi standard e controlli di qualità. Ma c’è molto di più: l’eterno fascino della Sacra di San Michele, i cammini piemontesi, tra devozione e natura, gli anni di Nietzsche a Torino, la storia imprenditoriale dei Remmert, Dario Viale e i pionieri della corsa in montagna e tanto altro! Tra le pagine di questo numero – ricche di illustrazioni, fotografie, documenti storici e testimonianze – anche le consuete rubriche di consigli di lettura e di lingua piemontese.
Rivista Savej. Raccontare il Piemonte un articolo alla volta. Volume Vol. 14
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2024
pagine: 112
Il quattordicesimo numero di Rivista Savej esplora la ricca tradizione dolciaria piemontese, partendo da Torino come capitale del cioccolato, grazie alla nascita del Gianduja e agli artigiani valdesi, passando poi per altre delizie come i savoiardi, i baci di dama e i marron glacé. La rivista celebra anche le "cose belle" del Piemonte, come i celebri foulard di Gucci disegnati da Vittorio Accornero, le eleganti gallerie torinesi, il Roero con i suoi castelli e vigneti e i 150 anni della Vedetta Alpina sul Monte dei Cappuccini. Arricchiscono le pagine temi culturali e storici: la vita di Paola Lombroso, pioniera della pedagogia, l’istruzione in ospedale, la contessa di Castiglione, innovatrice nella fotografia, suor Giuseppina e la sua resistenza contro i nazisti, un’intervista a Giovanni Alutto, veterano della Campagna di Russia e la vicenda di Giacinto Ferrero, prigionieri in Himalaya con altri 600 italiani.
Sebben che siamo fumne... Storie di donne piemontesi
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2023
pagine: 176
Molte sono le donne piemontesi che, nella loro dimensione individuale o in quella collettiva, hanno contribuito al raggiungimento di importanti traguardi sul lungo percorso dell’emancipazione. Letterate, artiste, imprenditrici, operaie, partigiane, mondine… in queste nove storie scopriamo il coraggio e la forza dell’“anello forte”, a cui ispirarci ogni giorno.
Piemontesi ai confini del mondo. 22 storie di esploratori atipici e navigatori irrequieti
Davide Mana
Libro: Copertina morbida
editore: Savej
anno edizione: 2022
pagine: 288
I piemontesi hanno fama di possedere una tenacia stolida, un carattere affidabile e ben poco portato al rischio. Tuttavia, la storia è popolata di piemontesi avventurosi - per quanto possa sembrare una contraddizione in termini l'accostare l'avventura alla "piemontesità". Che siano missionari religiosi, laici militari, accademici o diplomatici, uomini dediti al commercio o scalatori professionisti, gli esploratori piemontesi del passato sono tutti accomunati da spirito di avventura, desiderio di scoperta e una discreta dose di incoscienza. Paradossalmente, rappresentano l'emblema stesso del concetto di bugianen, e cioè di soggetti incredibilmente caparbi, tenaci, risoluti, decisi a tutto. A costo di contrabbandare i luoghi natii con le vette dell'Himalaya e del Nanga Parbat, con i vicoli di Tientsin in piena rivolta dei Boxer, con la Valle del Nilo e i suoi trafficanti di antichità o con la Terra del fuoco e i suoi indiani Aónikenk. Piemontesi ai confini del mondo racconta di loro, ricostruendo viaggi e percorsi con l'aiuto di mappe, timeline, fotografie e illustrazioni.
