LAB
E se vinceva Bibulo?
Mauro Pisani
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 102
Sul filo (interdentale) di un'ironia tagliente e di una spiccata criticità all'austero e macchinoso mondo della politica, i racconti di Mauro Pisani giocano, come bambini lasciati liberi nel paese dei balocchi, con la burocrazia e i politicanti di un'Italia incartapecorita, sin dai tempi di Cesare, tra le pieghe e le piaghe dei giochi di potere e della rincorsa all'ultimo voto. A qualsiasi costo...
Fuoriporta
Jacopo Masi
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 110
"L'opera d'arte è opera di sepoltura. Ora, c'è un'emergenza della sepoltura, emergenza sociale e politica, emergenza poetica. Forse, dopo la lettura e la meditazione della raccolta importante di Masi, la formica diventerà il simbolo paradossale di questa necessità. E come la vita è un combattimento, una guerra permanente contro il tempo e il temporale [...], bisogna riprendere la penna (bic o altro) ogni giorno per lottare". (Dalla postfazione di Martin Rueff)
Quando anche il sole muore
Claudio Gianini
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 246
Intrappolato in una vita che non ha più suoni né identità: un incidente sul lavoro gli ha portato via l'udito e la memoria, costringendolo a uscire dal giro. Da allora per Pietro Ferri, ex poliziotto, le giornate scorrono in un'anonima routine, scandita soltanto dal sesso clandestino con Roberta e da incubi; incubi atroci, ricorrenti, di cui lui stesso è truce protagonista. Fin quando il "killer della Ghisolfa", colui che era stato causa del suo incidente, riappare sulla scena con una serie di delitti che sembrano voler rappresentare un chiaro richiamo a Pietro, un invito a rimettersi in gioco, a riprendersi la sua vecchia identità. E basta poco perché la porta dei ricordi si spalanchi prepotentemente, riportando a galla verità che era forse meglio continuare ad ignorare... Poiché alle volte la certezza del niente è meglio di una possibile gioia. Un thriller intenso, in cui il vero mostro da stanare è quello che giace in fondo a noi a stessi.
Le storie di Alioscia K.
Raffaele G. Zagaria
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 110
Malato di pigritudine e attivo al tempo stesso, ossessionato dalle donne e in perenne ricerca dell'amore ma incapace di riconoscerlo quando ha la fortuna di trovarlo, fumatore con il proposito di smettere che gira con un pacchetto di sigarette nella tasca, Alioscia ha un lavoro che gli permette di sopravvivere e una coscienza che si fa sentire troppo tardi, quando tutto quello che doveva succedere è già successo. Riesce a sentirsi attuale solo attraverso la scrittura. Quando scrive il suo corpo asseconda il suo spirito. Da qui nascono le sue storie. Le storie di Alioscia K. Sono storie come tante, sono frammenti di vita quotidiana che rimangono indelebili e custoditi nella mente di ognuno di noi e che, riaffiorando, ci regalano la possibilità di tornare indietro nel tempo, almeno per qualche istante. Raccontano di sconfitte, di momenti di appagamento e gioia, di complicità, di scontri con la realtà. Permettono di ricostruire attraverso la vita ordinaria il carattere di un uomo che di ordinario non ha niente.
Nero Lombardia
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 178
Il Nero Lombardo ha la caratteristica proprio di porsi come una voragine, una sabbia mobile fatta di speranze e illusioni che, in questi anni, ha visto comparare nuovi soggetti che si sono sovrapposti senza cancellarli a quelli della vecchia mala. Più violenza, ferocia, avidità. Contraddicendo chi pensava che l'Italia non è uno scenario adatto al thriller, possiamo sicuramente trovare ogni genere di spunto adatto a creare una storia nera in Lombardia.
Nell'ora che è d'oro
Katia Ippaso
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 186
Oriente e Occidente fanno cortocircuito in una trama ricca di sparizioni, omicidi, parole enigmatiche. "Nell'ora che è d'oro": l'ora del crepuscolo, il momento in cui le cose trapassano, la luce si spegne e arriva la notte ad illuminare le zone più nascoste. Sono i movimenti inconsci e terrifici delle creature che vivono a New York negli anni successivi all'11 settembre: fantasmi che appaiono per strada, nelle case provvisorie e nelle scuole per stranieri. Nel gergo militare, l'ora d'oro è anche l'ora di chi sopravvive: i sessanta minuti fatali in cui si gioca il destino di un ferito grave. Morire è la fine della vita; ma il sopravvivere diventa un incubo, se il passato torna a visitarci.
