Oaks Editrice

Fra il Trecento e il Quattrocento, l’Europa affronta una grave crisi economica, politica e sociale: gli Arabi avevano ripreso Gerusalemme, i Turchi avanzavano, i monasteri avevano esaurito la spinta civilizzatrice che, a cavallo del primo millennio, aveva civilizzato l’Europa, e la peste nera infuriava. Eppure, a partire da una piccola scintilla, i Paesi occidentali ritrovarono lo slancio e la vitalità necessarie per riconquistare il mondo.

Le vicende dell’arte moderna nelle confessioni e nelle polemiche di un grande pittore che ebbe sempre il coraggio di rimanere solo per essere libero. Come nacquero le manie dell’arte africana, il cubismo e gli altri miti dell’arte contemporanea, in una antologia che non può mancare nella biblioteca degli appassionati d’arte.

Compendio agile ma esauriente, questo saggio spiega chiaramente le basi del pensiero marxista così come fu concepito dal suo fondatore.

Scelte da Antonietta Berti e selezionate dal voluminoso epistolario nietzschiano curato da Elisabeth Förster-Nietzsche e da Peter Gast e dal carteggio con Overbeck pubblicato da Bernoulli e Oehler, queste lettere, più di ogni altro scritto, testimoniano la tormentosa vicenda intellettuale di un uomo che non riuscì mai a trovare una meta al suo affannoso correre.

Ultima opera scritta prima della morte, fu originariamente concepita come un saggio di demonologia sociale, nel quale l’autore riconosce e spiega la vera essenza della Rivoluzione russa, che non è né economica né politica bensì spirituale e religiosa. Introduzione di Paolo Mathlouthi.

Uno studio sereno e distaccato sulla stupidità dell’uomo che, a parole, invoca sempre la pace, anche quando, nella realtà, fa di tutto per scatenare guerre in continuazione. In fondo, sembra che uno sguardo alla storia dell’umanità confermi una amara verità: la condizione normale delle società non è quella pacifica.

Pubblicato solo tre anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale, questo libro fu un accorato appello a tutti gli italiani perché cessassero di scannarsi in nome di ideologie straniere, agitate da coloro che si sono spartiti il mondo. A distanza di quasi ottant’anni, purtroppo il suo appello è ancora attuale.