Diario di guerra. 1944-1945: pagine di memorie ritrovate
Cesare Furbatto
Libro: Libro rilegato
editore: Savej
anno edizione: 2022
pagine: 72
Torino, 1944. Cesare Furbatto, agente immobiliare padre di tre figli, inizia ad annotare su una piccola agenda con inchiostro e pennino ciò che accade in questi ultimi terribili mesi di guerra e ciò che sperimenta in prima persona. Come spostando una lente di ingrandimento, focalizza le costanti del conflitto in atto: violenza continua, paura e terrore, morte, fame e freddo, mancanza di ciò che è essenziale e, nonostante tutto, volontà di resistere e sopravvivere. Dedica questo diario alla figlia più piccola, che avrebbe voluto chiamare “Sfollatina” proprio perché nella sua innocente incoscienza ha affrontato ogni sorta di pericoli insieme ai famigliari sfollati in provincia, come fece gran parte dei torinesi, terrorizzati dai bombardamenti. Ne deriva un racconto unico e oggettivo che ci induce a riflettere sugli orrori di tutte le guerre e su quanto siano costate la pace e la libertà che ci sono state donate. Il racconto inedito di una Torino dilaniata dal secondo conflitto mondiale viene accompagnato da fotografie originali dell’epoca e da una nota biografica sull’autore in questo secondo volume della collana Scartari di Edizioni Savej.
Savejla lunga. 64 proverbi piemontesi accompagnati dalle illustrazioni del maestro settecentesco Francesco Peyrolery
Libro: Libro rilegato
editore: Savej
anno edizione: 2021
pagine: 72
Riscoprire gli antichi proverbi e modi di dire piemontesi ci permette di ritrovare un patrimonio culturale legato alla saggezza popolare di un tempo ma ancora attuale, da condividere e conservare. Detti più o meno familiari, legati ai mestieri di una volta, alle stagioni, ai concetti di amore e di amicizia e al denaro, ma soprattutto caratterizzati da simpatia e buonumore, ci insegnano a cogliere sempre il lato ironico della vita con buonsenso e un pizzico di saggezza. Proprio ai proverbi e ai modi di dire è dedicato il primo volume della nuova collana di Edizioni Savej: gli Scartari. Il termine scartari assume in piemontese il significato di "quaderno" sia nel senso scolastico sia in senso più alto di "rivista", "prodotto di studi". Si tratterà di raccolte dedicate ad argomenti e tematiche della cultura regionale, in piccolo formato e dal prezzo contenuto. Savejla lunga raccoglie 64 proverbi e modi di dire, ciascuno dei quali è stato riportato in piemontese con traduzione italiana e con un piccolo commento a corredo, abbelliti dalle illustrazioni botaniche del maestro settecentesco Francesco Peyrolery. Originario di Viù, nella valle di Lanzo, Peyrolery svolse le mansioni di erbolaio e pittore botanico presso l'Orto Botanico di Torino collaborando con Carlo Allioni – uno dei più eminenti studiosi piemontesi di scienze botaniche – per i disegni del suo Flora pedemontana. Gli acquerelli riprodotti in Savejla lunga sono invece tratti dal volume Stirpium Icones datato 1741. Ad aprire lo scartari un'introduzione per aiutarci a scoprire tutti i segreti dello scrivere in piemontese con il sistema ortografico standard: un'ortografia ideata dal professor Bruno Villata con la collaborazione del dottor Enrico Eandi, semplificata e adatta a scrivere in modo unico tutte le varietà di piemontese.
Primo Levi e il piemontese. La lingua de «La chiave a stella»
Bruno Villata
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2018
pagine: 90
Nel 1978 Primo Levi pubblica "La chiave a stella", in cui, attraverso la voce diretta del protagonista Tino Faussone, racconta la storia di un abile e giramondo operaio specializzato. Levi trae ispirazione dalle esperienze e dalle persone incontrate durante le sue trasferte come chimico a Togliattigrad, per raccontare il lato umano del lavoro, la soddisfazione dell’uomo che trova nella propria professione realizzazione e arricchimento. Allegre e soffuse di ironia, le avventure di Faussone, pur non venendo riportate in dialetto, sono narrate in un italiano addomesticato che lascia intravedere tutta la sua origine piemontese. Nel suo saggio "Primo Levi e il piemontese. La lingua de 'La chiave a stella'" Bruno Villata va proprio alla ricerca di tutti quei fenomeni quali prestiti, calchi semantici, interferenze e altri, che Primo Levi ha inserito nella sua opera come testimonianza del massiccio cambio linguistico dal dialetto alla lingua ufficiale avvenuto in Italia a metà Novecento.