L'istinto del pane
Annalisa Fantini
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 154
«È un racconto di guerra. Ma non tratta dei burattinai di cui si occupa la Storia. È un racconto di singoli uomini e singole donne. Non parla di eserciti astratti, ma di uomini e di donne fatti di carne, ossa e pensieri. È un racconto mirabilmente costruito che tiene spesso col fiato sospeso. Come in tutte le guerre ci sono le atrocità. La guerra è dolore, tragedia ed orrore. Bisogna impegnarsi prima ad evitarla perché, dopo, non ci sarà conflitto che non porti atrocità. Raccontare una storia di guerra serve a ricordarci che, purtroppo, l'orrore è l'ingrediente di ogni conflitto. Annalisa Fantini lo fa percepire al lettore, ma oserei dire con delicatezza, con leggerezza. Sì, perché ogni volta che si evidenzia l'orrore, subito segue la dolcezza di un'altra scena, come in una danza lieve, segnando, però, il cuore e la mente del lettore che, divorando il libro tutto d'un fiato per sapere come va a finire, si ritrova a meditare e riflettere sulle assurdità di cui può essere capace l'essere umano. Filtra dalle pagine l'istinto del pane, che, però, altro non è che istinto di vita. "Abbiamo detto mai più all'odio, al genocidio, alla violenza... lavoro per migliorare la condizione di questa gente" dice Emilio a Marcello, mentre tra lui e Carolina si accende la fiamma dell'amore, ballando in una notte d'estate piena di stelle e di speranze.» (Wojtek Pankiewicz).
Poesie dal mare
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 224
L'Italia, con il doppio patrimonio della sua geografia, che la colloca al centro del Mediterraneo, e della sua storia, in cui la navigazione e la vita marinara occupano un posto così glorioso, deve sempre ricordarsi del mare che la circonda e che la unisce. È giusto dunque e quanto mai importante promulgare una cultura del mare. Promuovere l'amore del mare, e l'idea che da millenni i porti, le navi, le traversate sono la scuola più significativa di libertà e di democrazia. Da millenni il mare è fonte di immensa poesia. È simbolo, è realtà quotidiana, è ansia, è felicità, è duro lavoro, è esaltante scoperta. È lo specchio del cielo, è la fuga verso l'orizzonte, è l'immagine dell'infinito. Ogni poeta che ha parlato del mare, ha parlato di sé, della propria finitudine, e del mistero sorgivo delle cose. Ha parlato del viaggio verso la propria Itaca o verso il proprio Vello d'Oro, ha capito che navigare è necessario come sognare.
Ero una crepa nel muro
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 214
We all live in a yellow submarine, cantavano i Beatles. Giallo colore d'estate, di sabbia infuocata dall'abbagliare del sole d'agosto. Ma gialla è una fumante camomilla, con una goccia di miele ambrato. E un libro di misteri e intrighi da divorare sotto le coperte. I capelli di Barbie e quelli di Jessica Fletcher, signora in giallo per antonomasia. Giallo colore di primavera, delle mimose della festa delle donne e delle margherite di prati in fiore. Gialla la fede nuziale e le rose che indicano infedeltà. In corsa contro il tempo in un taxi spericolato e circondati dalla freschezza di un albero di limoni carico di frutti. Giallo lo zafferano e un cous cous profumato, la doratura di una frittura in una sera d'estate e il filtro di una sigaretta gettata distrattamente per strada. Giallo colore di torte alla crema e di feste, quelle che non si vorrebbe smettere mai di fare, come si fosse sempre un po' bambini.
Cronache della città capovolta
Adele Costanzo
Libro
editore: LAB
anno edizione: 2011
pagine: 216
"Quelli delle Cronache sono personaggi oltre lo spazio e il tempo, anche se ritagliati e dimensionati nel tempo e nello spazio; si muovono di spalle alle quinte della storia, perfettamente sulla scena, ma come estranei allo scenario, che è non solo, ma pure, genuina cornice. Sembrano stilizzati, e tuttavia sono dettagliati, non hanno nome, e vestono precise identità; in tratti quasi finti, sono tuttavia sobriamente sinceri, avendo della favola l'indeterminatezza della collocazione e l'improbabilità, della realtà effettiva la piena umanità: figure, insomma, concretamente immateriali". (Amato M. Bernabei)