La strage impunita. Torino 1864
Valerio Monti
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2014
pagine: 151
L'autore descrive i tragici avvenimenti del settembre 1864, a Torino, ponendo a confronto l'inchiesta municipale e quella parlamentare. La Convenzione di Settembre tra Francia e Italia viene illustrata attraverso i negoziati. Un intero capitolo è dedicato ai commenti sul trattato, sulla strage e sulla situazione politica italiana, pubblicati dai quotidiani nazionali dell'epoca con sede a Torino, rappresentativi delle diverse tendenze: "Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia", "Gazzetta di Torino", "La Stampa" (non si tratta dell'odierno quotidiano), "L'Opinione", "Gazzetta del Popolo", "L'Unità Cattolica", "Il Diritto". Ampio spazio è riservato alla descrizione della politica interna ed estera di Napoleone III. Il volume riporta i principali discorsi tenutisi alla Camera dei Deputati a proposito dell'inchiesta parlamentare e la mozione Ricasoli, che sancisce l'archiviazione dell'intera vicenda. Alla luce della storia del periodo post unitario l'autore interpreta la Convenzione e la politica del Governo Minghetti nell'ambito delle dibattute questioni sul "piemontesismo", "antipiemontesismo"e sul "fare gli Italiani".
I sermoni subalpini. Testo originale in lingua d'oé con traduzione piemontese a fronte ed italiana in appendice
Libro
editore: Savej
anno edizione: 2013
pagine: 238
"I sermoni subalpini", la cui redazione si fa risalire verso la fine del XII secolo, rappresentano il più antico documento pervenutoci nella parlata di una parte dell'area cisalpina. Dopo lunghe ricerche e attente comparazioni, lessicali e grammaticali, soprattutto con le lingue contemporanee d'oc, d'oil e pure con quelle posteriori dell'area cisalpina, si è giunti alla conclusione che la parlata rappresentata nei Sermoni subalpini non è una mescolanza di lingue, ma piuttosto una lingua in trasformazione. Infatti, oltre a un lessico particolare, nei passi in volgare di queste prediche si possono già intravedere le regole grammaticali che contraddistinguono ancora molte delle parlate piemontesi odierne. Dopo lunghe indagini, come riportato da La Stampa (9 ottobre 2012), si è giunti alla conclusione che i Sermoni subalpini erano stati scritti dai Templari residenti in vari centri dell'odierno Piemonte.
La lenga d'oé e le lingue d'oc e d'oil
Bruno Villata
Libro: Libro in brossura
editore: Savej
anno edizione: 2011
pagine: 89
In questo volume si presenta una soluzione nuova alla vecchia questione della lingua dei Sermoni subalpini. La parlata sottesa in dette prediche, che gli esperti datano della fine del secolo XII, non è una lingua mista, ma la lenga d'oé. Una parlata in trasformazione, vicina ma diversa dalle lingue d'oc e d'oil con cui, oltre ad avere un sostrato simile, era in situazione di contatto. Che la lingua d'oé fosse in trasformazione lo si nota dal fatto che le varie forme arcaiche si trovano soprattutto nelle prediche della prima metà. Anche l'alternanza sporadica di forme arcaiche e moderne equivalenti è una conferma del cambio linguistico in atto. Per quanto concerne la grammatica, le regole della lingua d'oé si ritrovano nelle parlate piemontesi antiche e moderne. Anche nel campo del lessico la lenga d'oé dimostra una sua chiara identità. La presenza di alcune voci appartenenti alle lingue d'oil, nella prima parte, e d'oc, nella seconda, testimoniano che la lingua d'oé doveva essere in contatto con queste parlate. In sostanza, la distanza che intercorre tra la lingua d'oé ed il piemontese moderno è di gran lunga inferiore a quella che separa la lingua d'oil dal francese attuale.